Capitolo20

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Finita l'intervista, Lauren è la prima ad uscire da quella struttura e rifugiarsi in macchina senza fermarsi dai fan che urlano, ripetutamente, il suo nome.
«Lauren stai bene?»
«Sisi, Mani» mente tenendosi un peso sullo stomaco «Ho bisogno di distrarmi, possiamo pranzare in un ristorante? È da quando siamo partire per la tournée che visitiamo molti posti ma non ci siamo mai fermate ad assaporare la cultura, i costumi..»
«Hai ragione Lolo, avvisiamo l'autista e i manager. Passiamo finalmente una tranquilla giornata insieme»

Mezz'oretta dopo sono sedute ad una tavola sulla terrazza, con una favolosa vista, al ristorante Atelier.
Camila e Lauren sono sedute vicine e si tengono per mano sotto il tavolo, scambiandosi dei sorrisi. Di fronte a loro ci sono Dinah e Normani e a capo tavola Ally, la tipica terza in comodo.
«Siete davvero una bella coppia» commenta Normani guardando le due innamorate con una leggera invidia, molto visibile.
Tra una chiacchiera e l'altra, arrivano i piatti precendentemente ordinati, e regna il silenzio a quel tavolo. Le ragazze sono così morte di fame che non hanno altro interesse che fiondarsi su quelle pietanze.
Solo Lauren fissa il piatto più del dovuto e mangia con estrema lentezza. I vari pensieri occupano la sua mente e non riesce a mandarli proprio via.
«Ragazze, ho bisogno di dirvi una cosa» deglutisce
Posa rumorosamente la forchetta sul piatto e si abbandona, in modo goffo, sulla sedia.
«Ti ascoltiamo Lolo, siamo con te» la incita la sua Camz a nome di tutte
«Nessuno sa questa verità, neanche i miei "genitori"» fa le virgolette «E voi siete le uniche persone di cui mi fido e.. Anni fa mi trasferii a Cuba, iniziai la scuola. Ero, diciamo, famosa perché a Miami ero una delle cheerleader che aveva vinto le nazionali con il suo liceo. Comunque al secondo anno cambiai scuola...»

Flashback

È passata una settimana dal trasferimento di Lauren con la sua famiglia. La ragazza ha appena quindici e si sta preparando per andare ad una festa organizzata da una delle ragazze più popolari della scuola, Lucy Vives.
Verso le dieci di sera, mentre pedala per arrivare alla villa, ormai non molto distante, inizia a sentire la forte musica, il vociare e quel riconoscibile odore di erba. Parcheggia la bicicletta non molto lontano dal garage della compagna di scuola, fa un respiro e si incammina dentro casa.
Ci sono molte persone che non conosce, ma alcuni loro, forse troppe persone, conoscono lei.
Prende un bicchiere di carta rosso con un po' di tequila, lo porta alla bocca e sorseggia il contenuto, appoggiandosi sul bracciolo di una poltrona nera.
Alcuni ragazzi dell'ultimo anno le sorridono, qualcuno la indica, poco dopo, dal branco, si disgrega uno di loro: un ragazzo dagli occhi chiari, capelli biondo cenere e un accenno di barba. Indossa una camicia bianca che mette in risalto i pettorali e i bicipiti, un pantalone a sigaretta e delle scarpe nere lucide.
Posa la sigaretta in un posa cere, dà una sistemata al folto ciuffo e si avvicina sensualmente a quella ragazza dallo sguardo smarrito.
«Buonasera» rompe il ghiaccio tenendo le mani in tasca «Permetti che mi presenta, sono Juan Mirò» afferma con un cenno di testa
«Lauren Jauregui»
Il don Giovanni le afferra delicatamente la mano, baciandone il dorso.
«Encantado»
I due passano la serata insieme a ridere, bere, conoscersi. E a fine festa, vero le due di notte, come un gentiluomo, Juan riaccompagna Lauren a casa con la sua Jeep nuova di zecca e prima che possa scendere le lascia il suo numero di telefono e un bacio sulla guancia.

Dopo quella festa passano insieme ogni giorno e tra ripetizioni di chimica, l'unica materia in cui Lauren ha sempre fatto schifo, uscite al cinema, passeggiata sulla spiaggia, canestri dedicati a quella timida latina, essendo Juan capitano della squadra di basket, ecco che nasce l'amore. Il primo di Lauren, davvero importante.
La relazione va avanti fino a maggio.
Manca poco meno di un mese alla fine dell'anno scolastico, Juan dá una festa a casa sua e la giovane latina passa la serata con il fidanzato e gli altri componenti della squadra di basket.
Sono al piano di sopra, lontani dagli altri, e tra le varie risate e chiacchiere, gira droga e alcol e Lauren non dice no, incoraggiata e aiutata dagli altri.
«Dai ingoia» insiste Finn, il migliore amico di Juan «Non fare la noiosa»
«No davvero, basta» biascica ubriaca
Gregg, Finn e altri ragazzi sono a dorso nudo, accaldati per il troppo alcol e la stagione estiva che inizia ad arrivare.
«Forza Lauren»
Juan le mette in bocca due pasticche e le fa bere con la forza un cocktail di superalcolici. Passano dieci minuti prima che la droga inizi a fare effetto, ma, a causa di tutto quello che ha bevuto, non ha più forze e si abbandona all'indietro sul letto, sentendo i muscoli deboli e pensati, mentre la stanza non smette di girare.
La porta viene chiusa a chiave, qualcuno strappa i vestiti di Lauren e le sadiche risate rimbombano ovattate nella sua testa.
Adesso qualcuno è su di lei, qualcun altro le blocca i polsi.. poi il vuoto.

«Ricordo solo le loro risate, le loro mani sul mio corpo, il loro strusciarsi... Mi svegliai nuda sul letto, dove giacevano cinque preservativi» piagnucola
Per tutto il racconto la sua voce è spezzata, riuscendo però a trattenere le lacrime, ma ora è arrivata al limite. È surreale dirlo ad alta voce...
«E tu non.. non hai mai detto nulla a nessuno?» sussura scioccata Normani, rompendo quel breve silenzio
Lauren strizza gli occhi, ora le lacrime bagno il suo viso e sente dolore allo stomaco, come se qualcuno l'avesse presa a pugni.
«A-ancora mi sento sporca. Non ho mai denunciato quello stupro e no.. Non so chi sia il padre di mia figlia.»

Grahana ||CAMREN||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora