18 novembre
Immergo il pennello nella tempera. La setola assorbe il colore e si tinge di una nuova sfumatura. Lo scuoto leggermente per far cadere la tinta in eccesso e poi lo porto sul foglio di carta, sorretto al cavalletto.
Traccio una linea, dopo un'altra e un'altra ancora. Linee confuse, astratte, senza un apparente senso. Linee che esprimono il mio stato d'animo. Confuso, incatenato, in mille pezzi.Do una spennellata, coloro le parti bianche, ma il colore non mi convince. Non è il mio.
Allora riprendo i tubetti delle tempere. Un po' di questo, un po' dell'altro. Mescolo, cerco la saturazione giusta, pondero, ci siamo.
Ecco chi sono oggi.Oggi che mi sento completamente alla deriva. Spezzato da sentimenti contrapposti che mi tolgono il fiato e non mi fanno respirare.
È così che ci si sente ad amare tanto una persona?
Perché mi sono innamorato.Inspiegabilmente. Mi sono innamorato dei piccoli gesti, dei sorrisi sinceri. Mi sono innamorato di due braccia muscolose, calde, accoglienti. Mi sono innamorato, ma questo amore mi distrugge.
Pensavo che fosse qualcosa di bello, di vivo. Pensavo che fosse facile innamorasi. E dio, lo è. Ci innamoriamo ogni giorno di gente vista per strada, su un treno, a scuola. Basta uno sguardo e boom ti innamori per un particolare diverso. Però poi quella persona non la vedrai mai più e finisci per non pensarci.
Innamorasi è facile, amare è difficile.Amare significa coltivare questo sentimento dentro di te, farlo crescerlo, prendertene cura, proteggerlo dal mondo.
Mi sono innamorato di Claudio uno, due, cento volte. Ad ogni respiro, ad ogni bacio, ad ogni abbraccio.E lo so che anche lui si é innamorato di me. Di un casino. Un terribile casino. E si è innamorato ogni giorno come me. Lo so, anche se non mi ha risposto, anche se me lo ha detto esplicitamente. Si è innamorato prima di me mentre mi confessava di avervi regalato la sua anima.
E io adesso devo prendermene cura. La sua anima è il mio fiore. Dovrei metterlo sotto una campana di vetro e proteggerlo, ma non lo so fare.Innamorarsi è stato banale, amare qui dentro è quasi impossibile. Perché non puoi dare il 100% a quella persona, non puoi vivertela alla luce del sole. La devi nascondere come se questo amore non merita di esistere, come se fosse qualcosa di terribilmente sbagliato.
Innamorarsi è stato come addormentarsi, amare significa vivere con la consapevolezza che quella persona oggi c'è e domani potresti perderla per sempre.
Allora dipingo, dipingo, dipingo. Linee su linee, spennellate su spennellate. Coloro, mi sfogo, e muoio, muoio ad ogni secondo che passa che mi ricorda che non ho tempo, che non c'è più tempo. E vorrei piangere se solo mi ricordassi come si fa, vorrei urlare, far uscire questo amore che mi soffoca dentro, che mi ruba il respiro, mi mozza le mani e rende gelatina le gambe.
Perché proprio qui? Non potevo conoscerlo fuori? Perché la vita mi regala qualcosa che sono destinato a veder andare via?
Lotto, lotto, lotto. Lotto contro i demoni che non mi fanno dormire, ne mangiare. Lotto contro le mie colpe, i miei peccati.
Lotto. Ma sono sempre al punto di partenza.
«Mmh, interessante.» due mani mi cingono i fianchi, mi distolgono dalla mia lotta interiore. Fermo il pennello al mezz'aria e chiudo gli occhi, facendo aderire la mia schiena al suo collo. «È tutto così... Fucsia.»
Mi stacco da Claudio e mi volto per guardarlo in viso. Poi rivolgo la mia attenzione sulla tela e osservo che tutto quello che ne é venuto fuori, è un foglio di carta completamente coperto dalla tempera fucsia, unico fondo. Senza disegni, ma un gioco di ombre particolari che danno profondità.
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Hai Imprigionato la Mia Anima •Clario•
FanfictionOPERA COPERTA DA COPYRIGHT, TUTTI I DIRITTI RISERVATI. «Mi chiamo Mario Serpa, ma il mio nome ormai non è più importante. Ciò che conta è il numero di matricola 881329. Sono un muro freddo e gelido, sono il ghiaccio. Sono un diamante che puoi graff...