Intervista

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Dopo un'ora e mezza aveva finalmente finito con l'intervista. Era stata programmata per iniziare a parlare dell'album che avrebbe visto la luce nei primi di Gennaio, quindi, ignorando la lotta con la sua gola per lasciare uscire la voce, sarebbe dovuta essere semplice da affrontare. Del resto amava parlare di come nasceva della sua arte. Però non lo era stata.

Certo, all'inizio le domande di rito c'erano state: gli avevano chiesto dove avesse trovato il tempo di comporre e registrare tra tutti gli svariati impegni che lo avevano visto protagonista in quei mesi; doveva aveva trovato l'ispirazione; come aveva retto tutto quello stress e se non stesse viziando un po' troppo i suoi fan con quattro album in quattro anni.

Ogni volta trovava difficile far capire che l'unico che stava viziando in quel modo era se stesso.

Aveva passato due anni fantastici, con pochi momenti di pausa, vero, ma erano stati pieni di emozioni. E le emozioni lo avevano sempre portato all'arte, era un processo automatico e che non voleva, né poteva impedire. Era quello di cui viveva, era il suo ossigeno.

In più con tutto quello che era successo da Sanremo in poi era stato fortunato ad avere quell'anno pieno di eventi che lo avevano aiutato a distrarsi - o meglio, a concentrarsi ancora di più nella musica, la sua salvatrice. E se poi doveva essere sincero, dopo essersi così abituato a quella vita frenetica era terrorizzato dall'idea di trovarsi improvvisamente libero.

Quindi, per riuscire a trasmettere la sua gratitudine verso l'aver avuto tutte quelle possibilità aveva risposto cercando di tenere basse le sue difese. Voleva far entrare gli ascoltatori almeno un po', perché era fatto così. Sapeva di dover tanto all'amore dei suoi fan e alla loro capacità di mostrarsi scoperti e lui non se la sentiva di non ricambiare almeno un minimo quella fiducia.

Per questo, senza neanche rendersene conto, si trovò a parlare di come svariati "imprevisti" lo avessero portato a rifugiarsi tra le note.

Ed Eleonora, la sua intervistatrice, aveva preso la palla al balzo. Gli aveva sorriso come chi la sapeva lunga, aveva accostato la bocca al microfono e aveva detto la domanda. Quella che lui non si sarebbe mai aspettato di ricevere.

"Tra gli imprevisti..." aveva chiesto lei "C'è stata anche la rottura con Silvia, no?"

Lui aveva annuito, aggiustandosi qualche riccio che era caduto davanti ai suoi occhi, per scaricare un minimo di tensione.

"E così ci colleghiamo all'argomento più chiacchierato del web ieri sera: la tua live." aveva continuato, glissando sul suo silenzio come se non fosse importante. Lui a quella frase aveva ovviamente sbarrato gli occhi: da dopo il suo ultimo tweet aveva chiuso internet e ancora non lo aveva riaperto, quindi, fino ad allora, non aveva avuto idea di essere finito in tendenza.

E pensare che prima di lasciarlo entrare nello studio Montanari gliel'aveva detto, che era nei guai. Però si era rifiutato di dirgli il motivo, il bastardo, quindi lui non ci aveva creduto.

Avrebbe preferito farlo.

«Montanari!» gli urlò contro appena uscito dall'edificio, una sigaretta nella bocca. Le sue mani tremavano dall'ansia che aveva dovuto trattenere in studio, essendo davanti a una telecamera e troppi spettatori. Però era finalmente libero di sfogarsi e riprendere il suo chitarrista per non avergli detto fin da subito cosa lo aspettava.

«Perchè non mi hai detto che sapevi che avrebbero chiesto della live?» chiese mentre lottava col vento per poter finalmente far uscire una fiamma dal benedetto accendino. Sapeva che era meglio se non fumava, considerate le condizioni in cui versava, ma no. Ne aveva bisogno.

«Perchè non lo sapevo. Ho solo ipotizzato, considerato quanto Twitter fosse in delirio ieri.» rispose con una scrollata di spalle, mentre si avviava verso la macchina.

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