10: Buttati

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"Non c'è impresa più grande di credere in se stessi."

"È una bella domanda Lily. Vedila così: le persone cambiano le persone. Credo che non ci sia spiegazione migliore."

Forse C aveva ragione ma a me quella verità non piaceva.
Uscì di casa e mi incamminai verso scuola riuscendo ad affrontare le prime ore tra una tazza di caffè e una chiacchierata con Mary.
Poi tra la terza e la quarta ora, ebbi una conversazione strana tra i corridoi della scuola.

"Ragazza distratta."
Disse una voce alle mie spalle.
Mi voltai e sorrisi come una stupida.

"Ragazzo nuovo." Dissi guardando Chris negli occhi.

"Come va?"
Chiese.

"Bene... grazie."
Risposi interrogativa e lui rise.

"Ho visto che non c'eri a spagnolo e la prof ha spiegato delle cose importanti.
Se vuoi ti presto i miei appunti."
Disse, non lasciandomi il tempo di replicare che subito me li passò.

"G-grazie mille."
Balbettai.

"E di che?"
Sorrise.
Mi salutò con un cenno della mano e poi sparì tra i corridoi.

"Ti ha prestato i suoi appunti!?
Esiste una dichiarazione d'amore migliore di questa?!"
Mary stava sclerando e alcuni a mensa ci guardarono.

"Si comporta così solo perché è appena arrivato e non conosce molta gente."
Mi giustificai.

"Potrebbe farsi amici in un batter d'occhio data la sua bellezza!
Eppure preferisce rivolgere la parola a te."
Mary fece spallucce.

"Grazie...?"

"Quello che voglio dire è... buttati!
Un ragazzo carino ci sta chiaramente provando con te e tutto quello che sai fare è trovare mille giustificazioni alle sue azioni. Eh no amica mia, non ti lascerò sbagliare in questo modo." Disse lei scuotendo la testa.

Fissai Mary e mi venne da sorridere nel pensare a tutto ciò che avevamo affrontato insieme in quegli anni.
Ci eravamo conosciute all'asilo ma in realtà avevamo sempre vissuto l'una accanto all'altra e ciò influenzò molto la nostra amicizia.
Mi piaceva giocare con lei da piccola,
mi piaceva studiare con lei da ragazzina,
e adoravo poterle parlare di tutto da adolescente.
Non credevo nell'amicizia finché non la incontrai. Quando vidi per la prima volta quegli occhioni marroni, decisi che saremmo dovute diventare migliori amiche.

La giornata di giovedì iniziò normalmente, ma Mary ebbe la brillante idea di rovinarmi il fine settimana. Voleva organizzare un pigiama party, una festa con alcune ragazze della scuola a casa sua.
Era ovvio che per Mary non fosse un problema, ma come ricordarle che io ero più asociale di chiunque altro?
Non avevo tanta confidenza con nessuna ragazza oltre Mary, e non mi piaceva l'idea di dover passare una di quelle serate tra ragazze che si vedono nei film. Mary riuscì a convincermi solo perché mi promise che avremmo guardato alcuni dei miei film preferiti. Tornai a casa pensando a cosa si facesse ad un vero pigiama party, ma quello non fu più un problema quando mi ricordai che a casa ci sarebbe stato anche Cody. Magari quel sabato sarebbe uscito con degli amici ma, sarei sicuramente riuscita a rubargli cinque minuti del suo tempo. Non sapevo il vero motivo ma volevo scoprire cosa gli era successo.

Durante quella mattina ci fu un altro evento bizzarro. Eravamo in classe, a lezione di storia, quando il piccolo schermo che si trovava nell'aula iniziò ad accendersi, rivelandoci che quelli del "notiziario" della scuola stavano per dirci qualcosa, che fosse un gossip o un avviso importante, non succedeva molto spesso è l'insegnante era obbligato a fermarsi.

"Buongiorno studenti della North High, siamo qui oggi per parlarvi di un fenomeno che ormai conosciamo tutti. Sto parlando proprio di C, un misterioso ragazzo che ci incanta con le sue parole. Non scopriremo molto presto la sua identità ma noi, siamo riusciti ad ottenere un'intervista speciale, il tutto nell'anonimato più totale. Vi ringraziamo e buona giornata."

La televisione si spense e tutti iniziarono a parlare dell'accaduto.

Io odio la lettera CDove le storie prendono vita. Scoprilo ora