22. Rapimenti, psicopatica e in pericolo

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Capitolo 22. rapimenti, psicopatica e in pericolo

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Mello's pov

-Non mi importa, tranquillo.- disse lei con quel suo fare da menefreghista.

Sapevo nel profondo del suo apperente fare da dura le importava.

Perché vuoi apparire sempre come la più forte, quella senza sentimenti, quella che non ha paura di nulla?

Tu non sei così, anche se non me li hai ancora dimostrato sei così dolce...

Si inumidì le labbra e le misi una mano sulla schiena.

Chiusi gli occhi e la baciai.

Non si è tirata indietro....

Le sue guance diventarono improvvisamente in fiamme.

Mi staccai e lei mi abbracciò.

Una mano che non era la sua mi coprì gli occhi e sentì un urlo in lontananza, svenì.

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S's pov

Mi presero per la gola, mentre mi trascinavano via addormentarono Mello, urlai con le mi forze

-MELLOOOOOO- urlai ancora più forte.

Dopo ciò che era appena successo non poteva succedere questo! MAI UNA GIOIA!!!

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Mi svegliai con un forte mal di testa su un lettino.

Addosso non avevo altro che una maglia che mi arrivava fino alle ginocchia bianca. Nient'altro.

Mi guardai intorno, ero realmente in una camera bianca, isolata, da sola.

Sembrava una di quelle stanze dove rinchiudono i pazzi.

Mi avvicinai alla porta e cominciai a battere.

-MELLO TI SUPPLICO TORNA DA ME!!!!- gridai crepando il vetro.

Al posto di Mello si avvicinò una vecchia.

-Hey te stai zitta! Giuro che se ti sento urlare ancora ti frusto.- disse spingendomi via.

Ma dove diamine sono??

Non avevo addosso neppure gli slip, che cosa mi vogliono fare?

Una signora dall'aspetto simile al mio mi si avvicinò sorridendo.

-Oh Sharon piccola mia, dopo più di 15 anni eccoti di nuovo tra le mie braccia- disse abbracciandomi

-Mi scusi, ma lei chi è- dissi disgustata mentre la spingevo via.

-Oh scusa, non puoi saperlo, io sono tua madre, sono qui per proteggerti- disse mentre i suoi occhi diventarono Rossi.

-Non ho bisogno di una madre, vattene.- dissi avvicinandomi alla porta

-Ah no?- disse cacciando fuori una penna dalla tasca

-Che vuoi fare insulsa donna????- chiesi arrogantemente.

-Dammi il tuo Death Note. Ho solo gli occhi, mi serve quel tuo cazzo di quaderno.- disse

-Oh intendi il quaderno che se non la smetti di fare la cretina ti finirà nel buco del culo?- dissi con fare malizioso

-Insulsa bambina...- disse tirando fuori una pistola.

La porta si aprì di colpo e Mello la mise k.o con un calcio.

-MELLO- dissi abbracciandolo.

-Vieni con me, in fretta mi stanno inseguendo.- disse

- Aspetta.- tirai fuori il Death Note

-Come si chiama?- chiesi

-Sarah D'Alfredo- rispose (AHAHAHAHAHAHA CHE COGNOME DI MERDA)

Annotai il suo nome sul quaderno e seguì colui che da un po' era tra i miei pensieri.

Tornati in salvo mi sdrai vicino a lui.

-Sei Kira. - affermó lui

Mi son comportata da idiota....

-Si, Mello per favore non dirlo a nessuno.- lo supplicai

-Mmmmmm- pensò lui

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L'erede del Death Note. Figlia della LawlightDove le storie prendono vita. Scoprilo ora