Capitolo 16

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Mi stavo cagando addosso dalla paura. Mi alzai dal letto, presi il cellulare e mi illuminai il cammino. Aprii la porta e merda...quale cazzo è la stanza di Benjamin? In questo corridoio ci sono 5 cazzo di porte tutte uguali e chiuse. E se per caso becco quella di Tyler? Sono morto. Aprii quella di fronte a me, scricchiolava tutto. No okay questa non è di certo. Avevo beccato il bagno. Quindi mi rimanevano altre quattro possibilità. Decisi di aprire quella alla mia sinistra. Non era nemmeno quella, tentai con la porta accanto e sbaglia di nuovo. Certo che le stanze erano una peggio dell'altra, avevo paura di aprire una porta e trovarmi improvvisamente un cadavere nel bel mezzo della camera.
Aprii quella di fianco alla mia stanza e notai qualcuno disteso su un letto...quella persona sentii la mia presenza ed incominciò a girarsi tra le coperte ANSIA.

"Hei Fè cosa ci fai qui? Tutto bene?"

"Che culo!" merda pensavo di averlo solo pensato e invece l'ho detto davvero. Che culo che ho beccato la stanza giusta.

"Hai detto qualcosa?"

"N-no ehm potrei d-dormire qui sta notte?  P-perché nella mia stanza ci sono rumori strani e q-quindi.."

"Oh Fede vieni qui dai! Non so che rumori strani tu intenda però salta su. Non credo che i vicini stiano scopando a queste ore. Cioè mai dire mai con loro però è tardi."

"No, non quel tipo di rumore. Coglione"

Mi avvicinai al letto, posai il telefono sul suo comodino e mi infilai sotto alle coperte scaldate dal corpo di Ben. Sentii una folata del suo profumo che mi fece quasi girare la testa.

"Grazie Ben"

"Prego cucc"

Oddio che carino. Mi aveva appena chiamato cucc. Ma vi rendete conto CUCC ohh che tenero.

Avevo freddo così mi avvicinai di più al suo corpo caldo. Lui in risposta  cinse le sue braccia sui miei fianchi e dormimmo per tutta la notte abbracciati.
Altro che freddo adesso pareva di essere dentro ad un forno con 500 gradi.
Mi sentivo bene. Lui mi faceva sentire bene.
Mi addormentai in un tempo record. E lui lo stesso.

Questa volta si svegliò Ben prima di me. Ero molto stanco avevo dormito solo 3 ore e non volevo svegliarmi.

"Ehi pigrone svegliati. Ti conviene alzarti se non vuoi che faccia venire qua Tyler a farlo al posto mio"

"Mmmh altri cinque minuti" risposi con la voce impastata dal sonno.

"Non esistono i cinque minuti. Su forza! Tua mamma mi ha chiamato ricordandoti che oggi devi andare a lavorare."

Mia mamma l'ha chiamato? Ma da quando ha il suo numero?

"Mmh che giorno è oggi?"

"È lunedì Federico. Ti do tempo 1 minuto sennò chiamo Tyler. 59, 58, 57, 56..."

Che palle oh si mette anche a contare i secondi...mi tocca alzarmi se non voglio essere svegliato da quel tipo. Anzi voglio uscire di casa senza incontrarlo. Mi sedetti sul letto e mi stropicciai gli occhi.

"29, 28, 27, 26..."

Guardai il telefono e segnava le 7:28. Che palle non ho proprio voglia di andare a lavorare. Ma aproposito Ben non lavora più al ristorante?

"10, 9, 8..."

Che poi a che ora è che iniziavo il turno di lavoro? Sembrava passata un'eternità dall'ultima volta che sono andato a lavorare ed invece sono passati solamente due giorni.

"5, 4, 3, 2, Federico la smetti di stare li imbambolato, datti una mossa per favore...1 tempo scaduto. Bene sai già la tua ricompensa.."

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