Capitolo23

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Due corpi nudi sotto le coperte, abbracciati l'uno all'altro.
Camila ha la testa poggiata sull'incavo del collo di Lauren e quest'ultima la tiene stretta a sé, circondandole la vita con il braccio mentre le gambe sono intrecciate tra di loro.
Il lenzuolo scopre di poco il seno della latina, mostrando il suo piercing al capezzolo, proprio dove c'è la sua cicatrice dell'incidente che parte dalla cavicola a poco prima del piercing.
Camila si muove leggermente, mugolando, facendo ancora più peso sulla sua fidanzata, la quale inizia piano piano a svegliarsi, tenendo però gli occhi chiusi.

«Ragazze» sussurra Ally davanti alla loro cuccetta «Lauren? Hai il volo tra qualche ora»
Infastidita dalla voce della sua, ormai, ex collega, si gira sul fianco stringendo forte Camila, scoprendosi tutta la schiena.
«Allora? Vi sve...»
L'aria fredda del ventilatore colpisce la schiena della latina come uno schiaffo, non appena la tendina viene aperta da qualcuno.
«Vorrei essere io con Normani» sussurra la poliensiana sorridendo alla romantica scena.
«Chiu-di» geme Lauren passandosi una mano sul viso
Accarezza il volto di Camila, le ruba un bacio a stampo e due labbra iniziano a sorriderle per poi muoversi all'unisono con le sue.
«Buongiorno amore mio»
«Lolo» sussurra poggiando la fronte alla sua «Amore»
Un bacio tira l'altro ed ora Lauren e a cavalcioni sulla sua cubana.
I capelli le ricadono tutti a sinistra, coprendole di poco il petto e Camila li sposta, stringendo tra le mani quei perfetti seni.
«Hermosa, non mi provocare, hai un aereo da prendere»
Rotea gli occhi al cielo e torna seduta, recuperando una maglietta dei Pink Floyd dall'altra parte della cuccetta.
«Ehi ma..»
«Mi stai togliendo, okay» sibila
«Lolo, no, no..» sospira «Amore, lo sai quanto mi ecciti, basta un tuo bacio per sentire il lago tra le gambe e se iniziassimo ora poi perderesti l'aereo, cosa che mi renderebbe felice, sai che ti voglio qui ma...»
Un bacio la interrompe lasciandola confusa e stranita da quell'azione e con faccia interrogativa inclina la testa, cercando di capire.
«Amo quando diventi logorroica e comunque non voglio andare via di qui con una discussione o altro. Sú andiamo a farci la doccia, piccola Camz»
                        ***
«Scrivici appena arrivi Lern» la raccomanda Normani per l'ennesima volta
«Sí Manibear»
«Hai avvisato Demi a che ora arrivi, vero?»
«Ragazze» sospira stanca delle raccomandazioni e delle domande che continuano a farle da quando si è svegliata «Dovete stare tranquille, okay? Vi chiamerò ogni giorno, Demi è stata avvisata, sono pronta a tornare a casa mia e tu non devi piangere, Camz, promettimi che non lo farai»
Camila si asciuga in fretta le lacrime e finge un sorriso. Un clacson suona forte facendola sussultare. Ora è giunto il momento, Lauren sta per andare via.
«Quindi.. Beh, mi attendono fuori»
Prima di scoppiare a piangere saluta tutte con un abbraccio e la cubana con un dolce bacio. Afferra le valigie, scende dal bus e con l'aiuto delle guardie del corpo sale in macchina, dove le lacrime scendono in silenzio, rigandole il candido viso.

È partita da un quarto d'ora, sono quasi vicini all'aeroporto, il volo l'attende e tra non molto sarà in viaggio per Los Angeles.
«Jauregui può scendere, tra mezz'ora parte l'aereo» la informa uno dei tanti uomini
«Autista, potrebbe tornare indietro sul bus ho dimenticato una cosa, per favore» quasi sussurra ignorando le guardie del corpo
Sotto lo sguardo di odio e i commenti poco carini, e molta insistenza, Lauren lo convince a tornare indietro, nonostante la possibilità di perdere l'aereo, ma poco le importa.
Prendendo una scorciatoia sono di nuovo davanti al bus. La latina scende ancora con la macchina in movimento, rischiando di farsi male, inserisce il codice con il cuore in gola e rientra dentro.
«Camz? Camila!»
«Lauren che ci fai qui? Perché non sei..»
Camila esce dallo scompartimento delle cuccette e Lauren, ignorando Ally, corre verso di lei, facendosi prendere in braccio.
«Camz» piange sulla sua spalla «Ti.. ti amo»
«Amore, sei tornata indietro per questo» deglutisce a fatica, cercando di non piangere
«Sí, non ti avevo detto ti amo prima di uscire e volevo ricordartelo. Ti amo piccola, ti amo, ti amo, ti amo» soffia sulle sua labbra, prendendole il viso con entrambe le mani prima di baciarla.

Nuovamente scende dal bus, questa volta senza fare ritorno, salendo, per un pelo, sull'aereo alle dieci in punto.
Inserisce le cuffiette del telefono, fa partire la riproduzione di Spotify e si abbandona per le quattro ore di viaggio nel suo mondo.
Atterra all'ora di pranzo, anche se in realtà in Canada sarebbe tardo pomeriggio, attende le sue valigie che recupera con dieci minuti d'attesa e finalmente esce da lì.
I fan e paparazzi iniziano ad importunarla e spera con tutta sé stessa di riuscire a trovare l'Audi bianca di Demi. Una mano che sventola in aria attirare la sua attenzione, eccola lì, dall'altra parte della strada.
Si affretta ad attraversare, mette tutto nel portabagagli, e sale a bordo buttando un rumoroso sospiro di frustazione e stanchezza.
«Portami via da qui, Lovato»

Grahana ||CAMREN||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora