16. Fetish

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Stiles ci pensò molto su, ed arrivò alla conclusione che in fondo in fondo, essere rapito non gli interessava più di tanto.

Ultimamente sembrava che tutti lo usassero come più piaceva loro. Derek che lo raggirava per portarselo a letto, Lydia che lo obbligava ad uscire la sera, adesso questo psicopatico che lo rapisce e lo porta chissà dove.

Oramai sembrava diventato un oggetto e tanto valeva comportarsi da tale, ovvero non comportarsi in alcun modo, perché tanto oramai già tutti lo vedevano in quel modo.

E mentre era appeso ad una rete per mani e piedi, in una stanza non del tutto buia, con una sedia posta di fronte a lui, iniziò a pensare ai suoi sentimenti per Derek.

Davvero quel lupo acido gli provocava determinate sensazioni?

Che poi era lo stesso lupo che lo ha fatto ubriacare per portarselo a letto per soddisfare il suo bisogno di sesso.

Perché doveva scegliere lui e perché poi doveva anche sposarselo.

Era proprio quello l'elemento che a Stiles, con i polsi e le caviglie doloranti, non tornava affatto in tutta la vicenda.

Se solo avesse aspettato che Derek finisse di parlare quella sera, avrebbe scoperto che aveva mentito anche su quello. Avrebbe scoperto che in realtà, i due non si erano scambiati nessuna promessa matrimoniale.

🐾🐾🐾

"Oh, ma andiamo..."

Derek emise un verso di frustrazione, pochi secondi dopo essersi svegliato in una stanza molto buia.

Stava ormai perdendo il conto di quante volte si era ritrovato in una stanza oscura, legato per mani e piedi ad una rete metallica molto probabilmente collegata ad un interruttore elettrico.

Era la quinta volta? La sesta?

Doveva essere un fetish dei rapitori.

Illuminò i suoi occhi di rosso e riuscì a vedere ciò che c'era nella stanza:

Un tavolo con una sedia sulla destra, attaccati al muro, con una lampada sopra di esso, evidentemente spenta;

Esattamente di fronte a lui c'era una porta che sembrava potesse cadere a terra da un momento all'altro. Era in legno, decisamente marcio, e sembrava che stesse in piedi per grazia divina, dato che i cardini erano quasi del tutto staccati dal muro.

Evidentemente chiunque lo abbia portato lì non aveva paura che scappasse.

Sulla sinistra invece vide una grata, probabilmente del condotto di aerazione, con sopra attaccata una bandiera. Un simbolo. Il simbolo del branco che sapeva avesse contro.

"Stupendo, davvero. Devo uscire di qua e trovare Stiles" borbottò tra se e se.

"Hale, adesso parli anche da solo?" Intervenne dal nulla, in modo molto sarcastico, una voce molto familiare.

Derek sussultò vistosamente, poi si girò completamente alla sua destra.

"Stiles! Che fortuna, devi aiutarmi a fuggire! " Fece l'alpha, iniziando a scuotere le manette spesse che lo tenevano incatenato.

"Intanto non ti devo proprio niente" fece poi l'umano, stizzito.

"Oh andiamo, Stilinski. Siamo nella stessa situazione. Non farmi arrabbiare o ti uccido, una volta usciti di qua"

Derek aveva un sovraccarico di sensazioni dentro di sé, facendo sì che mentre parlava, sembrasse uscito quasi di senno. Dava intonazioni inopportune in punti inopportuni delle parole. Era frustrato per la situazione di per sé, era arrabbiato con Stiles per averli fatti finire lì, era sollevato sempre con l'umano perché non fosse morto ed era preoccupato anche per il resto del branco.

"Non mi sembri nella situazione più adatta per minacciare, soprattutto adesso con quella faccia li" Sentenziò Stiles.

Il licantropo lo guardò stranito, quasi a chiedergli cosa intendesse solo con le sopracciglia.

"Oh, adesso che sei tornato 17enne non mi fai più tanta paura, Werewolf"

🐾🐾🐾🐾

Note:

Che ve ne pare?

Lasciate qualche commento, non dispiacciono mai :)

Grazie e ciao❤️

We Were Drunk - SterekDove le storie prendono vita. Scoprilo ora