18 capitolo.

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I raggi del sole filtrano nella mia stanza e puntano leggermente sul mio viso.
Afferro il cuscino e infilo la testa sotto per il fastidio della luce. Dopo un po' mi metto su a sedere ma resto ancora con gli occhi chiusi per assemblare il tutto.
Mi alzo vagheggiando come una vagabonda per la camera e non oso avvicinarmi allo specchio per osservare le mie condizioni.
Scosto la tenda e apro la finestra assaporando l'aria fresca mentre cerco di legare velocemente i capelli. Punto lo sguardo verso il giardino e noto mia madre intenta a sistemare la ricca colazione.
"Colazione in giardino oggi?" chiedo esponendomi alla finestra.
"È sabato, scendi dai" enuncia mia madre dolcemente "
Indosso le ciabatte e mi reco in bagno per sciacquare il viso, adesso va meglio.
Saltello per le scale ed esco socchiudendo la porta d'ingresso.
Raggiungo i miei porgendo un bacio ad entrambi e mi accomodo sul divanetto mentre mamma finisce il suo capolavoro.
Perché ci mette così tanto e perché c'è così tanta roba?
Chiudo gli occhi rivolgendo lo sguardo verso il sole ma la chiusura del cancello d'ingresso mi fa abbassare la testa di scatto.
Cosa succede precisamente?
Francesca e il marito fanno ingresso in giardino seguiti da Noah.
Stropiccio più volte gli occhi credendo di essere ancora nei miei amati sogni ma non è così.
È a pochi centimetri da me con un jeans che fascia perfettamente le gambe e una t-shirt bianca attraverso la quale osservo il mondo.
Mi riprendo dal mio stato di trance e dopo aver ricambiato il buongiorno mi accomodo intorno al tavolo.
Sfortunatamente, date le mie condizioni, si posiziona proprio difronte la mia figura e in quel momento vorrei essermi aggiustata prima di scendere.
Afferro un cornetto caldo alla crema e ad ogni morso non posso non pronunciare piccoli suoni di piacere, è delizioso.
Prendo la tazza ripiena di latte e chiudo gli occhi non ascoltando la conversazione fra gli adulti.
"Tesoro dove sei stata ieri? Non abbiamo più parlato" enuncia mia madre.
Allontano bruscamente la tazza dalle mie labbra e per poco non mi strozzo. 
"Era con me".
Noah risponde prima che io potessi farlo e mi guarda mentre cerca di non ridere.
"Non eri con quel ragazzo biondo?" chiede confusa.
Lo sguardo di Noah si rabbuia e ho paura che posso alzarsi e commettere un'altra scenata.
"Marta, il mio fascino è irresistibile e non ha potuto che scegliere me" enuncia trionfante.
Mia madre sorride per la sua esclamazione e, come se non bastasse, gli da ragione. 
Dopo un po' ci alziamo, raggiungo il divanetto e mi ci fiondo sopra.
"Posso?" chiede dolcemente.
Alzo lo sguardo scrutando ogni suo angolo e critico mentalmente coloro che affermano che la perfezione non esista.
Mi scosto leggermente per fargli spazio e si mette comodo accanto la mia figura.
Mi osserva per un po' e mi lascia un piccolo bacio sulla spalla nuda.
"Come stai piccola?"
La domanda più dolce, bella e ingenua che avesse potuto mai farmi.

E allora baciamiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora