Ale.

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Non so che cosa risponderle. Le domande di Sole sono ingenue e spontanee, le mie risposte un po' meno.
Dovrei spiegarle che è lei la ragazza di cui le ho parlato e che dopo di lei nessun'altra è stata abbastanza perché le concedessi più del mio corpo. Non che a lei non lo concederei volentieri-è tutta la serata che non riesco a staccare gli occhi dalla tutina nera che indossa e che le sta magnificamente, cazzo- ma so che non posso permettermi di andare oltre la fragile amicizia che stiamo costruendo. La parola fragile mi rimbomba nella mente, perché è l'unico aggettivo che si possa attribuire a un rapporto basato su bugie.
Mi riscuoto dai miei pensieri e la guardo. Sta aspettando la mia risposta e mi fissa con i suoi occhioni azzurri e con un accenno di sorriso sulle labbra.
Quanto cazzo vorrei baciarla.
Mi concentro per cercare una risposta alla sua domanda. "Bella domanda. Immagino sia perché oltre a un bel faccino madre natura ti ha dotata di intelligenza, di senso dell'umorismo, di..." Potrei andare avanti per ore ad elencare i pregi di questa ragazza. "Insomma, sei... interessante."
Lei si morde il labbro inferiore, sorridendo.
Smettila, ti prego, o potrei davvero non essere capace di controllarmi.
"Soddisfatta dalla spiegazione?"
"Sì, direi di sì." E beve un sorso del suo drink.
Decido saggiamente di cambiare discorso. "Sai, penso che mia madre si sia innamorata di Snow."
"Perciò hai ancora un tetto sotto cui stare?"
"Per un'ora ho rischiato di non averlo più. Poi Snow ha fatto la sua magia e i suoi occhi l'hanno conquistata."
Sole sorride. "E' stato fortunato. Sono sicura che avrà un'ottima famiglia."
"Beh, il suo padrone sarò io, quindi direi che può ritenersi piuttosto fortunato."
Lei accenna una risata. "Narciso non ha autostima se paragonato a te."
"Citiamo i miti Greci, adesso? Non sarà che stai cercando di impressionarmi?" La prendo in giro.
"Ma io ti ho già impressionato, Mr Ego Smisurato, o in questo momento staresti facendo il possibile per portarti a letto una ragazza come lei."
Mi giro nella direzione indicata dal suo indice e incontro lo sguardo ammiccante di una mora decisamente sexy.
Non sono cieco, sono ancora in grado di riconoscere una bella ragazza.. quello che mi spaventa è che, a giudicare da come mi guarda, ci metterei circa cinque minuti a convincerla ad uscire da questo locale con me, ma il pensiero non mi fa alcun effetto. E, dato che sono certo di non essere gay, per quanto la prospettiva non mi spaventi affatto, la motivazione è la ragazza seduta accanto a me.
Preferirei passare ore solo a guardarla ridere piuttosto che una notte con la ragazza più sexy del pianeta.
Arriccio il naso io stesso per la dolcezza dei miei pensieri. "Perché dovrebbero piacermi le brune?"
"Bionde o brune che siano non ha importanza, purché siano sexy, dico bene?"
Scoppio a ridere. "In effetti sì, ma non dirlo così. Si sente odore di gelosia."
"Ma io non sono gelosa. Vedi, neanche tu sei il mio tipo... Il mio tipo è più... Quello lì."
Di nuovo, seguo con lo sguardo la direzione che mi indica, per individuare un tipo biondo e palestrato.
Avverto un improvviso senso di nausea.
"Punto primo, chi ha mai detto che tu non sei il mio tipo? Punto secondo, sul serio ti piacciono i biondi?"
"Beh, io decisamente non sono sexy come lei." E accenna alla ragazza di prima. "E poi cosa c'è di male nel fatto che mi piacciano i biondi?"
"Tu bionda, lui biondo.. Fammi indovinare, sei sempre stata una fan di Barbie e Ken."
Sole scoppia a ridere.
"E comunque, tu sei bellissima." Mi viene fuori, senza che riesca a frenare le parole.
La risata di sole si trasforma in un sorriso tenero che mi blocca il cuore per un secondo.
Maledizione, da quando penso queste cose?
Poi Sole scuote la testa. "Sei strano, lo sai?"
"Perché dico che sei bella?"
"Perché so che la maggior parte dei ragazzi che trovano bella una ragazza non hanno come obiettivo quello di farci una chiacchierata, e invece tu mi dici che sono bella, ma non hai mai neanche provato a baciarmi."
Avevo quasi dimenticato quanto il non avere peli sulla lingua permettesse a Sole di metterti con le spalle al muro.
"Magari io non sono la maggior parte dei ragazzi." Cerco di difendermi.
"Tu sei esattamente la maggior parte dei ragazzi, playboy." E sorride.
Non posso fare a meno di ridere. "Stai cercando di dirmi che vuoi che ti baci, tesoro?"
"Cosa? No!" E le sue guance si arrossano.
"No?" La guardo, divertito.
"Non è questo il punto!" Se arrossisce ancora le sue guance potrebbero anche prendere fuoco.
"E sentiamo, quale sarebbe il punto?"
"Io..." Mi guarda e il suo sguardo cade sulle mie labbra.
Senza volerlo mi avvicino a lei.
Il locale è pieno di gente, di musica, di risate, ma l'unica cosa che sento in questo momento è il battito del mio cuore.
"Tu?" Le chiedo, quando i nostri nasi si sfiorano.
La vedo deglutire. "Credo che non sia così importante."
Sorrido e Sole mi poggia una mano sulla guancia.
Non devo baciarla, non posso baciarla.
Non è giusto, sarebbe come approfittarmi di lei. Se solo si ricordasse di me potrei solo sognare di averla così vicino. Mentre mi ostino a cercare dentro di me la forza per non baciarla, Sole si avvicina ancora e le sue labbra sfiorano appena le mie.
La guardo. Ha gli occhi chiusi, le guance un po' arrossate e aspetta, aspetta che io faccia qualcosa.
E vorrei tanto poter fare qualcosa, vorrei tanto prenderla tra le braccia e baciarla fino a...
Deglutisco. Non merito questa ragazza. Non la merito e non la meriterò mai. Le faccio una carezza sulla guancia e mi allontano. Sole apre gli occhi e il suo sguardo ferito mi fa stringere il cuore. "Sole, ascolta, non è che..."
"No, ho capito, siamo amici. Siamo solo amici." Annuisce mentre lo dice, come se cercasse di convincere se stessa.
Se solo potesse guardarmi dentro, saprebbe che quello che provo per lei non si avvicina neanche lontanamente all'amicizia. Ma non può, e io non posso spiegarglielo.
Sono qui per lei, non per me. E in questo momento l'ultima cosa di cui Sole ha bisogno sono problemi dal passato.
Ma ha ancora quell'espressione, quella di un cucciolo ferito, e io mi ritrovo a parlare senza neanche pensarci.
"Tu mi piaci, Sole. E' solo che è un periodo incasinato e penso che dovremmo... aspettare un po', capisci? E poi non ci conosciamo ancora bene, magari potresti scoprire che non ti piaccio per niente o che.."
"Volevo un bacio, Ale, non un matrimonio. E l'unico ragazzo che non è pronto per un bacio è uno a cui non piaci. Perciò smettila di giustificarti, okay? Tu non... non mi devi niente."
Ma mentre lo dice, il suo sguardo diventa così triste e solo che il mio cuore sprofonda.
E all'improvviso mi rendo conto che per lei sono la prima persona che ha mostrato di apprezzarla per quello che è e non per quello che le è successo, e ora la sto rifiutando.
Io sono qui per renderla felice, non per farla sentire così. E se lei vuole un bacio, avrà un cazzo di bacio.
Così, abbandonato dalla mia buona volontà, le prendo il viso tra le mani e premo piano le mie labbra sulle sue.
Una volta, due, e intanto il cuore mi rimbomba nelle orecchie. Le accarezzo dolcemente il viso, gustando la sua pelle liscia sotto il palmo.
Dio, quanto mi è mancata.
Unisco piano la mia lingua alla sua e la bacio ancora e ancora, mentre tutto di me preme per starle più vicino. Le accarezzo i capelli, la guancia, il collo.
La profondità di quello che provo per lei mi colpisce come uno schiaffo in pieno viso. Quello che non so è cosa colpisca lei come uno schiaffo in pieno viso, perché all'improvviso si stacca da me, esattamente come se avesse ricevuto uno schiaffo. Si guarda intorno con aria confusa.
"Sole, stai bene?" Le chiedo, toccandole una mano.
Lei sbatte le palpebre e torna da me. "Sì, sto.. sto bene. Tu.. come stai?"
"Come si sta dopo un bacio da Dio." Le rispondo con un sorriso, e mi convinco che infondo non c'è niente di terribile nel premere un'altra volta le mie labbra sulle sue, solo per un altro secondo.
"Cosa ne è stato della teoria dell'aspettare?" Mi chiede Sole ridendo, quando le nostre labbra si staccano.
Alzo le spalle. "Faceva schifo."
Lei ride di nuovo.
"Perciò... è vero che ti piaccio?"
Come può dubitarne?
"Vuoi un segno concreto di quanto tu mi piaccia?" La prendo in giro, accennando al cavallo dei miei pantaloni, che al momento è decisamente troppo stretto.
Sole arrossisce e si copre gli occhi con le mani. "Dio, no!"
Le sposto le mani e le do un bacio sulla punta del naso.
"Mi piacevi anche prima che ti baciassi."
"Però non volevi farlo."
"Perché non sapevo ancora che bacio meraviglioso potesse essere, anche se un'idea ce l'avevo."
E anche molto chiara, ma il ricordo dei suoi baci non è niente rispetto alla realtà. Metto a tacere la parte di me che vorrebbe prendermi a pugni per quello che sto facendo.
Lei scuote la testa, sorridendo. "Penseresti che io legga troppi romanzi rosa se ti dicessi che mi è sembrato quasi che non sia stato il nostro primo bacio?"
Qualcosa si muove dentro di me, e questa volta non sotto la cintura.
Non è un vero ricordo, ma se significasse qualcosa? Un piccolo passo nella direzione giusta?
Cerco di non farmi sovrastare dall'emozione e le faccio un sorriso. "Magari in una vita passata ci siamo già baciati, chi può saperlo."
Lei ride. "Okay, direi che ne abbiamo dette abbastanza di scemenze." Mette una mano sulla portiera dell'auto. "Buonanotte." E mi fa un sorriso dolce.
Mi limito ad accarezzarle una guancia col pollice. "Buonanotte, Sole." La saluto, e lei scende dalla mia auto.
Appena la vedo chiudersi il portone alle spalle, mi ritrovo nel bel mezzo di un combattimento corpo a corpo tra il senso di colpa e la felicità.
Non sono sicuro che ne uscirò integro, perciò digito il numero di Marco e mi porto il cellulare all'orecchio, sperando che non sia troppo ubriaco.
"Dimmi che non mi stai telefonando perché hai fatto qualche cazzata con Sole."
Non è ubriaco, anche se al momento non saprei dire quanto questo sia un bene.
"L'ho baciata." Mi esce di bocca senza che io me ne renda conto.
"Che cosa hai fatto? Cazzo, Ale, ne avevamo parlato." Lo sento sbuffare. "Ci vediamo all'XO tra cinque minuti?"
"Grazie, amico."
E lo penso davvero, chi mai sarebbe disposto ad abbandonare il suo sabato sera per parlare di problemi di cuore?
L'XO è un piccolo pub che si affaccia sul mare e, come sempre, pullula di gente.
Se Marco non fosse già seduto, non avremmo possibilità di trovare un posto. Mi siedo di fronte a lui e ordiniamo due birre. "A giudicare dalla faccia che hai, dovresti ordinare qualcosa di più forte di una birra." Mi dice il mio amico, quando il barista si allontana.
"Al prossimo giro."
"Allora, che cosa hai combinato?"
Mi passo una mano tra i capelli. "Ci siamo baciati."
"Sì questo mi è chiaro, quanto mi è chiaro il fatto che dovevi solo esserle amico per darle una mano. Quindi cosa mi sono perso?"
Bevo un lungo sorso della birra che ci è appena arrivata.
"Ci stavo provando. Non avevo intenzione di baciarla e, che tu ci creda o no, l'ho anche respinta. Ma poi lei ci è rimasta male e io non ho sopportato di vederla così."
"E ora ti stai facendo mangiare lentamente dal senso di colpa." "Già. Se solo Sole sapesse chi sono questo non sarebbe che un altro motivo per odiarmi." Mi sento patetico da solo quando sento la nota di dolore nella mia voce.
Il successivo sorso di birra è molto più lungo del primo, ma non mi offre nessun sollievo. Dovrei davvero ordinare qualcosa di più forte. Di molto, molto più forte.
"Forse sì o forse no." Fa Marco. "Magari invece questa è l'occasione che vi ha offerto il destino affinché possiate riconciliarvi ed essere felici e contenti." Mi prende in giro. "Vaffanculo."
Lui ride. "E' che non ti ho mai visto così, amico. Tu che mi chiedi una birra di sabato sera per parlare di una ragazza? Non ne hai parlato neanche quando vi siete lasciati."
Ha ragione, perché per quanto facesse male, sapevo che infondo era quello che mi meritavo. Di cosa potevo lamentarmi? Di essermi comportato da perfetto coglione e aver giustamente perso l'unica persona che riusciva a farmi stare bene?
Ma ora è diverso. Ho in testa una confusione tale che nessuno vorrebbe mai essere me, in questo momento. "Non so che cosa fare, amico."
"Pensi che la tua presenza faccia bene a Sole in questo momento?"
"Penso di sì, sembra felice quando siamo insieme."
"Sì, sembrava felice anche a me, questa sera."
"E poi... Sole mi ha detto che le è sembrato che quello di stasera non fosse il nostro primo bacio."
Marco sgrana gli occhi. "Ha ricordato qualcosa?"
"No, non credo, ma la sensazione che ha avuto, forse.. Potrebbe essere un inizio."
"Se c'è anche una sola possibilità che tu possa aiutarla a ricordare, non puoi lasciarla andare, Ale."
Annuisco. "Sì, questo lo so. Come so quanto mi odiava prima di dimenticare tutto. Lei non vorrebbe che io le stessi accanto e non vorrebbe che io la baciassi o che la aiutassi a ricordare, maledizione. Forse la cosa giusta non è aiutarla a ricordare, ma lasciare che cominci una nuova vita con un altro ragazzo." "Sono stato il primo a dirti che il tuo piano faceva schifo, all'inizio. Ma ora ci sei dentro. Non puoi lasciarla così, adesso. Probabilmente se Sole si ricordasse di te ti odierebbe di più di quanto già non ti odiasse, oppure vedrebbe in quello che stai facendo un gesto dell'amore che non le hai dimostrato con quella scommessa di merda. Non sappiamo che cosa penserebbe. Quello che sappiamo è che in questo momento lei ha bisogno di te. Ora sta a te decidere, vuoi essere quello che scappa o quello che resta?"
Finisco la mia birra e, bisognoso di alcool, ordino un bicchiere di Vodka.

Cosa ne pensate del bacio tra Sole ed Ale? Cosa avrà rappresentato la sensazione di Sole? Fatemelo sapere e nel frattempo... auguro buona Pasqua a tutti voi!

Ricordami di amartiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora