6.

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Mi alzo da questo fottuto pavimento in lacrime.

Ancora una volta. Come diavolo è possibile che mi faccia ancora questo effetto pensare a lui?

Non avrei dovuto accettare la proposta di Albus.
Avrei dovuto farmi i fatti miei, restare a Mayfair, andare in ospedale, salvare delle vite, non complicare la mia.

E poi arrivare qui a conti fatti e finiti, sedermi e godermi lo spettacolo.

Dannata inclinazione nel donarsi.

Che cavolo!

Ripongo tutto quanto nel peluche e lo scaravento in fondo al baule, dove avrebbe dovuto restare per altri dieci anni.

Ho bisogno di un caffè. Nero. Amaro, come la mia vita.

Scendo una rampa di scale, ma sento un urlo soffocato che mi fa accapponare la pelle.

Proviene dalla vecchia stanza di zio Charlie, in fondo al pianerottolo di sotto.

Scendo lentamente gli ultimi tre gradini.
La porta è socchiusa, ma la apro senza bussare, lentamente.

Scorpius è sul letto, madido di sudore, e si agita convulsamente.

Sta avendo un incubo. Uno terribile, a quanto sembra.

Non ce la faccio ad andare via.
Di nuovo, tutta la buona volontà di mandarlo a quel paese va beatamente a farsi fottere.

Non so che cosa mi spinga a farlo, ma mi avvicino e mi siedo sul suo letto.

-Scorpius..- sussurro scuotendo il suo braccio.

Non si sveglia, mormora parole senza senso.

Poi piange. Ad occhi serratissimi, delle lacrime sgorgano lentamente.

Mi stringe forte la mano, e a me manca il respiro, non so se sia per la sorpresa, o per la sua pelle a contatto con la mia che, dopo tutto questo tempo, ancora mi fa venire i brividi.

Si sveglia. Ed è come se mi svegliassi anche io.

Deglutisco.  Non mi ero accorta di aver la gola secca.

-Scusa.- sussurra.

Si alza mettendosi seduto e si appoggia stancamente alla testata sgangherata del letto.

Ha delle occhiaie tremende, neanche avesse passato 72 ore di fila in reparto, ed è pallido come un cencio.

-Non... Non fa nulla...-

Oh. Bene. Adesso balbetto pure.

Mi alzo e vado via. Mi fermo sulla porta.

-Domani ti prescrivo qualcosa per dormire. Hai una faccia bruttissima.- dico.

Lui mi guarda in silenzio, senza dire nulla.

Apro la porta.

-Un incidente d'auto.- la sua voce è un sussurro.

Mi giro piano verso lui.

È in piedi al centro della stanza. Ha solo i pantaloni del pigiama. Anche fisicamente... È come lo ricordavo.

Non capisco, però, cosa voglia dirmi.

-Mia moglie e mio figlio, che ancora doveva nascere... Sono morti a causa di un incidente d'auto.- sussurra piano.

Si avvicina piano, ed io ho lo sguardo talmente avvinto nel suo che non riesco ad indietreggiare o altro.

-Sono tre anni che non dormo, e quando lo faccio... Beh... Hai visto tu stessa.-

Piange. O meglio, i suoi occhi lasciano andare via altre due lacrime grosse come gocce di rugiada.

Che cosa ci sia dietro ogni nostra decisione non lo so.

Fatto sta che mi ritrovo a prendere il suo viso fra le mani e ad asciugare quelle due lacrime con un bacio.

Per un momento, tutta la rabbia, tutto il dolore che mi ha causato, tutti gli anni che ho passato cinica e incazzata con il mondo vengono messi da parte.

Lui poggia le sue mani sulle mie, incatenando i nostri sguardi per quelli che sembrano secoli.

Poi vado via, lentamente, così come sono entrata.


FLASHBACK.

-Scorpius. Per la centesima volta. Mi dici che cos'hai?-

Siamo qui alla Tana da due settimane. La scuola è finita.

Non rivedremo mai più Hogwarts da studenti.

I risultati dei MAGO dovrebbero arrivare da un momento all'altro.

-Niente Rosie.. Questi risultati.. Dai niente. Aspettiamo.-

Mentre arriva Domi con la limonata, tre gufi e una civetta planano verso di noi.

La civetta bianca viene verso di me. Stacco la lettera dalla sua zampa e la ricompenso della fatica con qualche croccantino.

Poi vola via di nuovo.

Okay. Okay. Okay.

Rose. Sta calma.

Apro la busta che contiene il mio futuro.

Il vicerettore del Trinity è un mago, in realtà. Quindi la mia ammissione definitiva dipende dai risultati del MAGO.

Scorrono velocemente i risultati in cerca di una T nascosta.

Ma vedo soltanto le E di ECCEZIONALE sulla mia certificazione.

Io, Albus e Domi ci abbracciamo e saltiamo come dei dannati.

Ma Scorpius non lo fa.

Non ha passato i MAGO?

Glielo chiedo, ma lui mi risponde di no.

Ha un'altra lettera in mano.

Me la porge.

-Pensavo fosse uno scherzo di mio padre. Qualche mese fa mi aveva inviato una lettera simile, ma non ci feci troppo caso.-

Leggo la missiva.

Draco Malfoy chiede a suo figlio di sacrificare la sua vita per mantenere la reputazione della famiglia.

Matrimonio combinato con una ragazza purosangue americana, e in cambio i debiti di famiglia cancellati.

-Che cavolo significa tutto questo?- chiedo basita.

-Quello che hai letto. O mi immolo, o è finita.-

Ci guardiamo attentamente l'uno con l'altra.

Siamo solo io e lui.

-E a quanto pare, vedo che hai già deciso..-  dico, fredda e indifferente.

Non mi risponde. Ed è già una risposta.

Bene. Molto bene.

Giro sui tacchi e corro via. Il più lontano possibile. Anche se non si riesce mai a scappare da certe cose.
Certe cose correranno sempre più veloce di te.

It's... ComplicatedDove le storie prendono vita. Scoprilo ora