Capitolo 24

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Fermo la mia incessante corsa non appena noto Minho e gli altri radurai davanti a me smettere di correre. Possibile che siamo già arrivati? Il dolente che li ha attaccati è più vicino alle porte di quanto mi aspettassi.

Un brivido mi passa per la schiena. E se quei cosi sapessero arrampicarsi? E se trovassero un modo per entrare nella radura?

Non è assolutamente possibile, ma qualcosa, forse il mio istinto, mi dice che sta per succedere qualcosa di veramente, veramente brutto.

Mi tiro fuori dai miei pensieri, ritornando alla realtà: non mi sono accorta che i miei piedi mi hanno portato accanto a Zart, che guarda incredulo qualcosa davanti a noi.

Sposto lo sguardo per vedere cosa ci possa essere, anche se so perfettamente che cosa c'è.

Ovviamente, non ho torto: i miei occhi scrutano una fessura del labirinto non del tutto chiusa che stritola il corpo di un dolente probabilmente morto e già in putrefazione -in effetti non siamo entrati nel labirinto a mappare per qualche giorno-
È veramente una scena disgustosa, i dolenti sono già brutti da vivi, ma da morti sono qualcosa di veramente schifoso e fetido, qualsiasi cosa in questo cadavere mi urla 'morte', e non solo perché questa specie di animale è morto.

La sua pinza meccanica penzola nel buco formatosi dai due muri che l'hanno portato a una fine terribile, probabilmente uno dei due velocisti -Thomas o Minho- quella notte, ha fatto in modo che lo inseguisse per poterlo chiudere qui dentro. In effetti, è stata un ottima idea, chiunque dei due lo abbia fatto deve avere avuto molto coraggio a pensare lucidamente in una situazione del genere.

Il resto del corpo è quasi irriconoscibile: è un ammasso di budella -sempre se sono budella- fili meccanici e diverse cose che non riesco neanche a riconoscere. Il suo odore mi fa venire i conati di vomito e la sua pelle molliccia sembra sul punto di sciogliersi. È veramente uno schifo. Mi metto la mano sulla bocca per poter evitare di vomitare qui, davanti a tutti.

Dopo che anche Frypan -che fatica a correre veloce come il resto di noi- ci raggiunge, Minho, con il suo tono da leader, comincia a parlare: "Mettiamoci al lavoro"

Detto questo si avvicina al corpo dolente.
Thomas lo ferma con una mano sul petto e si avvicina al braccio meccanico della bestia.

Lo esamina per qualche secondo e poi si gira verso di me e Zart.
"Aiutatemi a tirare, è pesante" non so bene cosa abbia intenzione di fare, ma conosco Thomas abbastanza da sapere che non fa mai le cose a caso, ha sempre un motivo, un piano, quindi mi fido e con l'aiuto degli altri radurai inizio a tirare quella specie di gamba metallica.

Cerco di tirare con tutte le mie forze, ma l'aggeggio è ben attaccato.
Finalmente, dopo che insieme diamo un forte strattone, la gamba metallica si stacca, facendoci però cadere a terra come dei sacchi di patate. Fantastico.

Mi tocco la tempia che è caduta sul sentiero di pietra di cui è fatto tutto il labirinto. Fa male e probabilmente esce il sangue. Non mi importa più di tanto, dobbiamo finire quello che abbiamo iniziato, mi farò curare più tardi da uno dei medicali.

"Ti sei fatta male?" Mi chiede una voce gentilmente guardando la mia ferita.
Non mi sono neanche accorta che uno dei due medicali, Jeff, è venuto con noi. È decisamente vero: la maggior parte dei velocisti ha deciso di ritirarsi dopo quello che è successo ad Alby, e poi dicono che noi femmine abbiamo paura di tutto e siamo deboli.
Nel frattempo, Minho si è avvicinato al corpo del dolente morto, cercando chissà che cosa. Sicuramente un indizio, non hanno mai avuto a disposizione un corpo di dolente, da quando è arrivato Thomas tutto è cambiato.

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