Sento il campanello bussare ripetutamente e apro di scatto gli occhi.
"Mamma apri!", urlo ancora assonnata.
Nessuna risposta. Il campanello continua a suonare.
Controvoglia scendo di sotto e mi avvio alla porta aprendola bruscamente.
"Buongiorno piccoletta", dice pimpante facendo ingresso in casa.
Noah è qui ed io sono in queste condizioni.
"Preferisci restare lì sulla soglia della porta?"
Ma che figuracce faccio. Chiudo la porta e mi volto verso di lui.
"Buongiorno anche a te", dico sorridendo.
"Mh, capelli scompigliati, occhi assonnati, dormivi ancora?", chiede ridendo.
"Mh, a quanto pare si", rispondo unendomi alla sua risata.
Si avvia verso la cucina e solo adesso noto che ha un pacchetto tra le mani. Lo raggiungo e non posso fare altro che sorridere, ha portato i cornetti caldi.
"A cosa devo questa visita, Collins?"
"Facciamo colazione e raggiungiamo gli altri al mare!"
"Al mare?", dico inclinando leggermente la testa.
"Ah bene, noto che non hai neanche visualizzato i messaggi!", dice ridendo.
"Dai, smettila di prendermi in giro, dormivo!", dico facendo la finta offesa.
Dopo aver consumato la colazione sono salita in camera indossando il costume e preparando l'occorrente.
"Lascio un messaggio ai miei e andiamo", dico.
Ora siamo in macchina e stiamo raggiungendo gli altri. È una bellissima giornata e non posso fare altro che esporre la testa al di fuori del finestrino per godermi l'aria fresca.
Dopo circa dieci minuti arriviamo e noto che gli altri già hanno preso posizione.
"Eccovi quii!", urlano.
"Poi mi spiegate cos'è questa storia!", sussurro alle mie amiche con uno sguardo suicida ma ricevo in cambio solo un'occhiata maliziosa. Stronzette.
Sono stesa sul telo ancora vestita e non ho il coraggio di rivolgere lo sguardo verso Noah.
D'un tratto avverto delle goccioline fredde sul volto e levo gli occhiali da sole.
Deglutisco appena, Noah è qui davanti ai miei occhi.
"Andiamo in acqua!"
Levo la maglietta e gli short sotto il suo sguardo attento e posso sentire le guance andare a fuoco.
"Adoro quando arrossisci"
Mi scappa un sorrisetto e mordo leggermente il labbro inferiore.
Inizio a camminare verso il mare fin quando avverto due braccia possenti afferrami e posizionarmi a testa in giù.
"Mollami!", dico ridendo.
"Nah, è divertente e poi c'è una bella vista da qui!"
"Scemo"
"Come scusa? Bene, l'hai voluto tu", dice iniziando a correre ritrovandomi in acqua.
"Questa me la paghi", dico schizzandolo.
Abbiamo deciso di raggiungere il ristorante difronte e dopo esserci abbuffati di cibo siamo ritornati in spiaggia.
Siamo tutti stesi sui teli all'ombra godendoci la bellissima giornata.
Abbasso leggermente gli occhiali e noto Noah con gli occhi chiusi. È il momento della vendetta.
Mi alzo silenziosamente e noto gli altri guardarmi divertiti. Afferro la bottiglia d'acqua e verso il contenuto su Noah.
"Chi la fa, l'aspetti!", urlo sorridendo.
Apre di scatto gli occhi e mi afferra il polso facendomi cadere su di lui.
Occhi contro occhi. Pelle contro pelle. Inizia a farmi il solletico e non riesco a trattenere le risate. "Perdonami, perdonami!", dico con le lacrime agli occhi fra una risate e l'altra. Finalmente decide di smetterla e mi appoggia delicatamente accanto a lui. Restiamo così a guardarci mentre pian piano avvolge il braccio attorno al mio fianco.E mi ritrovo a scrivere un altro capitolo alle 03:51 della notte.
Fatemi sapere cosa ne pensate, buonanotte
-Anna🌟