Jeon Jungkook [1]

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Drunk

Io e la mia migliore amica Mihi siamo andate alla solita festa del liceo. Quel tipo di festa dove tutti i ragazzi sono ubriachi e cercano di infilarsi nelle mutandine di qualsiasi ragazza gli passi di fronte.
Io non ci volevo neanche venire ma la povera Mihi era ormai innamorata persa di uno dei ragazzi più popolari della scuola: Park Jimin. A me non piaceva nè lui, nè il suo gruppo di idioti. Con uno di loro ero anche amica un tempo: Jungkook, eravamo come il pane e la nutella, se non stanno insieme non sono abbastanza buoni. Poi lui ha iniziato a vedersi con il suo attuale gruppo e si è dimenticato completamente di me.

-"C'e l'hai fatta finalmente!" mi urla nell'orecchio Mihi.
-"Scusa, al bancone c'era fila." le dico, porgendole il bicchiere di Gin Lemon.
-"L'hai visto?" chiede, riferendosi palesemente a Jimin.
-"No, però Taehyung si sta dando da fare con una primina." le dico ridendo.
-"Ma dai? Taehyung e le piccole ormai sono un'unica cosa!" risponde, unendosi alla mia risata.

Ad un certo punto lo vedo, è lì, che si limona una di quelle oche del quarto anno: Jungkook.

-"Ormai è un caso perso y/n." dice la mia migliore amica, capendo perfettamente cosa stavo guardando.
-"Tsk.. hai ragione, non lo riconosco più." rispondo, voltandomi dall'altra parte.
-"Dai su! Andiamo a ballare!" urla tirandomi per un braccio e portandomi in mezzo alla pista stracolma di gente.

Ci muoviamo a ritmo di musica insieme, ormai è già passata un'ora e 5 cocktail da quando abbiamo iniziato e io inizio ad avere i soliti giramenti di testa dovuti all'alcool, nonostante lo regga benissimo.

Ad un tratto Jimin fa capolinea dietro le spalle di Mihi e le cinge i fianchi. Io strabuzzo gli occhi e le faccio un occhiolino per poi allontanarmi e dirigermi nella terrazza per riuscire a respirare liberamente.

Quando arrivai fuori, però, vidi Namjoon reggere la testa di un Jungkook accasciato a terra preso da una crisi di nausea. Un brivido passò per tutta la mia schiena quando sentii i suoi lamenti, decido quindi di sedermi nel piccolo dondolo posto un po' più lontano da loro e di accendermi una sigaretta.
Gioco con il cellulare per un bel po' e mi accendo forse altre 3 sigarette.

-"Non ti facevo fumatrice." dice una voce un po' biascicata, che conosco fin troppo bene.
-"E io non ti facevo così cazzone. Forza, smamma, ho altro a cui pensare più che a uno che fino a pochi minuti fa stava vomitando le peggiori bottiglie d'alcool." rispondo secca.
-"Wow! Datti una calmata tesoro, volevo solo parlare." mi dice, alzando le mani al cielo in segno di resa.
-"Primo, non chiamarmi tesoro. Secondo, io non voglio parlare. Chiaro?" rispondo acida.
-"Perchè mi tratti così?" dice facendo un passo avanti, verso di me.
-"Ti tratto come mi pare Kook. Ed ora allontanati, sento la puzza di vodka da qui." dico sventolandomi una mano davanti al viso.
-"Però ti ricordi che io odio quando mi chiami Kook." dice sorridendo.
-"Non darti arie, non sei nessuno per me." sputo per poi alzarmi e dirigermi verso l'entrata.
-"Ah davvero? Lo ero!" urla.
-"Hai detto bene! Lo eri!" dico, facendo una mezza risatina ed entrando nella casa.

Cercai la mia amica per tutto quel luogo e quando finalmente la trovai, vidi Jimin sollevandole il vestito e cercando di toccarla e lei era palesemente contraria a questo.
Mi avvicinai velocemente e toccai la spalla del biondo.

 -"Ti spiace staccare le tue luride mani dalla mia migliore amica?" dico con aria di sfida.
-"E perchè dovrei tesorino? Ci stiamo solo divertendo." dice sorridendo maliziosamente.
Volsi lo sguardo verso Mihi e notai il suo viso rigato dalle lacrime, questo stronzo non ha capito proprio niente di come gira il mondo.
-"Forse non mi sono spiegata bene, leva quelle cazzo di mani da lei." dico scandendo bene l'ultima frase.
Lui si alzò e la sua altezza un po' mi spaventava.
-"Ne vuoi un po' anche tu?" dice malizioso.
-"Non toccarmi." urlai.
Lui si fiondò su di me e palpò ogni minimo centimetro della mia pelle. Mihi, da dietro, guardava la scena senza riuscire a muoversi come paralizzata. Cercavo in tutti i modi di sferrargli calci e pugni senza ricevere un risultato, era troppo forte rispetto a me.

-"Jimin, non toccarla." dice Jungkook, alle sue spalle, in modo duro.

Il biono si voltò verso di lui.

-"Oh Kook, cosa credi di fare? Il forte? Povero maknae." gli dice staccandosi da me e avvicinandosi al ragazzo con fare minaccioso.
-"Che cazzo vuoi fare Jimin? Picchiarmi? Sei un'idiota." lo sfidò Jungkook.

Jimin prese velocemente il moro per il collo e lo sbattè al muro, Jungkook lo spostò con forza staccandolo da sè e gli sferrò un pugno in piena faccia lasciandolo a terra.

-"Vattene." gli disse.

Jimin per tutta risposta ci guardò e poi se ne corse via senza degnare di uno sguardo quello che doveva essere il suo migliore amico.
Io scivolai sul muro fino a sedermi completamente sul pavimento gelido, cominciando a piangere. Jungkook si avvicinò tremolante a me.

-"Mi dispiace y/n.." sussurrò.
Lo strinsi forte e continuai a piangere sul suo petto, lui circondò la mia schiena con le sue forti braccia ed io, in un attimo, mi sentii di nuovo a casa, dopo tanti anni.

-"Forza alzati, vi accompagno a casa." disse facendo alzare me e la mia amica, portandoci fuori da quella bolgia.

Nonostante avesse bevuto più del dovuto, Jungkook guidò con attenzione fino a casa di Mihi lasciandola lì davanti. Dopo aver ringraziato entrambi entrò in casa cercando di fare più silenzio possibile.

Il viaggio da casa della mia migliore amica a casa mia si svolse nel completo silenzio, nessuno dei due sapeva di cosa parlare o come iniziare una conversazione che avesse un senso compiuto. Solo una volta arrivati nel vialetto di casa Jungkook si decise a parlare.

-"Senti, mi dispiace, ho fatto un casino." disse, grattandosi la nuca imbarazzato.
-"Non è colpa tua, Jungkook, è Jimin un cretino." dissi, guardandolo.
-"Non intendevo per stasera y/n." ammise.
-"Ah.. non preoccuparti.." affermai, arrossendo.
-"Si invece. Io non so nemmeno perché ci siamo allontanati. Abbiamo scelto strade diverse, è vero, ma mi manchi y/n."

Rimasi in silenzio a quella affermazione, anche a me mancava moltissimo. La verità è che sono sempre stata innamorata di lui, ma cercavo di negarlo a me stessa per via della situazione. E in auel momento, finalmente, potrevo dirglielo.

-"Anche tu mi manchi.. Kookie.." dissi, sussurrando l'ultima parola.

Lui sorrise appena pronunciai il soprannome che ho sempre usato fin da quando eravamo bambini. Si avvicinò piano a me e mi baciò.
Un bacio lento e pieno di emozione.
Un bacio travagliato, sofferto.
Un bacio aspettato, per troppo tempo.

One Shot // BTSDove le storie prendono vita. Scoprilo ora