A quelle parole sussulto e mi giro di scatto, trovandolo a pochi centimetri da me.
I suoi occhi verde smerlando si incastrarono nei miei e a momenti sento le gambe cedere.
"Eh?", dico cercando di sembrare serena.
"Sul serio ti mancherà la scuola?", ripete lui con un sorrisetto.
"Beh, un pochino", dico abbassando la testa imbarazzata dopo la mia affermazione da "secchiona".
Lui notando forse il mio imbarazzo con il pollice sfiora il mio mento facendomi alzare leggermente la testa.
"Anche a me mancherà un pochino", ammette.
A quella risposta sorrido sentendomi un po' meno scema.
*forse dovresti ritornare in classe* mi ricorda la vocina dentro me.
"Oh cavolo è vero devo ritornare in classe, ci vediamo all'uscita!" dico improvvisamente e mentre inizio a correre posso vederlo sorridere.
Rientro in classe e dopo essermi scusata per il ritardo ritorno al mio posto.
"Cos'è successo?", mi chiede Sara, una delle mie migliori amiche.
"Avrà incontrato l'amore della sua vita per i corridoi", afferma Federica, l'altra mia migliore amica.
"Dopo vi spiego", dico velocemente.
Ed eccolo qui. Il suono della campanella che segna la fine della scuola e l'inizio di tre lunghi mesi di vacanza.
Raccolgo tutte le mie cose e inizio a correre insieme alle mie amiche verso l'uscita.
Arrivate nel cortile iniziamo a buttarci l'acqua addosso come tutti gli altri studenti, solita tradizione.
"Allora ci vediamo stasera?", domando cercando di raccogliere i miei capelli bagnati in una coda.
"Ovviamente baby", rispondono loro.
Ci salutiamo con un bacio e ognuna prende la propria direzione.
Indosso le cuffie ed inizio a camminare per ritornare a casa.
Vedo una macchina accostare alla mia destra mi giro e vedo lui, Noah.
"Allora? Sali Bea?", mi chiede osservandomi attentamente.
Ah, mi ha chiamata Bea.
"Vorresti accompagnarmi a casa?", chiedo incrociando le braccia al petto.
"Già", risponde ovvio.
"E perché improvvisamente?", domando sorpresa.
"Dai, sali, senza tante storie", dice sistemandosi pronto a partire.
Senza pensarci due volte mi dirigo dall'altra parte e apro lo sportello. Infondo cosa c'è di male. Mi posiziono bene sul sedile e sento i suoi occhi su di me.
Siamo da circa cinque minuti in macchina e non faccio altro che fissarlo.
"Ci sarai stasera alla festa di fine anno vero?", dice rompendo il ghiaccio.
"Sì, tutta la scuola ne parla", dico guardandolo.
Appoggio lentamente la testa sul finestrino e guardo fuori mentre il mio cuore è a mille.
Sento la macchina fermarsi e mi rendo conto che siamo arrivati.
"Ti ringrazio, Noah", dico stampandogli un bacio sulla guancia, arrossendo.
"È stato un vero piacere, Bea", dice sfoggiando uno dei suoi sorrisi.
Scendo dall'auto e mi dirigo verso la porta sentendo ancora i suoi occhi bruciare su di me.