Chapter 4

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So let's cross the lines we lost






Capitolo 4












"Louis."
...
"Louis."
"Mm?"
"Hey," Zayn si rannicchia accanto al suo letto, togliendogli le coperte dal viso. "Stai bene?"
"Mm." Louis borbotta nuovamente e cerca di riprendere il suo piumone in modo da coprirsi gli occhi. Zayn non glielo lascia fare e lo fissa semplicemente, i suoi occhi scuri pieni di preoccupazione.
"No, non stai bene. Sei arrabbiato, e non mi dici il perché." Zayn si acciglia, una sfumatura di tristezza nella sua voce. Louis si sente messo alle strette sotto al suo sguardo insistente, le sue labbra leggermente inarcate verso il basso. Il suo amico si preoccupa troppo a volte, il che non è un difetto, ma questo porta Louis ad emettere altro suono contrariato e immerge la sua faccia nel cuscino.
Zayn posa una mano sulla sua schiena. "Ti compro la colazione, va bene? Andiamo a fare una passeggiata."
Louis tira su con il naso e posa di nuovo lo sguardo su Zayn. "Sì, dai. Niente merdate economiche però. Se sei tu a pagare, allora faremo le cose per bene."
Zayn sbuffa. "Sei un tormento quando sei giù di morale. Ma va bene, andiamo."
Louis si alza e controlla l'ora. Sono solo le otto di mattina. Anche se non ci fosse stata la festa ieri sera, Louis sarebbe rimasto comunque sorpreso di vedere Zayn sveglio così presto. Si chiede se abbia almeno dormito.
Si dirigono verso un bar situato proprio dietro la loro casa e attraversano il parco, il vento che li colpisce mentre camminano e Louis allunga le maniche della sua felpa finché le sue mani non spariscono all'interno. Una volta arrivati, Zayn ordina un paio di pancakes e il tè preferito di Louis, dopodiché comincia a girare il suo caffè con pigrizia mentre scruta, in modo non poco velato, il suo volto.
"Jay si sta per sposare," Louis ammette finalmente.
Zayn rilascia un sospiro. "Avevo pensato fosse qualcosa del genere."
Louis annuisce, sentendo il suo petto stringersi. "E' solo... non riesco a sopportarlo a volte. Voglio dire, riusciva a malapena a prendersi cura di noi quando papà se n'è andato, come può quest'uomo essere diverso dagli altri che ha frequentato in passato? O da papà? Non voglio che le ragazze si affezionino a qualcuno di nuovo per poi vederlo andare via."
Zayn annuisce lentamente, lasciando che continui.
Louis sospira sofferente, e si passa le mani sul viso. "Lei... lei mi fa diventare matto e poi ha detto tutte quelle cose e io-"
"Cosa ti ha detto?"
Louis distoglie lo sguardo.
"Louis..."
"Lei sa quali sono i miei punti deboli. Sono così stanco di tutto questo." Sospira. Il nodo nel suo petto continua a stringersi sempre più.
Zayn fa un lungo respiro. "Lo so che lei lo sa," si ferma. Louis riesce a sentire l'aria cambiare, sa cosa sta per dire. "Se solo tu magari fossi andato lì e avessi avuto una vera e propria conversazione con lei- "
"Non riesco, Zayn. Non sarebbe una buona idea per nessuno dei due. Non sono pronto." Riesce a sentire ogni cosa sprofondare verso i crateri che si stanno formando nel suo stomaco. "Non sarà meglio. Io non sto più bene."
"Tu stai bene, abbiamo dei nuovi amici ora e stai andando alla grande all'università." C'è una strana dolcezza nel tono di voce di Zayn. Non la sente molto spesso. Non pensa di volerla sentire ora.
"Sì. Be', non penso valga la pena rischiare."
Il petto gli sta facendo male, è come se non riuscisse a respirare, e guarda fuori dalla finestra verso il parco, gli alberi che si muovono con il vento, vortici di colori, i bambini che vanno a scuola. Così tanta vita. E' tutto così strano.
Ride piano. Non è nemmeno una vera risata, è solo un suono amaro; si sente strano e l'espressione di Zayn rimane impassibile. "Io lo amavo davvero, sai? Il calcio, vivere vicino alla mia famiglia, tutto. Pensavo sarebbe rimasto così per sempre. Voglio dire, riuscivo già ad immaginarla alle mie partite, lei e tutta la mia famiglia."
"Louis, non-"
"Ero così pronto per tutto. E avevo dato a mio padre un motivo per restare nella mia vita. Mi portava al campo durante i fine settimana e... quando mi sono fatto male, e lui ha smesso di venire a trovarmi, ero così... così triste. A volte mi chiedo se magari l'ho fatto apposta, a farmi male dico. Solo per vedere se lui fosse rimasto."
Zayn scuote la testa. "Non l'hai fatto. Lou, tu eri distrutto quando è successo."
"Non è nemmeno venuto a trovarmi. Ha mandato solo un biglietto con scritto 'rimettiti presto' all'ospedale. Era una cosa nostra, e... non glien'è importato nulla."
"Lo so... lo so, tesoro. Io c'ero, lo so."
Rilascia un sospiro profondo. Era passato così tanto tempo da quando ne aveva parlato con lui. "Sono solo staco di," questo, lui, tutto, "fallire."
Zayn gli stringe la mano sopra il tavolo. "Non hai mai fallito. Cazzo, Lou, in nessun modo." Accarezza con il pollice il dorso della sua mano, e Louis tiene lo sguardo fermo sul suo piatto di pancake appena toccati; si rifiuta di piangere ancora una volta. "Meritavi di meglio, mi dispiace così tanto, babe."
Louis stringe di più la sua mano. Vuole dirgli tutto, ma non lo fa. Una seconda crepa lascia che entri un po' di luce.



So let's cross the lines we lost (Italian Translation)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora