L'ultimo dei sopravvissuti capitolo undici

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GIORNO DA SOPRAVVISSUTO: 302

DATA: 27.6.2013

Siamo in viaggio verso il Nord e sono al mio turno di guida. Abbiamo deciso che fosse meglio continuare a muoverci senza fermarci almeno finché non avremo sorpassato abbastanza incroci per far perdere le nostre tracce.

Ieri, quando siamo arrivati con la macchina, abbiamo lasciato tutti senza fiato.

Ellie ha iniziato subito ad affermare che era lampante che io fossi un traditore, visto che avevo trovato la macchina dei mercenari. Ma appena Tom gli rivelò che era stato lui a trovarla, lei si mise subito ad arrossire e smise di sbraitare cose senza senso. Non gli è nemmeno passata per l’anticamera del cervello che se avessi avuto intenzione di consegnarli a Mattia non avrei dovuto fare altro che lasciare i mercenari a finire il loro sporco lavoro.

Comunque sia, abbiamo finito di preparare le nostre cose, abbiamo liberato gli animali (non volevamo che morissero di fame) e abbiamo disposto l’arsenale che avevamo trovato nel fuoristrada anche nell’altra vettura.

Poi ci siamo divisi in due squadre. Veronica, Sara, Stefano ed io abbiamo preso la loro vecchia macchina, mentre Alessandro, Tom, Mario, Luna ed Ellie hanno preso il fuoristrada.

Ho detto loro che il gruppo più numeroso avrebbe dovuto prendere il fuoristrada visto che è più grande e spazioso. In realtà li ho obbligati a prendere il fuoristrada perché così Ellie, impossibilitata a guidare a causa della ferita al braccio e ancora un po’ scossa per la morte di Luca, può sdraiarsi comodamente sul retro. Nonostante la disprezzi con tutto il cuore non posso non preoccuparmi per lei. (Ma fidatevi, non è amore. Il mio cuore resterà per sempre a Jessica)

Adesso sfreccio sull’autostrada inseguendo il fuoristrada. Data la sua enorme mole abbiamo reputato che fosse meglio che stesse davanti, in modo da investire gli zombie che incontriamo. E ne incontriamo parecchi.

Qualche volta ne troviamo uno che vaga da solo senza meta e che capita per caso sotto in mezzo alla strada. Qualche altra volta incontriamo un orda intera di zombie che si lancia contro il fuoristrada dei mercenari che, però, continua a sfrecciare come se ad arrivargli addosso non fosse altro che una leggera pioggerellina. In più di un occasione ho visto Tom, perché può essere solo lui, che usciva di strada per investire un qualche zombie nascosto tra i cespugli. Forse lui si diverte, ma io no.

Non è esaltante come potrebbe sembrare. Dopo un po’ ti annoi a vedere gente morta tornata in vita solo per essere di nuovo uccisa.

Comunque, la storia è che sono l’unico del mio gruppo ancora sveglio, che la radio non funziona, visto che non è rimasto vivo nessuno allo studio radiofonico, che non ho l'iPod, che sta da qualche parte nello zaino che ho messo nel baule, e, soprattutto, che il mio adorato Scott non è qui con me a farmi compagnia.

Non appena gli ho aperto la porta della camera, lui è sfrecciato verso il macchinone dei mercenari e verso Ellie, che si era già comodamente sdraiata nel bagagliaio.

Le è salita in grembo e ha incominciato a leccarle la faccia, per confortare lei che ha appena avuto una perdita o per vendicarsi di me che lo chiuso in camera mia tutto il giorno.

Io ero corso subito da lui, senza controllare che cosa potesse aver fatto in camera mia dopo un'intera giornata senza uscire, aspettandomi che magari Ellie gli avrebbe tirato un calcio e avrebbe urlato qualcosa su come le ho aizzato contro il mio cane. Invece tutto quello che ha fatto è stato abbracciarlo e accarezzargli il dorso con la mano dicendo cose del tipo “Bravo cane. Sei proprio un bravo cane” o “Vuoi le coccole eh? Palla di pelo”.

Per la prima volta la vedo sorridere e capisco che Scott le è saltato in braccio per consolarla.

Non so cosa sia stato, forse il sorriso di Ellie, ma qualcosa mi ha fatto pensare che fosse meglio lasciare che Scott viaggiasse con loro.

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