Malattia

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Ariel
Sento bussare, ma non rispondo "Non ancora, non ho trovato una cura" guardo la porta e vedo che nessuno entra, passa un'ora e sento di nuovo bussare, io non rispondo :"Ariel, sono io" dice papà "No, ti prego" chiudo gli occhi e sento la porta che si apre :"Ariel, tutto bene?" chiede preoccupato :"Sì" dico e lui si guarda attorno :"Come mai è così buio?" chiede :"Mi aiuta a pensare" dico, fissando ancora lo schermo del computer e lui apre la finestra :"Papà!" dico chiudendola con i miei poteri :"Già ci sei tu che sei come una lampadina, credo basti" dico e lui mi guarda :"Ariel, è da una settimana che non esci di qui" io lo guardo :"La mamma è preoccupata" io sento una stretta al cuore :"Sei sicura di stare bene?" chiede dolcemente :"Sì papà, sto bene" mento spudoratamente e lui sembra capirlo :"Dimmi la verità" io abbasso la testa :"Sono malata papà e non riesco a guarirmi" dico e lo vedo stupito :"Cosa intendi dire?" :"Sono rotta papà, non posso guardare in faccia la mamma. Non lo merito" lui si siede sul letto :"Perché dici così?" :"Ricordi la sirena?" :"Sì" :"Sono io che le ho fatto ciò e...ciò che è peggio è che mi è piaciuto, più la colpivo più mi sentivo...bene" lui mi abbraccia :"Sei ancora giovane Ariel" dice dolcemente :"Ho letto che non posso essere curata" lui mi sorride :"No, puoi invece, basta che tu riesca a controllare questo istinto" :"È possibile guarire quindi" dico e lui annuisce :"Papà...una domanda soltanto" :"Certo, dimmi" :"Cosa c'è per noi dopo? Insomma dopo la morte" lui mi sorride :"Il riposo eterno, in un luogo chiamato il Vuoto. Ma...tutto va bene se non ti svegli, ma se lo fai, il vuoto prende le tue sembianze e ti tormenta finché non...torni a dormire" io sorrido :"A differenza tua" :"Io...diciamo che dò molto fastidio" io rido :"Non è vero, sei il papà più dolce di tutti" lui sorride :"Ora vai in cucina, la mamma è molto preoccupata" io annuisco :"Arrivo tra qualche secondo" dico e lui se ne va.
Decido di aggiornare la nota della mamma 'Si può guarire, basta avere con sé la propria famiglia' sorrido 'O Castiel' salvo il documento e vado in cucina, la mamma quando mi vede sorride dolcemente :"Ho preparato la colazione, so che ti piace mangiare lo stesso" io sorrido :"Sei ben informata" lei ride e mi mette davanti un piatto pieno di pancake. Vedo Dean che entra e sorride :"Hey ragazzina, finito di fare i compiti?" chiede ironico :"Sì, tutti" lo guardo e ricordo quando siamo tornati all'hotel.

~:"Ariel, hey" io continuo a piangere :"Di qualunque cosa tu abbia bisogno, chiedi, ti prego" lo vedo e vedo che è dispiaciuto :"Come si far andare via il dolore?" lui chiude gli occhi :"Essendo rotti principalmente, ma se intendi dire l'altro" dice e mi punta il dito contro il cuore :"Non posso dirti come fare, neanche io lo so" mi sorride :"Ma so cosa può aiutare, coraggio alzati" :"Cosa?" io lo guardo :"Andiamo, su" dice e lasciamo il motel.

Dean spara alle sagome e prende il centro della testa :"Sei sicuro?" chiedo :"Certo, ti farà dimenticare per qualche minuto tutto" io sorrido e ci provo, in effetti il dolore sparisce, riesco a liberare la mente da tutti quei pensieri e...torno a vivere~

:"Hey, ehmm" dice Sam entrando :"Ciao Ariel" mi sorride :"Ciao zio Sammy" :"Ho trovato un caso, o meglio Jody ci ha chiesto aiuto" Estelle sbuffa :"Che hai?" chiede Dean ridendo :"Nulla, questo coso di nuovo non va" dice e guarda il computer :"Ho un'idea" dice e schiocca le dita dandogli fuoco :"Sì...brucia stronzo" dice sorridendo inquietantemente :"Sei sicura di stare bene? Mentalmente intendo dire" Estelle lo guarda :"Perché tu sì?" dice con un sopracciglio alzato :"Meglio di te sicuramente" dice Dean ironico :"Se avete finito di flirtare" dice la mamma spegnendo il fuoco :"Avremmo un caso" loro due la guardano :"Sei tu che flirti" dicono insieme :"Oh, adorabili" dice Sam :"Coglione" io rido sommessamente :"Hey, guarda che ti faccio diventare umana" dice Estelle :"Non è tanto male" lei sorride :"Fidati, lo è" dice.

Sioux Falls-Dakota del Sud
:"Wow, carina la casa" dico :"Scherzi, è stupenda" dice Estelle parcheggiando la macchina :"Hey, ragazzi, wow, ho detto di avere bisogno di rinforzi, ma" dice Jody e mi guarda :"Lei è Ariel, vero?" chiede a mia mamma :"Sì, Ariel" io sorrido e le tendo la mano :"Ariel Winchester. Piacere di conoscerti Jody Mills" lei mi sorride e mi stringe la mano :"Beh, Alex e Patience sono via per un po' di giorni, Donna invece è a fare la spesa, è rimasta solamente Claire" vedo una ragazza con i capelli uscire :"Hey, avete portato un esercito" dice :"Io sono solo di passaggio, per un giorno non romperò le scatole" dice Estelle :"Mi piaci già" dice sorridendo :"Lucy, Castiel, come mai qui?" chiede :"Beh Jody ha detto di aver bisogno d'aiuto" lei sorride a Lucy :"Sempre pronta" dice e poi mi guarda :"Chi è lei?" chiede :"Ariel Winchester" dico e le tendo la mano :"Claire Novak, piacere" :"Hai un bel nome lo sai" dico e lei mi sorride :"Grazie, anche tu, come la sirenetta" dice :"Chi?" :"Non hai mai visto la Disney?" chiede :"No, il mio nome non significa sirena" dico confusa :"Sono cattive le sirene" dico e lei mi sorride :"Cosa significa?" chiede :"Luce di Dio" :"Molto da arcangelo" dice e io sorrido.

Qualche ora dopo
Salgo al piano di sopra, mentre gli altri parlano, per sbaglio entro nella camera di Claire :"Hey, che c'è?" chiede dolcemente :"Scusa, ho sbagliato stanza" :"È quella accanto" dice e mi guarda :"Toglimi una curiosità, sei la figlia di Lucinda e Castiel, giusto?" chiede :"Sì" lei mi sorride :"Gli somigli molto" dice :"A chi?" :"Beh...a Castiel, o almeno al tramite che ha" io sorrido :"La mia forma reale è molto simile alla sua, sì" lei mi sorride :"Quindi Jimmy era tuo padre" dico, ma lei mi sente :"Esatto" la vedo triste :"Mi spiace tanto" lei mi sorride :" Non esserlo" dice :"Su vieni qui" dice dando una pacca al letto :"Credo che anche a te faccia bene parlare, si vede dalla tua faccia" io sorrido e mi siedo :"Le signorine si siedono così" dice e mi fa togliere le scarpe :"Sicura per te vada bene?" chiedo e lei ride :"Certo, coraggio, racconta" passiamo tutta la notte a parlare, del più e del meno.

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