"non è che ... " dice Luke allungandomi il braccio perché lo aiuti a sbottonare il gemello della camicia.
Siamo rientrati da poco in camera e ci stiamo sistemando per andare a dormire.
Gli sbottono il polsino destro e mi porge anche quello sinistro, infastidita ancora per la sua reazione di prima, alzo un sopracciglio "certo che un avvocato che non sa sbottonarsi i gemelli è grave!" e rido snobbandolo.
"da qua! Mi arrangio!" ribatte deciso a dimostrarmi il contrario, ma ci riesce solo dopo un bel po' di tentativi.
"sbalorditivo!" lo provoco "ora capisco perché le donne capitano sul tuo letto, usi sempre questa tattica per farti spogliare?" e rido prendendolo in giro.
"hai appena firmato la tua fine!" prima che possa ribattere, mi afferra per la vita e mi butta sul letto di peso sedendosi a cavalcioni sopra di me con la camicia sbottonata del tutto .
"togliti immediatamente!" dico cercando di liberarmi, non mi ascolta minimamente e inizia a farmi il solletico.
"ti prego, basta" lo supplico senza fiato e con la canottiera del pigiama ormai arrotolata sotto al seno e i capelli spettinati.
"dove scappi?" dice tirandomi a sé non appena cerco di filarmela.
"ti prego, basta... " dico con un filo di voce, i nostri occhi sono come delle calamite incapaci di staccarsi gli uni dagli altri.
Lui si stende su di me delicatamente, attorcigliando le sue mani con le mie, poi mi afferra i polsi li trascina verso l'alto bloccandoli con una mano sopra la mia testa.
"sei totalmente in mio potere" afferma vittorioso, appena un centimetro di distanza tra le nostre labbra.
Incapace di muovere anche solo un muscolo, mi arrendo e mi rilasso in segno di resa "ok hai vinto"
I nostri sguardi non si lasciano, lo vedo, non era mai andato via e mi rendo conto di provare ancora qualcosa per lui, forse non avevo mai smesso. Ma non posso, prenderei un altro palo in faccia, non posso permettermi di soffrire ancora, lui non mi ama, lui ama piacere a tutti e basta.
Avverto la pressione del suo corpo che mi schiaccia contro il materasso e istintivamente inarco la schiena, in quell'istante lui chiude gli occhi, prima di riaprirli fissandomi con un'intensità sconvolgente che mi fa perdere il senno.
"ultimo desiderio?" domanda divertito.
"pietà, risparmia una giovane vita" la mia voce è roca.
Lui tergiversa "la sua Signorina, è stata un'offesa molto personale al mio ruolo lavorativo"
"un'accusa dettata dalla stoltezza" dico cercando di non scoppiare a ridere.
"sa, non voglio dar voce a ulteriori accuse lasciando correre "chiarisce lui "potrei essere clemente se ammetteste di non avere dubbi in merito alle mie capacità di amatore, che prima con la Signorina avete sminuito definendo... " si gratta il mento con fare pensante "ah si, 'penna' "
"nessun dubbio! So per certo che esistono, altrimenti perché inalberarsi così tanto, non sareste per caso stato colto in fallo dalla sottoscritta?" dico cercando di trattenere una risata.
"ok, di le tue ultime preghiere!" afferma con tono deciso.
Impedendomi ogni tipo di reazione si spinge su di me e cattura le mie labbra tra le sue, strappandomi un gemito.
Chiudo gli occhi e assaporo ogni centimetro di quel bacio lasciandomi cullare dalla sua carezza delicata che lentamente lascia la presa dai miei polsi, ripercorrendo il mio braccio e infilandosi tra i miei capelli. Luke mi attira a sé, costringendomi ad aprire la bocca e a ricambiare il bacio e io lo lascio fare.
Mi aggrappo a lui e lascio che la sua lingua accarezzi la mia e le sue labbra coccolino le mie.
Vorrei riuscire a fermarmi, ma è troppo tardi, dovevo pensarci prima. Io ... io ... non posso fermarlo ... non riesco, non voglio, così gli cingo la vita con le gambe, percependo l'intensità crescente della voglia che ha di me.
La sua mano ripercorre delicatamente la mia gamba, accarezzandola fin sotto i pantaloncini del pigiama e io lo lascio fare.
"Luke... Ahna ..." bussano alla porta.
Ci blocchiamo, restando fermi come siamo.
"Luke ... Ahna ..."
E' Cristian, nessuno di noi due reagisce. Le nostre labbra si allontanano contro voglia, siamo entrambi senza fiato e la sua mano è ancora appoggiata sulla mia coscia e non accenna a muoversi.
Imbarazzata sono io ad alzarmi e ad andare in bagno.
Sento che Luke apre a Cristian giustificandosi che lui si era addormentato e io mi sto facendo la doccia.
Si accordano per andare a correre domani mattina e io mi infilo sotto la doccia.
***
Quando esco è già sotto le coperte nel suo 'letto' formato da due poltrone a bordo del letto.
Sono sollevata nel vedere che non dormirà nel mio stesso letto, è già abbastanza difficile così.
Sembra stia già dormendo così mi infilo a letto e spengo la luce silenziosamente.
"non volevo che finisse così tra noi. E' inutile dire che mi dispiace perché è stata tutta colpa mia. Ad oggi sono cambiato, ho capito molte cose e rimpiango diverse cose"
Quindi non dormiva... alle sue parole il cuore inizia battere veloce e un pelo di malinconia mi invade, capisco che è veramente sincero.
"non sopporto il fatto di averti fatta soffrire, sono contento di vederti donna e serena."
Finalmente parlo "anche tu sei cambiato, in positivo intendo..."
"non riesco a sopportare il fatto che un uomo che non sono io possa toccarti, anche solo sfiorarti. Non riesco a sopportare il fatto che tu mi abbia messo da parte. Che un altro uomo possa starti vicino"
Sospira e capisco che si passa una mano tra i capelli.
"ci abbiamo provato e non funziona, non fartene una colpa." dico.
"già" sospira e poi non parla più.
FINE CAPITOLO 5
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ECCO A VOI UN NUOVO CAPITOLO :) FATEMI SAPERE COSA NE PENSATE E LASCIATE I LIKE :)
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IL MIGLIORE AMICO DI MIO FRATELLO... UN PIACEVOLE INCUBO.
RomanceLuke ed Ahnastasia sono amici fin da quando erano piccoli perchè lui è il migliore amico di suo fratello, poi però accadde qualcosa che li porto ad odiarsi continuando le loro vite senza mai più incontrarsi. Un giorno sono costretti a condividere la...