DIECI MESI PRIMA
Posso essere sicuro del fatto che il tronco non è affatto stabile come il ponte, ma questo mi sembrava ovvio. Mi inccammino lentamente, assicurando ogni passo. Non vorrei rischiare di cadere e fare una brutta fine.
Giunto dall'altra parte mi ritrovo in una stanza colma di mobili vecchi. Una parete è completamente coperta da una libreria stracolma di volumi di ogni genere, dai romanzi ai libri per bambini, su un'altra stà appesa una teca con due scudi ad affiancare una spada medievale, che credo mi possa tornare utile. Sul pavimento vi è una pelliccia d'orso bruno, con la testa rivolta verso la TV che poggia su un mobile che contiene una xbox 360, e contornata da due divani ed una poltrona.
-Deve essere la stanza ricreativa-
Non ci speravo neanche che fosse la camera dei genitori. Dopo la corda, il ramo, la spada e la casetta con il ponticello sarebbe stata l'ennesima botta di culo.
Cerco subito la porta e scopro, con mio piacere, che è chiusa.
-Speriamo che resti tale- Sussuro tra me e me.
Mi avvicino alla teca per osservarla meglio. La spada ha la lama molto opaca, forse non la hanno lucidata per bene o forse non le arriva abbastanza luce, e l'inpugnatura fatta con bende di pelle avvoltesi intorno. Il pomello e i ferma lama hanno infissi, rispettivamente, una grossa gemma rossa e due gemme verdi. Sembra esattamente la tipica spada medievale che usavano gli antichi re.
Senza indugiare apro la teca e inpugno con riverenza l'arma.
È molto leggera e la lama non mi trasmette la freschezza che mi sarei aspettato. La porto vicino alla finestra per darle una luce migliore, ma rimane comunque opaca. La rigiro e trovo un'etichetta vicino al ferma lama che dice "Oggetto rappresentativo della spada di alessandro III di Gran Bretagna".
Non ci voglio crederci. Prendo con l'altra mano la lama e...
-CAZZO!- La lama si è piegata. Quella spada non è fatta di ferro (non chiedetemi di che materiale è fatta, non ne ho idea). E io che pensavo di avere fatto Jackpot.
Ritorno alla teca. Non può non esserci niente.
Sotto a dove stava la spada, attaccato con due lacci di sicurezza, c'è un pugnale lungo forse venti centimetri.
Lo guardo bene e tocco la lama. Almeno questa è vera. Prendo il coltellino e libero l'arma dai lacci.
Mentre mi rimetto il coltellino in tasca, qulcosa sulla mensola accanto alla teca attira la mia attenzione.
-Ma che diavolo...- È una balestra.
La prendo e la osservo con attenzione e controllo sia la corda che il grilletto. Sembra vera, o almeno utilizzabile. Subito mi metto a cercare le freccie in tutta la stanza. Cerco nei cassetti, dietro i mobili, tra i libri e, alla fine, rimedio sei dardi più uno che era già carico sulla balestra quando l'ho trovata.
Adesso che sono armato, o almeno che non sono costretto a combattere con le mani, sono pronto per uscire ed affrontare gli zombie. Apro la porta e, come immaginavo, tre zombie staccano l'attenzione dalla porta di Jessica e la ripongono su di me.
Senza pensare mi fiondo col pugnale sul primo, traffigendogli la testa, e intanto tiro un calcio alle costole del secondo che barcolla all'indietro facendo cadere il terzo.
Ci ritroviamo tutti perterra cercando di rialzarci, ma io ho un vantaggio, i miei muscoli sono ancora vivi e non stanno marcendo. In un attimo sono in piedi e, con la balestra, miro alla testa dello zombie più lontano, in modo che non possa in un qualche modo correre a chiamare i suoi simili, sempre che sia in grado di farlo.
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L'ultimo dei sopravvissuti
AdventureJack è un ragazzo con seri problemi di controllo della rabbia , vive in una casa vicino a l'Italia in un mondo dilagnato da una infezione zombie .Quando il suo amico Mattia scompare Jack si ritrova a gestire tutti gli incarichi da solo , ma non sa...