Ale.

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L'ho portata qui perché ha sempre amato questo posto.
E il modo in cui la sua espressione si è illuminata mentre guardava le stelle me ne ha dato conferma.
Eppure, in questo momento non sono sicuro che sia stata la mia idea migliore.
Vedere l'espressione di Sole così rilassata, il suo sorriso appena accennato, i suoi occhi che potrebbero tranquillamente prendersi gioco della luce delle stelle è un po' come infilzarmi più volte il cuore.
Perché ho terribilmente voglia di baciarla.
Ogni parte di me vorrebbe solo avvicinarsi a lei e ricordare quanto sono morbide le sue labbra e che cosa si prova a baciare una ragazza come lei.
Ma non posso farlo, perciò mando giù un altro sorso di birra e alzo gli occhi verso il cielo.
Non è a me che devo pensare, è a lei.
E lei non sta ancora bene, o non avrebbe avuto la voce di chi ha appena smesso di piangere quando le ho telefonato, oggi pomeriggio. Perciò devo aiutarla, è questo il mio scopo. Aiutarla, e cercare di non innamorarmi di lei più di quanto io lo sia già.
"A che cosa stai pensando?" Mi chiede Sole, guardandomi.
Non sarà che la perdita di memoria è stata compensata con l'abilità di leggere nel pensiero?
"Non sto pensando, mi godo il momento." E le strizzo l'occhio. "Bugiardo. Hai un'espressione diversa quando pensi a qualcosa in particolare."
"Sei una buona osservatrice."
Sole sorride. "A quanto pare."
"Anche io lo sono, e penso proprio che tu abbia un bel debole per me." La prendo in giro.
"Ti hanno mai detto che non tutti i sogni si realizzano, mio caro?"
Touchè. "Mai smettere di sperare."
Lei ride, e io cerco disperatamente un argomento che mi aiuti a distrarmi.
"Hai qualche animale domestico?" E' una domanda innocente, no?
Mi ricordo tutte le volte in cui sono andato da lei e mi sono ritrovato tra i piedi un piccolo cucciolo nero tutto contento di vedermi.
"Sì, è una cagnolina dolcissima e si chiama Zara. E tu ne hai uno?"
"Fino a quando mia sorella ha abitato da noi bastava lei come animale domestico."
Sole ride. "Si è sposata?"
E' così strano che Sole non sappia di Giorgia, è così strano doverle spiegare tutto di me.
"No, ma lavora fuori Italia e torna poco a casa. Ormai per trovare lavoro qui serve un miracolo più che una laurea."
"Beh, potresti comprarti un cucciolo per sentire meno la sua mancanza."
Questa non me l'aveva ancora proposta. "Dici davvero?"
"Zara mi tiene compagnia quando mi sento sola." Risponde semplicemente, alzando le spalle.
"Ma io non mi sento mai solo."
"Giusto, dimenticavo la tua infinita schiera di ammiratrici che ti tiene compagnia." Mi prende in giro.
"Che simpatica." Dico, sarcastico., "Ora che mi ci fai pensare, però, un cucciolo non sarebbe una cattiva idea."
"Chissà che anche uno come te non abbia dei momenti di solitudine, infondo?" Ride lei. "Potresti andare a dare un'occhiata ai cuccioli del canile e sceglierne uno."
"Il tuo l'hai preso da lì?" So che è così, ma dallo sguardo di Sole è chiaro che non se lo ricordi.
"Immagino di sì.. Hm.. E' stata una sorpresa dei miei genitori." Mente. "Ma se l'avessi preso io immagino sarei andata al canile, sì."
"E saresti così gentile da accompagnarmi? Non ho mai scelto un cucciolo, non so come si faccia."
Il suo viso si illumina.
"Ma certo."
Spero di essere anch'io contento come lei, quando mia madre lascerà me e il cucciolo senza un tetto.
"Okay, allora ci andiamo domani."
Sole sorride "E' perfetto."
Rimaniamo in silenzio per un po' e quando Sole poggia la testa sulla mia spalla per un attimo rimango senza fiato.
Che figura farei se si accorgesse che sto tremando?
Devo calmarmi. Devo assolutamente calmarmi.
Sento che Sole sospira.
"Tutto okay?" Le chiedo.
"E' tutto fin troppo okay. Questo posto è stupendo."
Ma mentre lo dice rabbrividisce.
"Già, ma credo che continueremo la contemplazione un'altra volta. Stai tremando."
Sole si stacca da me e si stiracchia. "Sì, forse è il caso che andiamo."
Saliamo in auto e noto subito un cambiamento d'umore in lei. Se il viaggio di andata non è stato facile, ho l'impressione che questo sia persino peggio, per lei. Sta quasi tremando.
Sposto la mano destra dal volante alla sua gamba, intrecciando le mie dita alle sue.
Sì, lo so che sto superando un confine invisibile che non dovrei superare, ma sono così imperdonabile per il fatto che non riesco a vederla così impaurita?
Sole mi stringe la mano, e a poco a poco si rilassa.
Dopo i primi dieci minuti, riesce addirittura a chiudere gli occhi,muovendo appena la testa al ritmo della musica che riempie l'abitacolo.
Quando Sole allenta la presa sulla mia mano, mi giro a guardarla e la trovo addormentata. Il fatto che si sia addormentata in macchina mi sembra un progresso, e il fatto che l'abbia fatto tenendo la mia mano mi riempie il cuore. Abbasso il volume della musica e la porto a casa.
Quando fermo l'auto, Sole sta ancora dormendo.
Non riesco a impedirmi di scostarle una ciocca di capelli dal viso per guardarla meglio.
Ha un'espressione che farebbe invidia agli angeli, le lunghe ciglia le adombrano le guance e le labbra sono così invitanti che devo deglutire più volte prima di riuscire a convincermi che baciarla non sarebbe una buona idea.
Mi manchi.
Il pensiero mi colpisce come un pugno allo stomaco.
E ancora di più mi colpisce il ricordo di uno dei primi giorni seguenti al litigio. Ricordo di averle detto esattamente quelle parole, di averla supplicata di tornare con me, e di aver ricevuto in cambio solo tre parole.
Io. Ti. Odio.
Guardo la ragazza che dorme davanti a me.
Potrò mai rimediare a quello che ti ho fatto?
Con un sospiro, le accarezzo delicatamente la guancia e Sole sobbalza, spalancando gli occhi.
"Oddio, mi sono addormentata! Che figura, per favore, scusami..." Dice, arrossendo, tutta preoccupata e con lo sguardo ancora velato dal sonno.
Le faccio un sorriso rassicurante. "Sono io che ti ho tenuta in giro fino a tardi. E' tutto okay."
"Beh, no, in realtà non lo è, perché avrei dovuto.. non so..chiacchierare con te e invece mi sono addormentata, ma immagino che ormai sia tardi per rimediare. Vuoi ancora che venga con te a scegliere il cucciolo, domani?"
Scoppio a ridere. "Certo che voglio che tu venga. Passo a prenderti alle 10, così possiamo fare colazione insieme." Sole sorride. Credeva davvero che l'avrei lasciata andare per così poco? Ha decisamente troppa fiducia nella mia forza di volontà. "Okay, a domani. Buonanotte."
"Buonanotte." Le dico e mi avvicino per baciarle una guancia. Quando sfioro la sua pelle con le labbra, sento che Sole rabbrividisce e sono contento che non possa sentire quanto forte stia battendo il mio cuore. Ultimamente ha deciso di dedicarsi alla ginnastica, a quanto pare.
                                    ****
"Buongiorno." Mi saluta Sole con un sorriso, salendo in macchina.
Sembra di buon umore.
E' normale che io la trovi bellissima anche con i capelli raccolti distrattamente e un semplice paio di jeans?
Spero di sì, perché altrimenti vorrebbe dire che il mio cervello ha deciso di farsi una vacanza.
"Buongiorno. Dormito bene?"
"Ho dormito come un ghiro."
"Niente sogni eccitanti sul sottoscritto?" La prendo in giro, sfoderando un'espressione maliziosa.
"A pensarci bene, mi sono svegliata proprio mentre ti sfilavi la maglietta, pensa un po'." Ribatte, scoppiando a ridere. "Posso sempre continuare dal vivo."
"Va' a fare il cascamorto con la tua schiera di ammiratrici." "Sei sicura di non farne parte?"
"Più che sicura, tesoro."
Alzo le spalle, con un'espressione dispiaciuta.
Sole fa una risata. "Allora, sei pronto a prendere il tuo cucciolo?"
Non posso negare che l'idea mi ha messo addosso un certo entusiasmo. Non avevo mai pensato seriamente a un cane tutto mio, ma ora che ho deciso di prenderlo mi sembra una decisione fantastica.
"Prontissimo. Ma prima mangiamo qualcosa, non sia mai che tu svenga prima che tu possa aiutarmi a scegliere." Dico, parcheggiando l'auto.
"Wow, quanto altruismo."
Le sorrido ed entriamo nel bar. La ragazza delle ordinazioni arriva subito e quando Sole ordina un bicchiere di latte freddo e una ciambella al cioccolato, mi viene da sorridere.
E' ancora lei. Nonostante tutto quello che ha passato, è ancora lei. Chissà che saperlo non la farebbe sentire meglio?
Quando addenta la ciambella, l'espressione di estasi sul suo viso mi fa scoppiare a ridere.
"Vedi di smetterla. Morivo di fame."
"Mi scusi, signorina, non sarà mai più fatto."
"Dalla tua espressione, direi che hai tutta l'intenzione di continuare a prendermi in giro."
"Beccato. E' colpa tua, sei troppo carina, e questo mi fa venire voglia di prenderti in giro."
"Cos'era, un complimento?"
"Mah, può essere."
"Hm.." E sorride.
Bevo il mio caffè nero tutto d'un sorso.
"Quando hai il prossimo esame?" Le chiedo.
"Il mese prossimo. Istologia. Sto già impazzendo."
"Io l'ho già dato e non è l'esame più facile del mondo. Potremmo studiare insieme, qualche volta, così potrei darti una mano." Butto lì.
"Hai sempre qualcosa da propormi. Hai paura che mi spaventi e decida di non farmi più viva?" Mi prende in giro, ma in realtà forse un po' ha ragione. Ho paura che venga a sapere la verità. E' ancora troppo presto. Non è pronta... Okay, va bene, sono io che non sono pronto a perderla. Proprio per niente.
Allontano dalla mente questi pensieri.
"Le ragazze corrono sempre verso di me e mai lontano da me." Lei alza gli occhi al cielo. "Chiedo perdono,playboy."
"Adesso chi è che prende in giro chi?"
"Oh, ma io non ti stavo prendendo in giro." Ride. "Allora, andiamo?"
"Certo, andiamo."
E lei non lo saprà, ma al suo fianco potrei andare fino in capo al mondo.

Ricordami di amartiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora