Il prima possibile

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Bridgit Mendler - Ready or Not

Amber stava guardando insistentemente le lancette dell'orologio da diciassette minuti e quarantadue secondi. Come suo solito, Cindy era in ritardo. Le aveva detto che sarebbe passata a prenderla alle quattro e, dopo quasi venti minuti, di lei non si vedeva neanche l'ombra. Doveva smetterla di sperare che Cindy potesse arrivare puntuale a qualsiasi appuntamento. Guardò di nuovo l'orologio del soggiorno e, seccata, prese il telefono. Sbloccandolo, notò sulla schermata un messaggio da parte della sua amica ritardataria.

'Faccio un po' tardi. Se non sono da te tra 10 minuti, rileggi il messaggio'

La ragazza bionda alzò gli occhi al cielo e, lanciando il telefono sull'altro divano, decise di accendere la tv per passare il tempo. Fortunatamente non dovette fare molto zapping per trovare qualcosa che le piacesse perché sul canale che aveva messo, stava incominciando 'La signora in giallo' un programma che lei adorava. Il fatto di conoscere quasi ogni puntata a memoria le diede il tempo per poter riflettere su quello che Louis e gli altri le avevano detto tre giorni fa, senza perdersi le parti più importanti dell'episodio.

Lei e Cindy dovevano andare a casa di Farrah, dove Rosalie, Gemma, Florence e Brittany le stavano aspettando. Cindy aveva deciso che per organizzare un piano a prova di bomba, aveva bisogno di tutto l'aiuto possibile. Per questo aveva coinvolto anche le altre sue compagne di classe nell'operazione Festa da sballo, come la definiva Niall.

Tuttavia, Amber non era dello stesso avviso. Sapeva che Gemma e Rosalie, quando si trattava di organizzare cose, non erano chissà quanto geniali ma, se la sua amica aveva deciso così, significava che non aveva idee e se non aveva idee, allora erano nei guai più del previsto. Come avrebbero fatto ad organizzare una festa all'interno della scuola? Come avrebbero portato tutto il necessario dentro l'edificio senza farsi beccare? Nella mente di Amber, la soluzione per questo problema era vicinissima: il problema era capire quanto lo fosse. Cosa avrebbe dato per essere come Jessica Fletcher... lei la soluzione l'avrebbe trovata in un secondo.

"Amber, ti squilla il telefono"

Era stata la mamma ad avvisarla, facendo sbucare la testa dall'armadio sotto la scala. La ragazza si alzò e andò a prendere il cellulare chiedendosi come avesse fatto ad eliminare tutti i rumori circostanti con i suoi pensieri. Quando lesse il nome sullo schermo, i suoi occhi si ridussero a due fessure.

"Ma guarda chi mi sta chiamando...Miss il mio orologio dice che sono le quattro ma in realtà sono le cinque" sputò con voce tagliente.

"Non fare la perodrammatica Amber. Ho fatto solo qualche minuto di ritardo e comunque ti avevo mandato il messaggio, no?" rispose l'interlocutrice.

"Si dice melodrammatica, hai sbagliato l'albero da frutto. Sei sotto casa? Non ti vedo" disse la ragazza dopo aver scostato la tenda del balcone.

"Ancora no. Sto facendo una piccola deviazione. Tu comunque preparati che tra poco sono da te"

"Dove sei?"

"Sotto casa della prof di filosofia"

"Oltre ad essere ritardataria se anche ritardata per caso? Potrebbe riconoscerti"

"Non preoccuparti, dovevo solo controllare una cosa. Comunque ho due notizie: una bella ed una brutta. Quale vuoi sentire prima?"

"Brutta" disse Amber prendendo la borsa.

"Gemma non può venire"

"Ti avevo chiesto quella brutta non quella bella, Cindy"

"Amber Austin, che sono questi commenti? Sei proprio una streghetta malefica senza scopa"

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