25 Luglio, Miami
Lauren scende dalla macchina di Sinuhe e si trova davanti ad un enorme edificio con su scritto in rosso State Mind Center.
La signora Cabello mette un braccio sulle spalle della latina e la guida dentro e una volta varcata la soglia ecco che tutti gli occhi sono puntati su di loro. In molti salutano Sinuhe, qualche paziente le batte pure il cinque.
Deve avere un bel rapporto con loro, d'altronde Lauren l'ha capito subito che Sinuhe è una persona con la P maiuscola, non come quei cani che si trovano in giro.
L'ambiente sembra essere pulito e soprattutto è silenzioso, nessuno fiata.
«Vieni, ti mostro l'ambiente» sorride dopo essersi messa il camicie e delle scarpe un po' più comode «Allora» continua «La struttura è divisa in quattro piani. Come puoi vedere questa è quella più tranquilla, dove ci sono persone che hanno solo bisogno di riposare mentalmente ed è per questo che i nostri uffici sono qui. Il mio è quello in fondo» le spiega mentre salgono le scale «Qui, al secondo piano abbiamo invece persone con disturbi alimentari e ovviamente ci sono addetti specializzati»
Lauren guarda le persone che camminano avanti e indietro, moltissime hanno le ossa di fuori, altre hanno difficoltà pure ad uscire dalla porta.
«Terzo piano ci sono gli schizofrenici» la informa dopo aver fatto altre due rampe di scale
«E al quarto?» chiede curiosa
«Lauren, tesoro, ti devo chiedere di non salire mai al quarto piano. Ci sono persone molto pericolose» risponde con tono duro «Persone che vengono dal carcere di massima sicurezza e soprattutto persone che rappresentano un pericolo per il personale»
«Ed io.. io dove starò?»
«Starai al primo piano, vicino il mio studio. Mi assicurerò che tu venga trattata con i guanti bianchi e farò di tutto affinché tu recuperi il prima possibile» afferma accarezzandole il viso «Voglio solo chiederti una cosa: vuoi che sia la tua psichiatra o ti sentiresti a tuo agio con qualcun'altra?»
«Mi sento più a sicuro con te» sibila nascondendo il volto
***
Passano quasi quattro mesi da quel fatidico giorno.
L'inverno sta arrivando. L'istituto in cui si trova Lauren è un continuo gelo nonostante i riscaldamenti.
Le hanno tolto il quadernino in cui scriveva, non può neanche avere un pezzo di carta per mettere i suoi pensieri nero su bianco. Deve farlo a voce, deve parlare. Deve farlo se vuole iniziare a combattere contro sé stessa.
Si sente così vuota e sola. Non sa nulla di Camila, non sa nulla delle bambine, non sa se Taylor è uscita e se sta bene. Non sa nulla delle ex colleghe o di Demi. Chissà come sta. Le manca, le manca tantissimo, le mancano tutte e vorrebbe solo tornare.
Fa di tutto per riempire quel vuoto ma quel vuoto non si riempie e questa è la forma peggiore di solitudine.
E ci sono momenti in cui ride, ride forte, così dal nulla, perché capisce di non essere sola. Ha i suoi demoni con sé che strillano. E sotto la loro voce lei si autopunisce.
Ora Lauren è nella sua stanza, sul letto, con tanti piccoli tagli sui polsi. Piccoli ma profondi. Bruciano, pizzicano. Strizza gli occhi facendo uscire le lacrime e nasconde il viso tra le mani, lasciando spazio a singhiozzi soffocati.
Un uomo entra nella sua stanza, il solito infermiere, insiste col dirle che deve andare a cena ma lei lo ignora, rimanendo in quel vortice nero, in cui lentamente sta annegando, soffocando, letteralmente.
«Dottoressa Estrabao, eccola!» esclama indicando Lauren seduta sul letto «Non mi ascolta, non ho che fare, non...»
«Lasciami sola con lei, puoi andare» lo interrompe
Entra tenendo una cosa in mano, chiude cautamente la porta, poggia il camice sulla ringhiera del letto e poi si siede su di esso, di fronte a Lauren.
«Cosa succede?» sospira «No.. Lauren, perché?» sibila vedendo il sangue fresco «Tesoro, che vogliamo fare? Quanto ancora vuoi stare qui, ormai ne sono passati di mesi. Per caso non vuoi vedere più le tue bambine? Camila? Ascoltami, lei non è mai andata via da Miami, è a casa con me, ti aspetta e ogni giorno mi chiede di te e lo stesso la bambina ed entrambe piangono, solo che mia figlia non lo dà a vedere e sforza sorrisi per le sue piccole. Ma sta davvero male, le manchi e spesso quando mi affaccio la notte e la vedo rannicchiata, mentre abbraccia Isabel, sussurra il tuo nome. Ti sogna, ti pensa sempre e.. tu sei il suo mondo. Devi avere forza e coraggio, dannazione! Lauren ti voglio fuori di qui, voglio dimetterti e vedere un vero sorriso, quelli che fai quando sei con Camila»
Senza aggiungere altro, nel silenzio più totale, le disinfetta i polsi e dopo averli medicati, le bacia ogni taglio, facendola piangere di nuovo.
«Perchè? Perché lo fai? Dovrebbe farlo mia madre non tu» sussura rossa in viso «Mi vergogno, non farlo più»
«Hai bisogno di amore Lauren e sarò pure la tua psichiatra, sarò la madre della tua fidanzata, ma ciò non mi impedisce di trattarti come una figlia e non perché mi fai pensa ma perché ci tengo davvero a te e sei una persona davvero speciale ed io lo so, lo leggo nei tuoi occhi, aldilà del buio»
Torna a stringere quella felpa che aveva nelle mani quando è entrata. È una felpa nera con il cappuccio e Lauren riconosce da dietro la scritta Fifth Harmony.
«Non dovrei farlo, ma...» sospira «Questa è da parte delle ragazze, so che era la tua felpa quando eri in tournée, te l'avevano regalata loro quando sei entrata nella band. L'ha indossata Camila prima di supplicarmi di dartela e..»
Senza dare il tempo di finire, Lauren afferra la felpa e, senza pensarci due volte,la porta sul viso, riconoscendo il profumo della sua piccola cubana.
La stringe al petto e istintivamente si morde il labbro inferiore prima che un enorme sorriso si stampi sul volto.
«Amore mio»
Sinuhe sorride a quella scena e accorgendosi che gli occhi della sua paziente sono tornati chiari e il suo viso non è più cupo. Ora è se stessa. È Lauren.
«Ha detto di controllare la tasca» la informa scrutando ogni suo movimento
La latina mette la mano sulla tasca centrale ed estrae una busta, tipo quella delle lettere.
Aprendola trova un foto di Camila sdraiata sul letto dove c'è Isabel avvolta da un suo braccio e Taylor che dorme sul suo addome, con le mani sul seno.
«Que-questa» balbetta «Questa è la mia fe-felicitá» confessa cercando di non piangere
Poco dopo apre la lettera, si asciuga le lacrime e si mette a leggere ad alta voce, ignorando il suono che va e viene per l'emozione.Lolo,
Sono quasi quattro mesi che tu sei via e la mia vita è vuota.
Non c'è nessun posto in cui mi sento a casa, forse solo con le nostre figlie.
Nostre figlie. Mi vengono i brividi solo a dirlo...
Taylor è con me da qualche settimana, è bellissima. Ha i tuoi stessi occhi, i tuoi stessi lineamenti ed è dolcissima. Vorrei mangiarmela a bacia. Ogni volta che guardo lei o Isabel rivedo te e un po' mi sento meglio. Ma non completamente.
È come me mi mancasse l'aria da quando non ci sei tu. Ogni notte immagino che tu venga sotto le mie coperte e mi svegli riempiendomi di baci, sussurandomi che sei tornata.
Non posso più stare senza di te, ho bisogno di te, ho bisogno di fare l'amore con te, ho bisogno di sentirti dentro di me e dirmi che mi ami, sentirmi dire che sono amata e che sono tutto per te. L'unica donna della tua vita (senza contare Taylor e Isabel)
Quest'ultima ha iniziato a chiamarmi mamma, sai? È una emozione così grande e ogni volta che la sua vocina mi chiama mi sembra tutto così surreale. Cioè sono mamma, madre dei tuoi figli, i tuoi, quelli hai fatto nascere tu, tu l'amore della mia vita. Persona alla quale dissi il 22 giugno "Ti renderò la vita un inferno" solo perché avevi preso il posto di una che mi trattava come uno zerbino e solo perché accidentalmente mi avevi quasi rotto il naso sbattendomi la porta in faccia, ricordi?
Sono così perdutamente innamorata di te, Lauren Jauregui.
Stavo riflettendo settimane fa sull'amore e ho iniziato a scrivere qualcosa su un foglio del tipo:"Innamorati di una ragazza che passi il tempo a smarrirsi nelle storie. Lascia che ti incanti con versioni che non conoscevi, che ti parli del mondo, che ti racconti le avventure più immaginabili. Permettile di portarti verità che ritenevi indicibili, il genere di profondità e saggezza che credevi scomparso da tempo. Leggile negli occhi le favole che ti commuovevano da bambina.
Innamorati di una ragazza che ami svelare i misteri dell'universo. Lascia che ti trasporti nel tempo in un modo che non credevi possibile. Lasciati condurre da lei attraverso il cosmo con semplici parole e frasi che non pensavi potessero avere un effetto simile su di te. La scienza sembra spiegarsi alla sua volontà, ma se glielo dici scuoterà la testa e negherà un sorriso.
Innamorati di una ragazza che dia valore alla saggezza più che a ogni altra cosa. Lascia che ai tuoi occhi diventi Atena, la Dea della Saggezza, e guarda il mondo come non pensavi fosse possibile guardarlo. Lascia che ti faccia girare la testa come non credevi potesse girare. Alla fine lei diventerà qualcosa di diverso, qualcosa di speciale.
Qualcosa che nessun altro riuscirà mai a rimpiazzare appieno nel tuo cuore.
Innamorati di una ragazza che abbia una sua morbidezza e intelligenza. Una di quelle ragazze che si rintanano sempre in biblioteca, affamate di conoscenza, che si entusiasmano per i fatti.
Sì. Innamorati di una ragazza così."Lauren, tu sei quella ragazza.
Tu sei la mia favola.
Tu sei il mio c'era una volta.-Per sempre tua, Camz.
Finito di leggere, poggia i fogli sul letto e si lascia andare tra le braccia di Sinuhe, anche lei commossa per ciò che ha scritto la figlia.
«Lauren» la chiama la sua dottoressa, staccandosi dall'abbraccio, tirando su col naso «So che non dovrei ma questa notte rimango a dormire con te. Non posso lasciarti sola dopo tutto questo. Questa notte voglio proteggerti ed essere come una madre che scaccia via i mostri nei sogni della bambina. Permettimi di farlo, per favore»
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Grahana ||CAMREN||
FanfictionLauren Jauregui, famosa cantante, vincitrice della decima stagione di American Idol, viene inserita in una band, le Fifth Harmony, dopo l'uscita di un suo componente. La cantante è fuori dai riflettori da circa un anno, ormai. Cosa succederà quando...