Capitolo1

2.6K 132 5
                                    

20 giugno 2016, Los Angeles

È passato quasi un anno da quel fatidico giorno. Spesso, durante la notte, i ricordi dell'incidente si fanno vividi nei sogni di Lauren.
Ha subito tre interventi. Ora ha un solco sul lato sinistro del volto che nasconde abilmente grazie a chili e chili di contouring, così lei riesce a guardarsi allo specchio e nessuno la fissa per strada.
Trenta punti di sutura: quindici sul volto, quindici sul décolleté che vanno a finire verso il seno destro.
Mentre ripensa a quell'avvenimento, Lauren è al volante diretta alla Syco Music, l'immenso impero del suo produttore Simon Cowell.
Simon l'ha chiamata pochi giorni fa dicendole di aver delle grandi idee per il suo ritorno in scena e Lauren ha accettato pur non avendo alcuna voglia di stare sotto i riflettori. Si era abituata alla calma e al lavoro a maglia per tutto questo tempo. Ogni tanto si maledice di aver partecipato a quel talent show, American Idol. Probabilmente, il vero problema è che ha paura di farsi vedere e di essere derisa per com'è ora. Tiene sempre i capelli lungo il viso per coprire i segni;  il volto è pieno di calcestruzzo per non dare nell'occhio e gli abiti sono accollati per sentirsi protetta.

Non appena scorge l'edificio, ovviamente pieno e strapieno di paparazzi, parcheggia nel posto riversato a lei stessa, fa un respiro profondo e scende dalla sua autovettura, alzo il cappuccio nero per nascondersi e non farsi riconoscere.
"Missione compiuta" pensa con un piccolo sorriso mentre avanza a grandi passi verso l'ascensore.
Preme il sedicesimo bottone e aspetta paziente finché le porte non si riaprono mostrandole quel solito solito piano che non è cambiato di una virgola. Proprio come un anno fa, lo stesso.
Arriva in fondo al corridoio, chiude gli occhi contando fino a dieci per placare il suo stato d'ansia e bussa ritrovando la sua sicurezza smarrita da quando è scesa dalla macchina.
«Avanti!» esclama una voce profonda
«Buongiorno» intima Lauren guardandolo negli occhi
Lui non è solo. Ci sono altre quattro ragazze sedute alla scrivania: una nera, una bionda palesemente finta, una tappa che pure sua sorella Taylor di neanche quindici anni è più alta e una ragazza dai capelli lunghissimi che la squadra da capo a piedi.
«Lauren, loro sono le Fifth Harmony» afferma «Normani Kordei» indica la ragazza di colore
«Piacere» sorride cordialmente
«Dinah Jane Hansen»
La finta bionda si alza e porge la mano a Lauren che l'afferra con grinta.
«È un vero onore conoscerti»
«Allyson Brooke»
La nanetta fa un cenno di capo
«Ed infine, Camila Cabello»
La ragazza dai capelli lunghissimi  risponde timidamente con voce appena udibile e subito Lauren pensa che sia tenera. Sembra una bambolina.
Ora sì che si ricorda di loro, era la band di Kehlani la ragazza bisex, ex di Camila Cabello così dicono, che ci ha provato spudoratamente con lei una volta abbandonata.
«Mhh, okay.. E perché mi hai chiamata?» aggrotta la fronte «No aspetta, non me lo dire» ride amaramente «Sono il rimpiazzo di Kehlani! Vero, Simon?» digrigna i denti «Io non sono il rimpiazzo di nessuno. Sono e pretendo di essere la prima in ogni cosa. Non prenderò gli avanzi di quella lì solo per riavere la fama che ho perso. Sono stata chiara Mr. Cowell o devo ripeterlo?» sbotta nervosamente
«Lauren, non mi interessa di quello che pensi tu. Pure Mike è d'accordo, quindi vedi di fartelo piacere. Andrai a vivere con loro da oggi e tra due giorni partirete per il 7/27 tour» l'ammonisce
«Nonono» alza le mani al cielo scuotendo la testa «Uno mio padre non è più mio manager. Due l'unica canzone che conosco è work from home perché c'è il mio fidanzato, pertanto, secondo te, è umanamente possibile che in due fottuti, e dico due fottuti, giorni io debba imparare le loro canzoni, coreografie e chi più né ha più né metta?» controbatte «E no Simon caro, non sta né in cielo né in terra. A malapena le consosco. Ma piuttosto preferisco tornare a lavorare la maglia e non fare un cavolo dalla mattina alla sera»
«Ora basta!» tira un pugno sul vetro della scrivania «Abbiamo deciso così. Ora puoi pure vendere la tua casa a L.A. e preparare a traslocare!» esclama duramente «Buona giornata!»

Le cinque ragazze vengono buttate fuori. La prima ad uscire è Lauren che dalla rabbia sbatte la porta tirandola in faccia ad una di loro che butta un urlo di dolore portandosi la mano sul naso sanguinante.
«Ooh scusami, scu-scusami» balbetta porgendo i fazzoletti alla bambolina
«Mila stai bene?» interviene preoccupata la nera
«Si tranquille»
Le allontana tenendo la testa leggermente alzata e butta un enorme sospiro.
«Camila mi dispiace, non vol..»
«Va tutto bene, non importa» la interrompe «Possiamo tornare a casa per favore?»
«Dobbiamo chiamare Big Rob ancora» si gratta la nuca la nanetta smanettando velocemente il suo cellulare
«Ho la macchina qui, se volete posso provarvi io»
Pochi minuti dopo sono tutte nella macchina di Lauren e il silenzio regna sovrano. Nessuno osa fiatare, eccetto che di tanto in tanto Camila si lamenta per la botta presa.
«Ehi, mi dispiace davvero»
La cubana lancia un'occhiataccia e scende dalla macchina senza rivolgerle la parola.
«Lasciala stare Lauren, è così per Kehlani, non ha nulla contro di te» le sorride Dinah
«Ehm..»
«Vuoi una mano per il trasloco?» cambia subito argomento
«Mi farebbe molto piacere» ricambia il sorriso amichevolmente
«Comunque benvenuta nelle Fifth Harmony!»

Grahana ||CAMREN||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora