Mi svegliai incatenato al muro. Davanti a me c'era Ellie distesa sul letto, tremante. Cercai di andare da lei, ma ero completamente bloccato. Riuscivo a spostarmi solo di un metro, quanto bastava per farmi sdraiare a terra.
-Per fortuna ti sei svegliato in tempo-
Mi voltai e vidi Mattia e la guardia in piedi davanti ad una cassa
-Avevo paura che avessi dovuto far esplodere questo posto senza poter fare un ultimo gioco con te-
-Sei malato Mattia. Mi hai sentito? MALATO!-
Lui si avvicinò a me con calma. Appena fu a pochi passi da me iniziò a parlare.
-Ok Jack, ecco cosa accadrà. Adesso tu ed Ellie morirete, ma non intendo farlo troppo velocemente. Entrambi verrete mangiati da uno zombie- intanto indicò la cassa dietro di lui che incominciò a squotersì -Ma prima voglio confessarti una cosa, mio caro Jack- si inginocchio davanti a me e congiunse le mani -Ti ricordi di Jessica, vero? Penso di sì, ho visto la faccia che hai fatto nell'arena appena la intravista tra gli altri zombie. Comunque, voglio raccontarti di come l'ho conosciuta. Tu l'hai vista a scuola, ma io l'avevo già vista prima. Ero ad una serata con i miei amici e ci ho provato con lei. Purtroppo non ne voleva sapere di me per cui ho rinunciato. Quando mi hai detto che a te piaceva sono quasi morto dentro, ma ho deciso di aiutarti comunque. Ho inviato a tutti e due l'invito per la stazione, in modo che poteste parlare. Però poi ho visto che eravate in ritardo per cui ho deciso di intercettarvi. Quando sono arrivato ho trovato Jessica svenuta e te intento a picchiare uno due volte più grosso di te-
In quel momento capii tutto. Tutto si fece più chiaro e riacquistò un senso. Ecco come abbiamo fatto a sopravvivere quella notte -Vuoi forse dire che quella sera...- -Esatto. Tu hai perso il controllo. Ormai erano scappati tutti e gli unici rimasti eravate voi tre. Quando ormai quel ragazzo ha perso i sensi, ti sei accasciato a terra anche tu. Ne ho approfittato per picchiarlo anche io e sporcarmi di sangue. In questo modo non saresti stato nei guai. Avevi già avuto problemi per mio padre e non volevo che ne avessi altri.
Dopo di che ho chiamato un'ambulanza. Appena arrivati gli dissi di averlo pestato io quel ragazzo, per difendervi. Quel tipo è morto, ma dato che si trattava di legittima difesa non mi fecero niente, soprattutto quando Jessica confermò ogni cosa, convinta di avermi visto salvare la vita sia a lei che a te.
Ho visto una possibilità e decisi di approfittarne. Credevo di poterla far innamorare di me in questo modo, ma mi sbagliavo. Mi accorsi subito che stava con me solo per gratitudine e che prima o poi mi avrebbe lasciato, per cui dovetti trovare un'altro modo per tenerla con me. Ora ti svelerò un altro segreto. Sai di cosa stavamo parlando quella sera in cui sei sbucato a casa sua portandoti dietro l'apocalisse?-
Fece una breve pausa, come se si aspettasse una risposta. Si alzò e proseguì.
-Era incinta Jack. L'avevo messa incinta intenzionalmente per poter rimanere con lei. Purtroppo è accaduto tutto questo. Ma se devo essere sincero, credo proprio di non averla amata veramente. Forse ero solo invidioso di te. Avevi una bella vita ed una famiglia normale. Io invece avevo un padre alcolizzato ed una madre assente. Tu avevi successo con le ragazze- Si avvicinò al letto di Ellie, che lo guardava inpietrita -E devo dire che ce l'hai ancora- la accarezzo sulle gambe nude.
-NON TOCCARLA PEZZO DI MERDA!!!- Tirai uno strattone alle catene e riuscii a crepare il muro, ma non avevo abbastanza forza per potermi liberare.
-Mi sembri molto arrabbiato Jack. Forse è meglio che ti calmi o non ti riuscirai a pensare lucidamente-
Ero incazzato nero con lui, ma su una cosa aveva ragione. Dovevo stare calmo e riflettere. Dovevo trovare un modo per fuggire.
-Penso di sapere cosa ti stai chiedendo. Perché ti sto raccontando questo? Ebbene eccolo il motivo-
Fece un cenno al soldato che aprì la cassa. Lo zombie uscì, ma venne subito bloccato dalle catene. O meglio, venne bloccata.
-Allora Jack, perché non saluti Jessica?-
Rimasi scioccato nel vederla. Prima nell'arena l'avevo vista di sfuggita, ma lì riuscivo a distinguere ogni particolare. I capelli biondi erano ricoperti da sporco e sangue. Il collo con i segni del cappio era dimagrito e non sembrava in grado reggere la testa. Il corpo era ricoperto da ferite di vario tipo ed in alcuni punti era visibile l'osso.
-Perché?- dissi io con calma. Con cosí tanta calma che anche il secondino spalancò gli occhi. Ora riuscivo a vedere bene il libro che teneva sotto braccio. Era una copia de "Le avventure di Sherlock Holmes"
-Perchè cosa?- mi chiese Mattia.
-Perchè non ci uccidi come fai con gli altri? Perchè non ci fai esplodere come con Roberto o gli altri ragazzini che hai chiuso qua dentro?-
Mattia si avvicina fissandomi. Il suo volto è a poche spanne dal mio.
-Vuoi sapere perchè? Perchè voglio farti soffrire. Voglio vederti schiacciato come mi sono sempre sentito io, l'ombra di Jack. Voglio guardarti mentre osservi impotente la tua nuova ragazza mangiata viva dalla tua vecchia fiamma. Voglio...-
Non potè finire la frase perché una pallottola gli attraversò la testa.
Mi voltai e vidi il secondino con in mano la pistola e con la canna puntata verso Mattia.
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L'ultimo dei sopravvissuti
DobrodružnéJack è un ragazzo con seri problemi di controllo della rabbia , vive in una casa vicino a l'Italia in un mondo dilagnato da una infezione zombie .Quando il suo amico Mattia scompare Jack si ritrova a gestire tutti gli incarichi da solo , ma non sa...