Jung Hoseok [1]

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Suicide

La vita, a volte, è proprio strana. Ti fa credere che puoi fare di tutto e poi ti fa cadere il mondo addosso, senza pietà.

Questo era quello che mi era capitato.

La mia vita era bellissima: avevo un fidanzato, tanti amici, una famiglia forte, mi ero diplomata con il massimo dei voti.

Poi, tutto d'un tratto, le cose cambiarono.

Il mio fidanzato mi tradì con la mia migliore amica. Si erano difesi dicendo un innocente "Ci dispiace, ma ci amiamo.", quel giorno il mondo mi cadde addosso.

Tutti i miei amici si schierarono dalla parte di quella che doveva essere la mia migliore amica, dicendomi "Scusa, ma lei ha bisogno di lui.", mi distrussero.

Mia mamma morì, per un tremendo tumore al fegato che ormai stava distruggendo tutto il suo corpo. Mio padre dopo la morte della mamma non era più lo stesso, era stato licenziato e rimaneva chiuso nel suo studio tutto il giorno non curandosi di me e di mio fratello. Quest'ultimo finì nel circolo della droga e non riuscì più ad uscirci.

La mia vita faceva schifo.
Tutto il mondo remava contro di me e non aveva intenzione di fermarsi.

Il quel momento mi trovavo ferma, sopra il ponte diroccato fuori città. Volevo finirla lì, quello schifo di vita. Volevo fermare tutto il dolore, per una volta e per sempre. Non ce la facevo più.

Continuavo a guardare giù con la consapevolezza che, se lo avessi fatto, non avrei più visto e sentito nulla e ne ero quasi felice. Era come se, dentro quell'acqua che viaggiava lenta, ci fosse la mia felicità.

-"Mi dispiace mamma, forse avresti voluto incontrarmi tra molto tempo, ma non riesco più ad andare avanti." sussurrai, sollevando un piede per lasciarmi cadere.
-"Y/N FERMA!" urlò una voce da lontano, non volevo ascoltare, volevo morire.

Un passo.

Il buio.

Il freddo.

Una mano.

La luce.

-"Cosa volevi fare, y/n? Perchè volevi lasciarci?" sussurava Hoseok, accarezzandomi la testa.
Aprii leggermente gli occhi e una forte luce mi accecò.
-"D-dove sono? Dove mi hai portato?" dissi, mezzo tramortita.
-"Sei all'ospedale, perchè volevi ucciderti?" mi chiese Hoseok, preoccupato.
-"Perchè mi hai salvata? Io non ci voglio stare qui!" cominciai a piangere, senza sosta.

Hoseok è il mio migliore amico, o almeno lo era. Avevamo smesso di parlarci poco dopo l'inizio del liceo, lui aveva scelto un'altra compagnia e così anche io. Ci guardavamo spesso nei corridoi senza sapere veramente perchè un'amicizia così forte fosse finita. Mi era sempre stato accanto fin da quando eravamo bambini. Il giorno del funerale di mia madre, era seduto in prima fila cercando disperatamente di non scoppiare in lacrime.

-"Y/n, tu non puoi morire." disse, abbassando lo sguardo.
-"Perchè?" gli chiesi, ancora in lacrime.
-"Non meriti questo. Vuoi davvero lasciare tuo padre? Dopo tutte le sofferenze che ha avuto? E tuo fratello? E me?"
-"Hoseok, non ci parliamo da anni.."
-"E con questo? Io non ho mai smesso di volerti bene." affermò, quasi arrabbiato.
-"Io.. Hoseok, io non ce la faccio più.." ammisi.
-"Io non ce la farei senza di te. Lo so, non parliamo da tanto, non ci sentiamo e so molto meno della tua vita rispetto a prima. Ma non ce la farei senza vederti tutti i giorni sorridente mentre entri nel bar accanto alla palestra per il tuo turno di pomeriggio, senza vederti fare avanti e indietro nel parco mentre cerchi di allenarti per poi andare a prenderti un gelato enorme. E non ce la farei a guardare le nostre foto appese nei muri di camera mia, sapendo che tu non sei più in giro per la città." disse, mentre le lacrime scendevano lente sul suo volto.
-"Mi dispiace.. per tutto. Mi manchi, Hoseok." gli dissi, stringendogli la mano.
-"Anche tu.. io ti devo dire anche un'altra cosa, y/n."
-"Dimmi, Hobi."
-"Io ti ho vista uscire di casa, mentre andavi al ponte. Non so perchè, ma d'istinto ti ho seguita, sapevo che stavi andando a fare qualcosa di cui ti saresti pentita. E quando ti ho vista lì sopra, mentre stavi per buttarti, il mio cuore si è come spezzato e ho capito che i miei sentimenti per te non sono mai cambiati..- prese un respiro profondo prima di continuare- io ti amo y/n." ammise.

Rimasi in silenzio, a guardarlo, il suo viso si era fatto leggermente rosso e si grattava nervosamente la nuca.
Anche io avevo sempre provato qualcosa per lui, ma non avevo mai preso in considerazione che quei sentimenti potessero essere così forti.

-"Hobi, anche io ti amo." dissi, guardandolo negli occhi.
-"D-davvero?" balbettò.
-"Si." affermai.

Si avvicinò a me e mi baciò, un bacio dolce pieno di amore, paura e voglia di vivere.
Quella stessa voglia di vivere che fino ad un'ora fa credevo di aver perso per sempre.

One Shot // BTSDove le storie prendono vita. Scoprilo ora