Kim Taehyung [3]

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-"Taehyung scendi! Abbiamo ospiti!" urlò la donna che mi trovavo davanti.
-"Sta sempre a giocare a quei dannati videogiochi, non so più cosa fare con lui.." sbuffò in seguito guardando mio padre che stava proprio accanto a me.
-"Sò cosa intendi, ho il tuo stesso problema con questa piccoletta." disse quest'ultimo scompigliandomi i capelli scherzosamente.
-"E dai papà, non è vero.." sussurai, stringendo le spalle imbarazzata.
-"Se è così credo che tu e quel testardo di mio figlio andrete molto d'accorto, y/n!" mi disse la signora Kim sorridendo.

Era una donna favolosa. Papà mi aveva raccontato che loro due sono sempre stati migliori amici sin dall'età di 16 anni, ovvero quando lui arrivò qui in Corea dall'Italia, mi diceva che lei ha subito cercato di fare amicizia e di aiutarlo con la lingua o lo studio. Effettivamente, si notava subito un lato molto altruista in lei, era davvero molto carina con tutti.

Erano passati più o meno 15 minuti da quando ci eravamo accomodati in cucina per prendere il the, di Taehyung ancora non c'era traccia e un po' questo mi dispiaque, volevo davvero conoscere quel ragazzo. Avevamo gli stessi interessi e magari saremmo diventati amici proprio come lo erano i nostri genitori, papà mi disse una volta che Tae era un ragazzo molto timido e che, quando l'avrei conosciuto, mi sarei dovuta avvicinare io per iniziare una qualsiasi conversazione perchè lui non sapeva approcciare con le persone e tanto meno con le ragazze.

-"Y/n?! Ehi y/n parlo con te!" disse mio padre sventolandomi una mano davanti al viso, risvegliandomi dai miei pensieri.
-"Mh? Oh si! Scusa ero un po' persa nei pensieri.." ammisi.
-"Si me ne sono accorto! La signora Kim ha detto che devi salire a chiamare Taehyung." disse sorridendo.
Io arrossai di colpo: ma parlano sul serio?
-"Cosa? Perchè io? No, no e no.." risposi io in completo imbarazzo.
-"Tranquilla y/n, lui si troverà più male di te appena vedrà una figura femminile che non sia io davanti alla porta." lo prese in giro la donna.
-"Ehm.. vabene.. quale sarebbe la sua stanza?"
-"La prima porta a sinistra accanto al bagno." mi rispose lei, indicandomi le direzioni con la mano.

Mi alzai nervosa dalla sedia e camminai verso le scale: la prima porta a sinistra.. accanto al bagno.. dovrebbe essere questa..
Davanti a me si trovava una lastra di legno nero un po' vecchio con attaccato un poster di qualche serie tv coreana che non avevo mai sentito nominare.
Che faccio? Busso?
Mi chiesi prima di sbattere leggermente le nocche sul legno duro della porta, dopo pochi istanti senti una voce rispondere dalla stanza.
-"Mamma si! Ti ho detto che sto arriv-" si bloccò non appena aprì e si accorse che quella che si trovava davanti non era dicerto la persona che si aspettava.

Rimasi imbambolata per un attimo di fronte alla figura di quel ragazzo: era più alto di me, i capelli erano di un rosa chiaro tendente al pesca, indossava una giacca marroncina e una camicia azzurra, mi guardava con imbarazzo e teneva i piccoli occhi scuri sbarrati.

-"Ehm.. si.. sc- scusa, p-pensavo fosse mia madre.." disse balbettando e diventando leggermente rosso.
-"Non importa, ecco, lei mi ha mandato a chiamarti.." risposi io.
-"Sto arrivando."
-"A cosa giocavi?" dissi, notando la playstation accesa dietro le sue spalle.
-"Non credo che tu lo conosca.. si chiama Overwatch." affermò lui grattandosi la nuca.
-"Overwatch?! Stai parlando di quell'Overwatch?! Oddio lo adoro!" alzai la voce, saltellando sul posto.
-"Ti piace?" i suoi occhi si illuminarono.
-"Si! Ci gioco sempre! Solo che mio padre mi blocca sempre nelle parti migliori!"
-"Anche mia madre!" sembrava entusiasta di aver trovato una come lui e la cosa rese felice anche me.

Mi invitò ad entrare e a giocare con lui, io accettai volentieri e passammo circa mezz'ora davanti alla Play ridendo e tirandoci spallate a vicenda.

Sei davvero bello Taehyung; pensai osservandolo, quando venni ammazzata da un altro giocatore e fui costretta a fermarmi.

-"Taehyung! Y/n! Siamo da 10 minuti che vi chiamiamo! Volete scendere? È pronta la cena!" urlò la signora Kim da dietro la porta. Io e Tae ridacchiammo divertiti.
-"Sara meglio scendere prima che ci ammazzi entrambi." affermò Taehyung tirandomi per un braccio, a quel contatto una scarica di brividi mi colpì tutto il corpo e un rossore improvviso si impossessò del mio viso.
-"Ehm.. s-si.." balbettai seguendolo.

La cena proseguì nel migliore dei modi, la famiglia Kim è davvero fantastica, tutti hanno quella nota di allegria che riesce a penetrarti e arrivarti al cuore facendoti sentire a casa.

-"Quindi abbiamo scoperto che il piccolo taetae e y/n hanno una passione in comune.." disse la signora Kim facendo un sorrisino al ragazzo seduto accanto a me.
-"Mamma non chiamarmi in quel modo." sbuffò lui in imbarazzo.
-"Fidati c'è di peggio di quel soprannome." sussurrai al suo orecchio.
-"Forza stellina, è tardi, dobbiamo proprio andare!" mi disse mio padre e subito diventai un peperone, non la smetterà mai di chiamarmi in quel modo.
-"Vedi?" dissi a Taehyung sbuffando.
-"Ti si addice." mi rispose sorridendo.
-"In che senso scusa?" chiesi.
-"Nel senso che assomigli ad una stella." disse un po' imbarazzato, a quella sua affermazione arrossii violentemente e balbettai un grazie prima di avvicinarmi a mio padre che stava ormai sull'uscio della casa.

-"Taehyung, ma devo fare tutto io? Chiedile il numero almeno!" affermò il padre dando un colpetto scherzoso alla spalla del figlio, che subito spalancò gli occhi scioccato.
-"P-papà.. non mi sembra il caso.." boffonchiò il moro che si stringeva sempre più in sè.
-"Credo che sia un'ottima idea! Magari ci vediamo per la rivincita." esclamai io facendogli l'occhiolino e cercando di mandare via l'imbarazzo.
-"Oh.. vabene.. ho lasciato il telefono su.. vieni così mi scrivo il numero!" disse felice della mia risposta mentre mi prese il polso e mi tirò su per le scale fino alla sua camera.

-"Bene questo è il mio numero, mi raccomando chiamami, e non essere timido." gli sorrisi avviandomi verso la porta della stanza.
-"Aspetta! Ti dimentichi una cosa!"
-"Cos-" non riuscì a finire la frase che stampò le sue labbra sulle mie e in un attimo mi sentì come in paradiso.
Erano morbide e delicate, sapevano di menta piperita e potevo sentire le sue mani che si appoggiavano sulla mia schiena per far combaciare i nostri corpi.

-"E questo per cosa era?" chiesi quando ci fummo staccati per riprendere fiato.
-"Per farti capire che so non essere timido." affermò lui.
-"Mi piace questa parte coraggiosa di Kim Taehyung." dissi sorridendo e facendogli l'occhiolino, eravamo ancora abbracciati e stretta in lui mi sentivo come a casa.

-"Y/N! SBRIGATI!" urlò mio padre dal piano di sotto.
-"Devo proprio andare, mi è piaciuto stare con te.. TaeTae." gli dissi, prendendolo in giro e sciogliendomi dalle sue braccia.
-"Anche a me.. stellina." mi rispose a tono stampandomi un leggero bacio sulle labbra.

Una volta arrivata a casa, mi feci una doccia e mi coricai subito a letto sentendo ancora il dolce sapore di menta sulle mie labbra.

da:*Numero Sconosciuto*
Ciao stella, mi mancano le tue
labbra. Sapevi di ciliegia.

Sorrisi involontariamente a quel messaggio.
Sarà una bella serata; pansai rispondendogli.

One Shot // BTSDove le storie prendono vita. Scoprilo ora