26: Il dono del perdono

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"I piccoli dettagli creano grandi sentimenti."

Non conoscevo ancora la verità ma le cose sembravano andare meglio. Carter e Chad non erano usciti allo scoperto con tutti, ma li vedevo molto più rilassati. Mary aveva iniziato a vedersi con qualcuno, anche se non sapevo ancora chi fosse. Vanessa usciva con un ragazzo della sua scuola, Cody era sempre Cody... e io ero sempre io, nella mia stanza, a parlare con C.

"Credo che tu sia la persona più strana e interessante che abbia mai conosciuto."
Digitai velocemente.

"Sono interessante?"
Sorrisi.

"Un anonimo che si firma C non è una cosa che si vede tutti i giorni."

"Mi piace vivere l'avventura."
Rispose.

"'Non credi che la vita sarebbe più bella se vivessimo davvero in un film?"
E lo pensavo davvero.

"Non lo so, in questo film noi due stiamo insieme?"

"Dipende da te, mister 'sono invisibile'."

Volevo far capire a C che ero stanca di vivere questa fantasia, volevo vederlo.
Così decisi che non gli avrei scritto per qualche tempo: sia per pensare un po' a tutta la situazione che si era creata, e sia perché speravo che sarebbe stato lui a fare il primo passo.
Intanto la vita andava avanti, e spesso rivelava strane sorprese.
Quel mercoledì infatti mi recai come sempre a lezione di spagnolo, dove ero ormai abituata a vedere sempre Chris, e forse non mi toccava nemmeno più quella faccenda. Ma quel giorno le cose andarono diversamente, perché io arrivai in anticipo, proprio come lui, che decise di parlarmi.

"Ciao"
Disse con tono sicuro.

"Ciao" mormorai.

Non avevamo mai parlato da quando era successa quella storia, sapevo che rimanere le cose in sospeso era sbagliato ma in quel periodo non avevo avuto modo ne il tempo di pensare troppo a quello che Chris mi aveva fatto.

"Ne è passato di tempo."
Disse lui come se non fosse stata una cosa ovvia.

"Già."
Commentai in imbarazzo.

"Ascolta, so che magari mi odi ma volevo finalmente cogliere l'occasione di dirti dal vivo che mi dispiace."

I suoi occhi sembravano sinceri ma, mai fidarsi del diavolo.

Restai in silenzio.
"Non mi sono fatto avanti prima perché dopo la storia della mia foto imbarazzante che era su tutti gli armadietti della scuola... sai com'è, ero arrabbiato e anche in imbarazzo."

Guardai il pavimento e pensai a cosa dire.
"Io non ti odio Chris, ci frequentavamo da pochissimo e io sono abbastanza forte per superare queste cose."
Dissi con un tono ironico.

"Si ma quello che fatto è stato orribile, non so nemmeno perché l'ho fatto a dire il vero."
Sembrava un po' confuso.
Poggiai una mano sulla sua spalla e sospirai.

"Va bene così, è acqua passata."
Sorrisi e lui pure.

"Non tutti al mondo hanno il dono del perdono. Vedi, sei speciale anche per questo."
Disse con gli occhi un po' lucidi.
Io annuì col capo per poi dire:
"Se ti avvicini di nuovo a me e ai miei amici sei morto."

Mi guardò incredulo ma poi alzò i pollici e si allontanò.

Nel pomeriggio andai da Mary per raccontargli ciò che era successo e si fece una grande risata per quello che Chris mi aveva detto.

"Alla fine la giustizia vince sempre."
Disse prendendo una manciata di pop corn dalla ciotola che aveva preparato.
Il suo telefono si illuminò e i miei occhi scattarono subito sul nome di chi le aveva mandato il messaggio.

"Adesso tu mi dici chi è questo tipo."
Lei sorrise.

"Si chiama Thomas... ed è un amico di Cody."
Corrugai la fronte.

"Ho capito! Lo abbiamo conosciuto la sera in cui ho conosciuto anche Carter! Bassino, castano e riccioluto?"
Chiesi lei annuì.

"Proprio lui"

"È carino!"
Urlai.

"Puoi dirlo forte."
Mary passò circa un'ora a parlarmi di lui, mi piaceva il fatto che fosse così presa da qualcuno e soprattutto, mi piaceva distrarmi dai miei problemi con quelli degli altri.

"Cody non è in casa?"
Chiesi improvvisamente.

"No, è uscito qualche ora fa. Ora che ci penso puoi andare a prendere il computer in camera sua? Quando è in casa non me lo presta mai e mi serve con urgenza!"
Urlò con un tono isterico. Scoppiai a ridere.

"Agli ordini." Sorrisi.
Mi alzai ed entrai in camera di Cody.
Era come entrare nella tana del lupo quando lui non c'era. La sua stanza era sempre molto disordinata, sulla scrivania c'erano tanti fogli scarabocchiati, sul letto dei vestiti stropicciati.
Pensai a dove potesse essere il computer, e iniziai ad aprire vari cassetti. Lo trovai nell'ultimo. Lo presi, ma quando stavo per richiudere il cassetto mi accorsi di una cosa che si trovava sotto il computer. Era un foglio, che copriva qualcosa.
Sopra c'era scritto: Lily.
Mi vennero i brividi. Era sbagliato farsi gli affari degli altri? Ma quello era il mio nome. Mi riguardava, giusto?
Mi guardai intorno due volte e poi afferrai velocemente quel foglio con la curiosità che saliva sempre di più.
Nel foglio c'erano delle foto, fatte con la sua polaroid. Alcune vecchie, altre molto recenti. E quelle foto ritraevano tutte me, in vari momenti della mia vita. Main quelle foto non ero mai in posa, perché non sapevo che mi stesse fotografando. Erano spontanee, naturali. Scattate in alcuni attimi in cui credevo che
nessuno mi stesse guardando. Foto in cui ero felice, triste, preoccupata, emozionata. Piccoli attimi della mia vita che non credevo fossero importanti. Ma Cody aveva sempre guardato i piccoli dettagli, per questo era speciale.

Io odio la lettera CDove le storie prendono vita. Scoprilo ora