5 capitolo.

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Dopo quel giorno non l'ho più visto per circa una settimana e sento la mancanza dei suoi occhi verde smeraldo.
Sono rimasta per ore ogni giorno a controllare il suo profilo con la speranza di qualche sua notizia.
Forse mi sto illudendo troppo, mi ha semplicemente accompagnata a casa.
A distrarmi dai miei pensieri è il suono del campanello. Scendo in fretta le scale, data l'assenza dei miei in casa, e mi dirigo verso la porta.
"Chi è?", chiedo da dietro la porta per poi afferrare la maniglia.
"Sono io tesoro, Francesca"
Oh, la madre di Noah.
"Buongiorno Francesca", dico felice di vederla, dandole un bacio.
"Buongiorno cara, tua madre è in casa?"
"No, dovrebbe rientrare fra un'oretta"
"D'accordo, dille di chiamarmi, le devo parlare per la questione del weekend", dice sorridendo.
"Oh certo la avviserò io", dico accompagnandola alla porta.
Avevo completamente dimenticato la questione "weekend". Quest'anno non ci andrò, oramai sono grande e mi secca andare ancora in giro con i miei genitori. Francesca lascia sempre qui Noah mentre mia madre non me l'ha mai permesso. Cercherò di convincere i miei.
Avrei voluto tanto chiedere a Francesca di Noah, ma sarebbe stata una cosa assurda, dato che qualche giorno fa neanche ci salutavamo.
Eppure da piccoli eravamo come fratelli, tanto da fare il bagnetto assieme.
"Ti piacerebbe "
Oh no, taci vocina antipatica.
Decido di preparami e di andare a fare un giro al parco. Non è molto distante e dopo circa dieci minuti arrivo.
Come ogni volta vengo attratta immediatamente dall'altalena e, come una bimba, mi piombo su quest'ultima ed inizio a dondolarmi leggermente.
Mentre osservo il cielo sento qualcuno occupare il sedile accanto.
"Allora piccoletta quest'anno andrai al famoso weekend?"
Per poco non cascavo per terra. Cavolo, è lui.
"Beh...si cioè non lo so. Devo convincere i miei, non mi va di andarci, non sono più una bambina", dico balbettando.
Oh mamma, che effetto mi fa. Lo sento ridere con gusto e abbasso la testa imbarazzatissima.
"Sono sicuro che riuscirai a convincerli, oramai sei crescita", dice ridendo ancora.
"Sei ironico, giusto?"
"Beh, in parte", dice facendo spallucce.
Gli rispondo facendo la linguaccia incrociando le braccia al petto.
"Sentiamo, la bambina desidera un gelato?"
"Uuuh siii", dico euforica.
"Dai andiamo, sei la solita", dice scuotendo leggermente la testa divertito.

Fatemi sapere cosa ne pensate della storia!
Un bacio!
-Anna🌟

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