-Non me ne frega un cazzo del fottuto protocollo! Non lascerò la sua vita in mano a quell'incompetente di Turmin.-
Mi sto davvero incazzando. Anzi no: sono proprio incazzata.
Sono solo tre settimane che sono via. E già si sono scordati di chi sono.
-Dottoressa Weasley. Non mi costringa a chiamare la vigilanza.-
Cosa?
Sono tutta sporca di sangue, tremante ed incazzata nera. Chi cazzo è questo qui?
Guardo il suo camice. Penner.
Che razza di nome è?-Senti, tu.. Penner.. Non so chi tu sia, e non mi piaci. Ma sono io il capo di quest'ospedale. Quindi fatti da parte o giuro che chiamo io la vigilanza, e ti faccio perdere l'abilitazione.-
Mi passa il foglio con l'autorizzazione. Come se mi servisse.
Bene.
-Sala tre, dottoressa.- una ragazza coi capelli ricci e rossi come i miei mi corre incontro. Sembra Lucy.
Se non fossi così incazzata, starei sorridendo
-Lavati, Dawson. Operi con me.-
Scorpius Malfoy è anestetizzato sul tavolo operatorio. Ed io sto per salvargli la vita.
Quella maledetta fuga di gas ha fatto esplodere tutto l'isolato. Una scheggia gli sta bucando il polmone.
Io, invece, sono indenne per miracolo.
Forse qualche contusione e una costola rotta. Ma nulla rispetto a lui.Entro in sala operatoria che i suoi parametri vitali sono instabili.
Maledetto Penner di merda.
-Levati Turmin. Questo è un mio paziente. -
Esita, ma quando vede Penner dietro di me annuisce.
Massa di cromosomi Y idioti.
È messo male. Troppo male.
Gli tolgo la scheggia dal polmone con non poca difficoltà, e per fortuna il polmone non si buca.
Ma scopro subito che ha anche uno pneumotorace.
Ha già subito una toracotomia d'urgenza.
Non so se ce la farà a sopportare una pericardiocentesi. I parametri vitali sono ancora instabili.
Okay. O la va o la spacca. Se non lo faccio morirà. Se lo faccio potrebbe morire, ma anche riprendersi.
Va in fibrillazione.
-Merda. Merda. Merda.-
Mi concedo un solo secondo di guardarlo lì sul tavolo operatorio.
Quante volte avrei voluto che morisse. Dio!
-Non fare il pezzo di merda proprio ora..- sussurro.
Mi giro verso il carrello e prendo le piastre
-Carica a trecentosessanta, non c'è tempo... Libera!-
Dai.
-Ancora! Libera!-
Dopo una decina di interminabili secondi il monitor ricomincia a fare bip.
Sospiro di sollievo.
Cristo.
-Finisci di aspirare e chiudi, Dawson...-
Mi tolgo la mascherina e il camice.
-Nel mio ufficio. Ora.-
Penner mi segue.
Dovrei andare a lavarmi. E medicare il taglio sulla fronte. Ma prima devo risolvere questa cosa.
-Si accomodi.-
Fa per andare dietro la scrivania, ma poi se ne accorge.
-Un altro atteggiamento del genere e sei fuori, Penner. Non solo sei stato insubordinato..- mi alzo e cammino avanti e indietro.
-I medici come te, che pensano che le donne, specie le più giovani possano essere bistrattate e ritenute incapaci di fare qualcosa... Siete uno dei motivi per cui ogni giorno combatto.-
-Andiamo Weasley.. Sai che..-
-Parliamoci chiaro Penner. Non mi piace essere dura, e tanto meno è nella mia natura essere cattiva. Ma pretendo il rispetto che merito. E credo di meritarne parecchio, non solo perché dirigo questo ospedale.-
Mi dirigo verso la porta.
-La tua roba può restare qui. Ma tra due settimane questo ufficio dovrà essere sgomberato.-
-Dottoressa. La cartella.- Dawson mi corre incontro.
-Avete somministrato quello che vi ho chiesto?- dico, sfogliando la cartella.
-Si. Le ultime due in endovena fra mezz'ora.-
-Bene.- barro tutte le caselle e gli cedo il fascicolo.
Lo guardo dal vetro della terapia intensiva.
Decido che forse è meglio andare a fare una doccia nella stanza del medico di guardia.
Ultimamente, le docce sono davvero il mio posto preferito.
FLASHBACK.
-Smettetela dai.-
-Oh no nono nono. Rosellina centoellode! Altro giro, altra tequila.!-
Okay. Domi è andata davvero.
Siamo nel mio monolocale, reduci dalla mia cerimonia di laurea.
Sono un medico. Sono un chirurgo. Sei anni di medicina e tirocinio. I più faticosi della mia vita. Ma anche i più gratificanti.
Il sole sta tramontando. La luna sorge dall'altro lato del cielo. Di un colore molto familiare.
Troppo familiare.
A volte mi chiedo cosa stia facendo, dove sia, che cosa sogna, se sogna ancora senza di me.
Ma poi mi dico che non è più affar mio, che non esiste più, e che potrebbe benissimo smettere di esistere perché io non verserei nemmeno una lacrima.
Buffo. Proprio adesso, una di loro scende solitaria e inaspettata sulla mia guancia.
La asciugo frettolosamente.
Tequila. Mi serve la tequila.
Domani mattina, lo so, me ne pentirò.
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It's... Complicated
Fanfiction~ REVISIONE COMPLETA ~ Non è semplice. Amare, intendo. E tutto ciò che comporta amare. Ma non è nemmeno semplice non farlo. Per quanto si possa fuggire da certe cose, queste correranno sempre un po' più avanti di te. E Rose se ne accorgerà, prima o...