#5 La caduta dell'angelo.

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Così è stato. La scuola finirà tra meno di due mesi ed io e Rose non ci siamo più parlati. Gli incubi invece sono più frequenti di prima. Non riesco a chiudere occhio per più di tre o quattro ore quando va fatta bene.
Albus non sa più cosa dire per tirarmi su.
-Forse dovresti parlarne con i tuoi genitori Scorp- mormora nel buio della nostra camera dopo l'ennesimo incubo che ci ha svegliato. Per essere precisi sono io che ho svegliato lui urlando come un idiota.
Forse dovrei, ma non voglio farli preoccupare, hanno già dovuto sopportare così tanto.
-Non credo sia una buona idea Al- gli dico consapevole che lui non capirà il perché io sia così restio nel parlare con i miei.
Lui borbotta qualcosa di incomprensibile, poi scende dal suo letto per sedersi sul mio, proprio di fronte a me -Scorpius questi incubi... Non sono normali- dice sussurrando preoccupato -I tuoi genitori potrebbero aiutarci-.
Mi ritrovo a negare davanti agli occhi verdi di Albus -Fidati di me, non possono. Ora torna a dormire Al- dico rassegnato per poi rimettermi a letto.
Albus sospira, poi torna a stendersi nel suo letto e il silenzio torna a calare nella stanza. Dieci minuti dopo lo sento già russare; ma io dubito che riuscirò a prendere sonno.

Questa mattina dire che mi sento uno straccio è dire poco. Tiro faticosamente fuori i piedi dal letto e mi preparo per uscire. Lo specchio mi rimanda l'immagine di uno Scorpius Malfoy parecchio stravolto, ho le occhiaie così pronunciate da sembrare uno zombie, la pelle ancora più candida e pallida di quanto già il mio colorito non sia. Sembro malato. Probabilmente sto per impazzire. Mi passo nuovamente l'acqua fredda sul viso per vedere se cambia qualcosa, ma il riflesso rimane uguale. Sospiro piegando la testa verso il basso, poi mi alzo di scatto uscendo dal bagno. Mi dirigo verso la Sala Grande per fare colazione, non ho tanta fame ma più tardi c'è la partita di Quiddich, sarà meglio mettere qualcosa sullo stomaco se non voglio svenire in campo. Sono sfinito e mi addormenterei anche adesso, se non avessi paura di fare un'altro incubo. Non ne posso più e ultimamente sono cambiati, ora vedo cose diverse e non capisco se anche quelle sono successe davvero o sono solo incubi scaturiti dai miei reali ricordi.
-Scorpius Malfoy giusto?-.
La voce di una ragazza mi distrae dalla mia marcia, mi giro per sapere con chi ho a che fare e rimango interdetto un attimo. La ragazza è bellissima, ha una spruzzata di lentiggini che le adorna il viso delicato e i lunghi capelli biondi le cadono lungo le spalle; sembra una bambolina.
Mi punta addosso due occhi azzurro cielo -Sono io, chi mi cerca?- le rispondo sorridendo.
Lei ride sommessamente e piega la testa leggermente di lato; il sole le si infrange sui capelli rendendola splendente.
-Sono Dominique- si presenta -Dominique Weasley- mi porge una mano che io accetto volentieri.
-Piacere Dominique- rispondo sorridendo. -Weasley eh, Grifondoro ovviamente- le dico scherzoso; che strano io e Rose abbiamo sempre frequentato i Weasley perché i nostri genitori ci avevano detto che erano nostri cugini... avevano tralasciato che erano parenti solo di Rose, ma Dominique Weasley non l'avevo mai vista.
Lei annuisce fiera portando i suoi occhi chiari su di me -Ero curiosa di conoscerti Scorpius, a scuola si parla molto di te- dice, mentre mi supera avviandosi verso la Sala Grande, io la seguo interdetto -Spero non in modo troppo negativo- le rispondo affiancandola.
-Oh no, tutt'altro- risponde lanciandomi un'occhiata di sfuggita. Mi ritrovo a sorridere come un ebete e mi costringo a smetterla.
-Si e che si dice di me allora?- le chiedo con un velato tono malizioso, questa ragazza mi sta facendo tornare il sorriso.
-Se te lo dicessi perderesti tutto il tuo fascino- dice tirandomi una spallata scherzosa e trascinandomi nella sua risata.
Da quanto non ridevo così? Forse mesi.
Dominique Weasley mi sta regalando una ventata di aria fresca.
-Quindi sei una Weasley... come Rose?- chiedo cercando di non soffermarmi sulla mia sorellastra.
-Si, è mia cugina, ma ultimamente si comporta in modo strano- risponde corruciando la fronte, ma io non ne ho voglia di parlare di lei.
-Tu di chi sei figlia? Faccio un po' fatica a distinguervi tutti- cambio argomento grattandomi imbarazzato la nuca. Lei sorride senza sembrare per niente irritata -Sono la figlia di Bill Weasley e Fleur Delacour. Dopo la fine della guerra ci siamo trasferiti in Francia e abbiamo fatto un po' fatica a tornare. Per questo solo ultimamente sto costruendo un rapporto con i miei cugini, e con te-.
Ah. Ora capisco perché è così bella e capisco anche perché non l'ho mai vista, ormai però dovrebbe sapere che non sono davvero loro parente no?.
-Sai vero che io non sono... ecco... Non sono tuo cugino- le dico incespicando nelle mie stesse parole.
Lei mi rivolge un caldo sorriso, non sembra per niente imbarazzata -So il minimo Scorpius. Non me ne volere, ma sono contenta che tu non sia un mio parente. Hai decisamente più fascino così- lo dice senza nemmeno arrossire, mentre io rimango a corto di parole, non so come controbattere, ma per fortuna non ne ho il tempo perché in quel momento varchiamo la soglia della Sala Grande.
La colazione è già servita sui tavoli e la maggior parte degli studenti sta già mangiando.
-Allora io vado- le dico mezzo imbarazzato.
Lei sorride raggiante, vedo due occhi blu che mi fissano truci, ma tento di scrollarmi di dosso la sensazione di averli puntati sulla schiena.
- Ci vediamo alla partita di Quiddich- mi dice sorridendo ancora ed avvicinandosi a me con tutta la naturalezza del mondo, senza nemmeno darmi il tempo di fare o dire alcunché, Dominique si sporge e mi lascia un delicato bacio sulla guancia per poi dirigersi tutta contenta al tavolo dei Grifondoro.
La seguo un attimo con lo sguardo, mentre si siede sulla panca e inizia a ridere e scherzare con le sue compagne; mentre lo faccio incrocio gli stessi occhi blu di prima che mi guardando duramente, li ignoro per quanto è possibile. Ma la luce di quegli occhi mi rimane impressa in mente per tutta la giornata.

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