Capitolo 18

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Silvia era ancora in bagno. Che diamine stava facendo li dentro? Erano passati 10 minuti e di lei ancora  tracce. Decisi di alzarmi per andare a controllare, lasciando Ben da solo.

"Vado un attimo a vedere dove è finita Silvia. Torno subito"

Ben non disse niente, tirò fuori il telefono e incominciò a cazzeggiare. Sembrava scazzato.

Mi avvicino verso i bagni. Controllo che non ci sia nessuno in quello femminile e mi intrufolo dentro di corsa. Che ansia madò. Non sentii nessun tipo di rumore. Controllai le varie porte e risultavano essere tutte aperte. Ma quali strani poteri ha Silvia? Dove cazzo è andata a finire? Sentii un rumore. Merda. Qualcuno stava per entrare. Decisi di nascondermi dentro ad un bagno.
Wow ma magari i nostri fossero sempre così puliti; dovremmo imparare anche noi, come voi donne a pisciare da seduti.
La persona che era entrata non emetteva alcun tipo rumore, non capivo se fosse uscita o se si stesse solo specchiando o truccando.

"Federico Rossi, per camuffarti meglio la prossima volta devi ricordarti di metterti i tacchi. Si vedono le scarpe da sotto deficiente. E comunque puoi uscire sono Ben"

Ma che cazz?

"Come mai sei qui anche tu?"

"Pensavo che Silvia ti avesse rapito. Ma dove cazzo è sparita quella ragazza?"

"Eh bella domanda. Qua non c'è adesso controllo fuori. "

"Ah va bene" disse ben abbassando la testa.

Uscimmo dal bagno delle donne. Una signora che doveva entrare ci guardò male, anzi malissimo e ci squadro' dalla testa ai piedi. Io e Ben ci guardiamo per poi scoppiare a ridere.
Mi avviai alla cassa. Pagai la cena per tutti e uscii dal ristorante insieme a Benjamin.
Vidi Silvia seduta in un angolino della panchina e sembrava che stesse...piangendo?
Decisi di avvicinarmi a lei mentre Ben si fumava una sigaretta dall'altra parte del vialetto. Lei si accorse della mia presenza e cercò di asciugarsi il più in fretta possibile le lacrime.

"Ehi Silvia. Cosa è successo? Tutto bene? Ehi guardami per favore "

Lei non emetteva alcun tipo di suono. Aveva le lacrime che le scendevano come due rubinetti aperti sotto agli occhi. Mi dispiaceva vederla in queste condizioni così cercai di farla parlare in qualche modo.

"Lasciami stare Federico per favore."

Ma che cosa cazzo le avevo fatto questa volta? Possibile che deve avercela sempre con me! Ha il ciclo anche oggi per caso? Cioè bho. Davvero.

"Ma dai Federico ancora non ci sei arrivato? Mi hai quasi snobbata per tutta la serata e riempivi sempre di attenzioni quel tuo nuovo amico...Se.. amico. Ahah ma chi vuoi prendere in giro. Si vede lontano un miglio che c'è qualcosa tra voi due. E non mi dire che non è vero perché non mi hai mai guardata in quel modo come guardi lui, non hai mai sorriso a me in quel modo, non mi hai mai mostrato quelle tue belle fossette che hai mentre ridi e molte altre cose che non ti sto ad elencare. Potevi dirlo prima che non volevi venire, sarebbe stato meglio."

Quelle parole mi spiazzarono completamente. Non sapevo dare una risposta concreta. Io e Ben non stavamo insieme e non c'era niente tra noi due o almeno credo...nell'ultimo periodo ho incominciato a sentire sensazioni strane, diverse, quando mi guarda e non so spiegare questa strana cosa che succede dentro di me. Non ci stò più capendo niente davvero.
Io non sono gay. Però più lo penso però più mi convinco il contrario.

"No Silvia, ti sbagli tra me e Ben non c'è niente davvero. Siamo solo amici"

"Ecco l'hai fatto di nuovo. Quando pronunci quel nome ti luccicano persino gli occhi. Devo andare ora.."

"No ti prego aspetta"

Troppo tardi. Anche questa volta se n'è andata. E io come sempre la lascio andare. Benjamin nel frattempo era in piedi che gironzolava avanti e indietro con le mani dietro alla schiena ignaro di tutto quello che era appena successo. Lo raggiunsi e

"Ehi Ben ti va di venire a dormire a casa mia?"

La mia era più una affermazione che una domanda. Avevo bisogno di qualcuno al mio fianco, avevo bisogno di lui,del suo profumo, dei suoi occhi e del suo sorriso.
Quanto vorrrei abbracciarlo forte in questo preciso momento...

"Molto volentieri"

A quelle parole il cuore fece una specie di capriola. Il mio istinto mi diceva di abbracciarlo forte da non  lasciarlo più, mentre il mio cuore mi diceva di baciarlo fino a consumargli le labbra. Una cosa era certa: Silvia mi aveva aperto il mondo davanti. Avevo capito di provare qualcosa per Ben ma ancora non ero sicuro che si trattasse di amore. Magari è una semplice cotta che poi dopo qualche settimana scompare bho questo è ancora da scoprire. Nel frattempo mi limitai ad osservare i suoi bellissimi occhi color smeraldo, che non appena incrociarono i miei, gli spuntò un sorriso sul suo volto che fece sorridere anche me.

Entrammo in macchina. C'era di nuovo quel silenzio strano, imbarazzante. Ma per frotuna questa volta fu Ben a rompere il silenzio.

"Ehi Fè tutto bene? Cosa è successo con Silvia?"

"Si si stai tranquillo Ben non è niente di che. Diciamo che aveva soltanto la luna storta"

Cercai di chiudere in fretta quell'argomento e lui se ne accorse subito così continuammo per i successivi 15 minuti, nel silenzio più totale.

Arrivammo a casa mia. Erano le 23:30 e mia madre era ancora sveglia.

"Ehi Fede, oh ciao Benjamin. Ah ma è venuto anche lui alla cena? E come è andata? "

"Si mamma è venuto anche lui e la cena è andata abbastanza bene. Ora abbiamo sonno e Ben si ferma qui a dormire."

"Ah va bene. Se vuoi ti porto il materasso in più che ho in camera mia, così state più comodi."

"No mamma non c'è ne bisogno grazie. Ne basta uno. Buonanotte"

"Notte ragazzi"

Ci avviammo in camera mia e chiusi a chiave la porta. Non volevo che mia madre la mattina entrasse trovandoci in posizioni strane.. Mi spogliai restando in mutande, sentivo uno sguardo bollente addosso, la cosa mi piaceva un casino. Mi voltai di scatto e notai che Ben mi stava fissando, resse lo sguardo per qualche secondo poi si focalizzò verso un punto più basso, si proprio li.
Vidi che stava impazzendo sembrava volesse scoparmi a momenti, ma si vedeva un botto che cercava di contenersi.
Anche lui incominciò a spogliarsi per poi lanciarsi a peso morto sul letto.

"Ehi Fè ti va di fare un gioco?"

"Quale?"

"Obbligo o verità "

"Ci sto!"







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