7: Nessuno è invisibile

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"E tu, lo accetti il rischio?"

Io e Mary tornammo a casa a piedi, lei era giusto un tantino ubriaca. Purtroppo, aveva visto Zac baciare due ragazze diverse, ed era in uno stato pietoso.

"Io sono molto meglio di quelle due!"
Urlò alzando un braccio.
Cercavo di farla appoggiare a me ma si muoveva di continuo.

"Certo che lo sei"
Dissi.

"Io sono Britney Spears!"
Annuì col capo e lei iniziò a canticchiare Womanizer.

"You, you, you are,
you, you, you are,
womanizer womanizer womanizer"

Eravamo quasi arrivate a casa sua, quando una macchina nera si fermò accanto a noi.

"Vi serve un passaggio?"
Cody abbassò il finestrino e io esultai perché ero esausta.

"Non ho bisogno di te! Io sono Britney Spears!"
Mery disse a Cody mentre però guardava la macchina.

"Va bene Britney, ora sali in macchina."
Disse suo fratello alzando gli occhi al cielo.
Feci stendere Mary nei sedili posteriori,
mentre io andai accanto a Cody.

"Allora, perché l'hai fatta bere?"
Il suo tono era calmo ma mi diede fastidio, ero la sua migliore amica non la sua babysitter.

"Non è colpa mia! L'ho persa di vista ed è abbastanza grande per potersi guardare da sola." Non avevo problemi a discutere con Cody, lo conoscevo fin troppo bene.
Il ragazzo mi lanciò un'occhiata.

"D'accordo Lily, non è colpa tua.
Suppongo che tu sia stata troppo impegnata a fare altro per non poter stare con lei."
A momenti gli avrei tirato uno schiaffo.

"Si Cody, per tua informazione ero troppo impegnata a parlare con Chad."
Il ragazzo sorrise.

"Il capitano della squadra di basket? Come sei scontata."

"È un mio caro amico e non sono affari tuoi."
Dissi freddamente riuscendo finalmente a calmare quella discussione.

Cody mi accompagnò a casa senza dire una parola, per poi andare via con Mary che aveva preso a cantare un'altra canzone: Toxic.

Il lunedì era sempre un giorno di merda, ma lo era ancora di più se il sabato tornavi a casa tardi e la domenica la passavi a dormire.
Quella mattina però, iniziò diversamente.

"Nessuno è invisibile in questo mondo. Se credete di esserlo è solo perché non vi mostrate al mondo per come siete davvero.
Se fingete di essere un altro chi vivrà la vostra vita?"
-C

Fu così che ci salutò l'anonimo quella mattina.

Mary invece mi salutò con un aspetto orribile. Le sue occhiaie erano ben evidenti e la maglia che indossava era forse quella del pigiama.

"Buongiorno raggio di sole..."
Sorrisi ironica.
Mary mi fulminò.

"Sono a pezzi."
Disse e la guardai male.

"No ma davvero? Bevi di meno la prossima volta, ho anche avuto la ramanzina da tuo fratello!"
Allargai alle braccia sottolineando l'assurdità della cosa.

"Lo so, Cody me l'ha detto e io gli ho risposto che non è colpa tua."

"Beh grazie"
Dissi.

Mi parlò dell'ultimo post di C e di come quel ragazzo l'aiutasse a riflettere.
Entrammo in classe cercando di occupare i posti migliori, ma quando vidi la professoressa di inglese parlare con Chad, capii che qualche altra assurdità stava per succedere.

"Allora ragazzi, oggi propongo un cambio di posti. Basta stare sempre seduti vicino alle stesse persone, su avanti!"
Ci alzammo tutti controvoglia e senza avere il tempo di guardarmi intorno, Chad tirò il mio braccio costringendomi a sedermi vicino a lui.

"Ciao compagna di banco."
Mi sorrise.

"Ti inventi di tutto pur di starmi vicino." Sussurrai.

"No comment"
Alzò le mani e io sorrisi.
Era tutto così strano.

"Allora... come va?"
Chiese imbarazzato.

"Bene credo. Cioè sono ancora viva, no?"
Risi istericamente.

"Nessuno ti da fastidio a scuola vero?"
Chiese preoccupato.

"No" risposi cercando di evitare il suo sguardo.

Quando eravamo alle medie molte persone della scuola mi avevano preso di mira, ma a quel tempo ci pensava Cody a proteggermi dato che frequentava la nostra stessa scuola.
E anche quando lui se ne andò e io e Mary restammo per l'ultimo anno, nessuno si avvicinò più di tanto a me.
Al liceo però, Cody aveva preso un'altra strada, lasciando me e sua sorella nella giungla del liceo. Però stranamente ci pensava Chad a intervenire quando mi trovavo in difficoltà, mi aveva sempre protetta senza chiedere nulla in cambio.

"Per qualsiasi cosa io ci sono"
Fece un occhiolino e io ricambiai con un sorriso sincero.

Le lezioni passarono in fretta, e quando arrivò l'ora di pranzo mi precipitai a mensa con Mary.

"Tu mi confondi."
Fui io a riaprire la conversazione con C e aspettai con ansia la sua risposta.

"Ragazze"
Chad e Zac si sedettero al nostro tavolo sorridendo. Mary era a un passo dal svenire e io li guardai confusa.

"Salve"
Dissi.
Chad mi guardò e poi realizzò.

"Oh giusto. Possiamo sederci al vostro tavolo?"
Disse quando ormai era già seduto.

"Certo."
Continuai a guardarli in modo strano.
In quel momento aspettavo solo la risposta dell'anonimo, che purtroppo non arrivava.

"Qualche volta dovremmo uscire noi quattro." disse Chad.
Mary sì strozzò con la saliva e io spalancai gli occhi.

"Emh okay." Dissi.

Quella fu la prima volta in cui iniziai a pensare all'identità dell'anonimo.
Forse era un pensiero affrettato, ma perché l'anonimo spariva ogni volta che stavo con Chad?

Quando i due ragazzi finirono di mangiare, si alzarono per andare via.
Chad salutò con un grande sorriso e poi lo vidi correre chissà dove.
La ricomparsa dell'anonimo in quel preciso istante, fece aumentare molto i miei dubbi su Chad.

"Lily è la vita a confonderci."

Io odio la lettera CDove le storie prendono vita. Scoprilo ora