Draco si svegliò di soprassalto,tutto sudato e col fiatone.
Sembrava avesse corso una maratona eppure ciò non era neanche lontanamente possibile considerato che erano le quattro del mattino e nel mondo magico non si tenevano maratone.
Erano giorni se non mesi che continuava a fare lo stesso incubo.
Hermione la sua Hermione moriva uccisa per salvare lui che salvataggi non ne meritava;la scena si ripeteva senza sosta nella sua mente.
Si voltò convinto di trovare lei,la donna le cui ultime parole erano state dedicate a lui eppure al suo posto c'era Astoria.
Astoria Greengrass,una giovane purosangue viziata e ossessionata da Draco o forse dal suo patrimonio che non ci aveva pensato due volte a convincere Lucius a far sposare Draco con lei.
E il giovane non si era opposto,non aveva detto niente,si era limitato ad acconsentire come se avesse scelta,come se il suo grido avesse valore tra quella gente sorda.
Lui non l'amava e mai lo avrebbe fatto,aveva donato il suo cuore una volta sola ed era stato sufficiente.
Aveva compreso che amare era solo una sofferenza e lui sofferenze non ne voleva,non sapeva che farsene.
Eccolo di nuovo,il Draco apatico e menefreghista,freddo e distaccato,interessato solo a se stesso e a Hermione,anche se lei non c'era più.
A Draco non rimaneva più nessuno,l'ultima volta che aveva visto suo padre era stato al suo matrimonio con Astoria prima del Bacio del dissennatore mentre sua madre giaceva inerme in una cella come un vegetale nonostante non avesse fatto nulla di male.
Il giovane fu allontanato dai suoi pensieri da una voce stridula e una piovra che lo stringeva in una morsa:
<<Caro,torna a letto,dai>>
<<No,ho altro da fare>>rispose lui freddo per poi alzarsi,vestirsi e uscire di casa sotto lo sguardo seccato della nuova moglie.Si incamminò nell'ultimo ma gelido giorno d'inverno,dove il freddo
penetrava fino alle ossa facendo rabbrividire ogni centimetro di pelle,a passo spedito verso il cimitero mentre rifletteva sull'impossibilità di lasciare Astoria.
Se lo avesse fatto i Greengrass avrebbero smesso di aiutare sua madre Narcissa ad Azkaban e probabilmente sarebbe morta.
Non poteva permetterlo,non poteva perdere anche lei.
Senza accorgersene raggiunse il luogo in cui giaceranno tutti per l'eternità,prima o poi,e parve conoscerne i sentieri a memoria quando senza il minimo problema,nonostante il buio e la luce di sole quattro candele poste qua e là,raggiunse la tomba di Hermione.
Ci si sedette accanto e osservo la statua che il Ministero le aveva riservato per aver salvato due volte il mondo magico.
La scultura era bella e sorridente ma non rendeva neanche lontanamente l'idea.
Hermione era incomparabile e sarebbe sempre stata più bella di qualunque altra donna reale o fatta di marmo.
Sognante,rammentando la bellezza di lei terrena,Draco fece apparire un mazzo di rose e mentre il cuore si sgretolava un po' di più le appoggiò al suolo.
Poi lentamente si accomodò come meglio poteva sull'erba ghiacciata senza pensare che con quella semplice camicia di cotone avrebbe preso freddo.
Fregandosene di tutto e tutti,si mise a riflettere e comprese che forse c'era un modo per ricongiungersi ad Hermione e questa volta per sempre.
Con uno scatto rapido estrasse e appoggiò la bacchetta sul petto in prossimità del cuore e si preparò a pronunciare le fatidiche parole quando udì qualcuno gridare di fermarsi.
Rabbrividì;era una voce eccessivamente familiare quasi irreale.
<<Sei morta,non è possibile>>disse più a sé che a lei.
<<Non è come pensi>>rispose la voce seguita da un eco.
Draco fece per voltarsi quando la giovane lo implorò di non farlo.
<<Hai presente la storia di Orfeo e della sua amata?Se ti volti io non potrò essere salvata>>.
<<Tornerò,te lo prometto.
Ci ricongiungeremo se solo tu lo desideri.
Devi uscire dal buio,mio amato e mi troverai>>continuò la giovane mentre Draco rimaneva esterrefatto e immobile come una statua.
<<E come?>>sussurrò con un filo di voce.
<<Tornando felice e comprendendo che anche se te l'ho dimostrato poco ti ho amato come amo le ultime giornate d'estate che annunciano l'arrivo del periodo che passerò ad Hogwarts. >>
disse lei per poi dissolversi nel vento.
<<Hermione...>>iniziò lui ma immediatamente si rese conto che il suo cuore,che in un primo momento batteva all'impazzata,ora tornava a battere con moderazione.
Draco sorrise,non si sa come,ma dopo mesi sorrise.
Un sorriso sincero,un sorriso di quelli destabilizzanti per la loro sincerità.
Non se la sarebbe fatta scappare di nuovo e come se le stelle l'avessero ascoltato una di esse iniziò a precipitare.
Il giovane allora,per la prima volta,si rese conto che si è belli anche quando si cade e nessuna fine lo è davvero finché non lo decidiamo noi.
Espresse stupidamente un desiderio,un desiderio apparentemente inutile perché le stelle secondo lui non avevano questi poteri.
Non ce li aveva Salazar,figuriamoci loro.
Ma la speranza è l'ultima a morire ed Hermione era l'unica persona che aveva acceso in lui questo nuovo sentimento,presente dagli albori del genere umano,da quando Pandora aprì il suo vaso.
Una mano gli artigliò il polso e per la prima volta,voltandosi,lui capì cosa fosse la felicità.
La felicità era lei,Hermione,la sua Hermione,con i suoi capelli che in ordine non sanno stare e che al posto degli occhi ha due pozzi ambrati.
La felicità era quella donna dal coraggio destabilizzante e il sorriso sempre in volto,con una voglia di conoscere assurda.
La felicità aveva il suo nome.
E lui sarebbe stato felice finché avesse anche solo potuta sfiorarla con un dito.
FINE.Spazio autrice
Non ve lo aspettavate vero?
So che questo finale è pietoso ma non riuscivo a lasciare che la nostra storia,sì la mia e la vostra,terminasse così.
Spero vi piaccia.
E grazie,per il sostegno che mi avete regalato in questo percorso dove soprattutto grazie alla vostre opinioni sono cresciuta.
Vi amo tanto.💗
-Giulia
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Sposa infelice||Dramione
FanfictionDopo la seconda guerra magica ogni singola cosa sembrava andare per il verso giusto o almeno così tutti credevano. Hermione scoprirà di essere una purosangue e la promessa sposa di un biondo ossigenato.Cosa succederà?