So let's cross the lines we lost
Capitolo quindici.
Liam è nella fase 'studio matto e disperato'. E' da giorni che non alza il naso dai libri e okay, forse è anche giusto dato che non hanno sfogliato un libro nemmeno per sbaglio quando sono stati in vacanza, ma Louis sta davvero considerando di darsi all'autocombustione se sente Liam pronunciare ancora parole come molecola e cellule. Sul serio.
"Okay, è il momento delle domande!" Dice il ragazzo, facendogli alzare gli occhi al cielo mentre Harry, che è accanto a loro, ridacchia. Stanno camminando attraverso il campus dell'università, e Liam tiene tra le mani un libro enorme pieno di carte e post-it. "Vero o falso? I disturbi delle ghiandole surrenali sono spesso causati da mutazioni genetiche e infezioni."
"Adoro quando mi parli sporco, Lì." Dice Louis, senza nemmeno preoccuparsi di rispondere in modo corretto.
Il ragazzo sbuffa. "Rispondi alla domanda. Andiamo, gli esami iniziano la settimana prossima e noi siamo ancora in alto mare con lo studio."
"E' vero. Questo, e anche la risposta," dice Harry. Louis cerca in tutti i modi di non sogghignare.
"Ben fatto, Haz," dice Liam sorridendogli, poi si rivolge a Louis e "tu hai molto su cui lavorare."
Lui si lascia andare ad uno sbuffo ilare per la reazione eccessiva del suo amico. "Harry è motivato dalla paura incombente che gli procura l'università di medicina e lo so bene, grazie tante. In più, noi studiamo."
"Non penso che addormentarti accanto a me mentre seguo lezioni online conti davvero come studiare, piccolo." Replica il riccio.
"E' una buona tecnica invece."
"Abbiamo bisogno di organizzare delle sessioni di studio di gruppo," dice loro Liam.
"Lou non lo accetterà mai," dice Harry, come se lui fosse improvvisamente sparito.
"Lo corromperò con la pizza."
"Lo corromperò con il sesso."
Louis li guarda entrambi, fulminandoli con gli occhi. "Wow, sono profondamente offeso dal fatto che entrambi pensiate che io sia così facile da corrompere."
Il riccio ride e fa scivolare il braccio sulle sue spalle. "Oh si, si vede che sei davvero ferito."
Lui si gira a fissarlo. "Lo sono. Completamente. Hai appena rovinato il Natale."
"Ma siamo ancora a novembre!"
"Questo dimostra quanto sono offeso."
L'intera atmosfera cambia quando Harry gli si avvicina all'orecchio, così vicino che Louis riesce a sentire il calore del suo respiro e del suo corpo, e sussurra "Suppongo quindi che dovrò farmi perdonare."
Louis smette di respirare.
Lo sguardo del riccio si sposta su Liam quindi, che ha ancora la testa sepolta nel libro. "Vai avanti, Lì. Ti raggiungeremo tra un secondo."
Il ragazzo non registra nemmeno le sue parole, ma mormora qualcosa che suona come un si, si, come ti pare, poi si incammina verso la loro aula mentre Harry prende la sua mano e lo trascina verso la direzione opposta.
Prima che riesca anche solo a capire cosa sta succedendo, si ritrova schiacciato contro il muro del bagno dell'università, con la lingua di Harry in bocca non appena la porta si chiude dietro di loro. Nella tangibile solidità che li tiene insieme, Louis desidera che la facilità e la sicurezza che prova quando bacia il riccio potrebbero trasferirsi anche al suo cuore, che proprio non riesce ad abituarsi alla morbidezza di quelle labbra, e galoppa nel suo petto come impazzito. Baciare Harry è un po' come andare sulle montagne russe; il cuore che capitombola fin sopra alla gola, lo stomaco annodato e pieno di farfalle, le gambe tremolanti e la pelle formicolante. Non si abituerà mai a tutto ciò, non si abituerà mai alle sensazioni che gli provoca questo ragazzo, questo magnifico, splendido e bellissimo ragazzo. Il punto di riferimento da cui parte e da cui torna in ogni circostanza.
Non ha il tempo di soffermarsi troppo su quei pensieri però, perché Harry sceglie proprio quel momento per gemere rumorosamente nella sua bocca, e cazzo. Louis si sente cedere, e deve aggrapparsi alle spalle enormi del riccio, affondando le dita nel materiale morbido della sua maglietta. E' già dolorosamente duro, e quasi crolla quando il ragazzo inizia a tirare giù la cerniera dei suoi pantaloni e ad accarezzare con i polpastrelli l'epidermide al di sopra dell'elastico dei boxer.
Il sorriso di Harry si allarga, preme ancora di più il suo corpo contro quello di Louis e si stacca dalla sua bocca, ma è ancora talmente vicino che le loro labbra si sfiorano. Invece di baciarlo di nuovo però, il riccio abbassa la testa ed inizia a succhiare e mordere la pelle del suo collo, le sue labbra calde e bagnate gli fanno girare la testa e gemere a voce alta. Louis riesce già a sentire la pelle formicolare nel punto in cui il giovane gli sta succhiando con foga l'epidermide; è sicuro che si stia già formando un livido, il dolore acuto e pungente che si mischia all'eccitazione, e finisce con l'afferrare il lavandino dietro lui nel caso che le sue gambe finiscano col cedere. Perché è quasi sicuro di star per svenire; Harry è caldo contro di lui, sente la sua erezione premere contro la sua coscia e la sua bocca lo sta mandando praticamente fuori di testa.
E' solo quando geme ancora che riesce ad aprire di poco gli occhi e mettere a fuoco l'ambiente circostante. "Ci stiamo perdendo la lezione Haz. Roba importante."
Non sa se la lezione di oggi sia davvero importante. Cerca di ricordare le parole di Liam, di ricordarsi se avesse detto qualcosa a proposito, ma a questo punto non riesce ad elaborare nulla che non sia HarryHarryHarrylelabbradiHarrylemanidiHarry.
Il giovane sogghigna a quelle parole, il suo volto così vicino che riesce quasi a contare le pagliuzze dorate immerse nel verde dei suoi occhi. "Questo è importante, per motivi scientifici ovviamente."
Louis ride ed Harry incontra di nuovo i suoi occhi, leccandosi le labbra.
E poi cade sulle sue ginocchia.
Cade immediatamente sulle sue ginocchia. Con così tanta naturalezza e confidenza, come se sapesse esattamente cosa fare, come se non fossero in un luogo quasi pubblico. Gli tira subito giù i pantaloni e Louis emette un suono sorpreso a quel gesto, ma si scioglie subito sotto le sue carezze, perché il riccio ha preso a massaggiargli l'erezione da sopra il materiale sottile dei boxer, e lo sta guardando con occhi languidi. Il ragazzo poi si avvicina con la bocca alle sue cosce ed inizia a lasciargli prima dei morbidi baci, poi a mordere e succhiare la pelle, lasciando segni del suo passaggio lungo tutto l'interno coscia, e Louis deve appoggiarsi al lavandino ancora di più. "Cazzo, Haz," riesce a borbottare, solo vagamente consapevole di quanto suoni già distrutta la sua voce.
Harry sorride e, bagnandosi le labbra con la lingua, si avvicina al membro di Louis, lasciando un casto bacio sulla punta e sentendo la consistenza salata del liquido pre-seminale contro la sua bocca. Fa poi scivolare la lingua lungo la fessura, e Louis geme incontrollato, afferrando in un pugno i riccioli lunghi del ragazzo. Harry prende quel gesto come un suggerimento per continuare e, tenendo la base della sua erezione nel pugno, prende un respiro profondo e appiattisce la lingua, trascinandola dal basso verso l'alto. Louis ormai sta respirando pesantemente, e si sta mordendo le labbra per evitare di cacciare un gemito acuto e forte. Quando Harry raggiunge la punta, la ingloba direttamente nella sua bocca, succhiando piano mentre usa la mano per lavorare sul resto del suo membro.
"Si," miagola Louis, stringendo la presa sui capelli del giovane. Harry respira attraverso il naso, guardando il volto del castano contorcersi dal piacere da sotto le sue lunghe ciglia. Cerca di rilassare la sua gola, incavando le guance mentre cerca di inglobare ancora di più il suo cazzo. E' pesante contro la sua lingua, e così duro nella sua bocca. Comincia poi a muovere lentamente la testa, appena sopra i primi centimetri, succhiando forte e usando la sua mano per fare il resto.
Louis allora non ce la fa più e lascia la presa dai riccioli del ragazzo per farla scivolare contro la sua guancia; trascina le dita verso il basso per poter così toccare dove il suo membro sta colpendo l'interno della bocca di Harry, per potersi sentire contro la pelle morbida della sua guancia incavata.
Questo spinge Harry a prenderlo in bocca ancora di più. Si allontana per un momento, riprendendo fiato, una sottile traccia di saliva che collega le sue labbra gonfie e rosse alla punta del membro di Louis.
"Stai andando così bene," geme piano, e quando guarda in basso per poco non viene a quella vista mozzafiato. Harry con il viso vicino al suo membro, i capelli scompigliati, gli occhi annacquati e quasi completamente neri dall'eccitazione, le labbra gonfie e rosse più della mela più succosa sulla faccia della terra, la bocca semi aperta pronta a riaccoglierlo. Non riesce a credere di poter godere di tale spettacolo, non riesce a credere che questo ragazzo sia suosuosuo.
Lo vede poi tuffarsi di nuovo sul suo cazzo, questa volta prendendolo in bocca senza alcuna esitazione. Va piano, cercando di inglobare il più possibile ed incavando le guance come meglio può. Lo prende quasi fino in fondo e poi risale su, staccandosi con un sonoro pop e sorridendo malizioso. Louis non ha il tempo di registrare cosa stia succedendo che sente la lingua del riccio leccarlo dalla base fino alla punta, più e più volte, tracciando una vena sporgente che lo fa gemere di piacere e rabbrividire. Sente poi una delle mani di Harry stringergli il fianco mentre prende di nuovo la punta tra le labbra, succhiando forte.
"Harry," geme il castano, facendo mugolare il riccio intorno al suo membro.
Continua ad inglobarlo, muovendo la testa su e giù più velocemente questa volta, facendo roteare la lingua intorno alla pelle calda e dura nella sua bocca. I suoni bagnati che emette nel succhiare ed i gemiti strozzati di Louis riempiono quel piccolo cubicolo, risuonando in modo eccitante.
Ormai Harry ha trovato un ritmo abbastanza costante che lo sta mandando fuori di testa. Sente la sua lingua roteare in modo così piacevole e la sua bocca succhiarlo in modo così esperto che quasi si sente cedere. Ma quando poi il riccio fa scivolare una delle sue mani al di sotto del suo cazzo per poter così stringere in una mano i suoi testicoli, Louis deve aggrapparsi forte alle spalle del riccio e scavare le dita nella sua epidermide, emettendo un profondo "ah" di piacere.
Harry li stringe nel suo palmo e li accarezza piano mentre continua a succhiare la sua erezione, la testa che prende sempre più velocità di poco a poco.
"Oh mio dio, continua a farlo," butta fuori Louis, sentendo le gambe di gelatina.
Harry intanto ha preso a passare la lingua sulla punta, concentrandosi sulla sua piccola apertura mentre continua ad accarezzare i suoi testicoli, e sorride nel vedere Louis contorcersi sotto i suoi tocchi. Allontana poi la mano per poter così piantarle entrambe sui fianchi del castano nel tentativo di tenerlo fermo mentre si allontana un momento per poterlo guardare e sogghignare, poi si riavvicina prendendo tra le labbra solo la punta e facendo roteare la lingua contro di essa. Louis getta indietro la testa, gemendo forte.
Il riccio continua a prestare particolare attenzione alla punta, succhiando e leccando e facendolo contorcere dal piacere. E Louis sa benissimo che la gente non scrive poesie sui pompini, ma lui potrebbe benissimo cominciare adesso. E tutto grazie ad Harry e al suo aspetto in questo momento. Il modo in cui le sue labbra sembrano sempre più rosse e gonfie, il modo in cui contrastano con il delicato pallore del suo viso, il modo in cui i suoi occhi sono chiusi, le ciglia lunghe e poggiate delicatamente sulle sue guance, quasi in modo angelico.
"Sei stupendo." Piagnucola sottovoce. Probabilmente è un po' imbarazzante ma sinceramente non gli importa.
Harry porta di nuovo la mano alla sua base e lo ingloba ancora di più, facendo scontrare la sua bocca con la sua mano e accelera il ritmo, lavorando sul suo membro più velocemente, facendogli sentire le membra come di gelatina.
Non può fare a meno di dondolare i fianchi, spingendosi lentamente nella bocca del giovane. Harry non tossisce o si allontana, anzi continua a succhiare ancora più avidamente, gemendo intorno al suo cazzo. Allunga poi una mano verso l'alto e la fa scivolare al di sotto della maglietta, lungo tutto il suo petto fino ad arrivare ad uno dei suoi capezzoli. Lo accarezza piano prima, facendoci scorrere i polpastrelli per farlo diventare turgido e poi lo prende tra i pollice e l'indice, stringendo piano e torcendolo. Louis geme e si contorce sotto quel tocco, sentendo quella ormai familiare pozza di calore sempre più vicina e pressante.
Lentamente, Harry lo ingloba ancora più a fondo, e Louis sente la sua punta quasi toccare le pareti della gola del riccio ed è tutto troppo. Abbassa lo sguardo giusto in tempo per vedere il giovane portare la sua mano di nuovo in basso e verso il suo basso ventre. Si sbottona i pantaloni e la infila nelle mutande, masturbandosi a tempo con le spinte ben assestate della sua bocca. Louis non riesce a guardarlo per bene, ma è in grado di vedere i muscoli delle sue braccia flettersi ed è- beh, la cosa più oscena ed erotica che abbia mai visto. E non è che riesca a vedere molto, ma è certo di star per morire.
Harry continua a lavorare il suo membro, succhiando avidamente, e lui ormai ha la sensazione di non avere più il controllo dei suoi movimenti. Il suo corpo che si incurva e si spinge in avanti a suo piacimento e riesce a sentire il calore accumularsi sempre di più nel suo stomaco, diventando sempre più intenso ad ogni spinta. "Harry, cazzo."
Il riccio poi si tira indietro all'improvviso, respirando affannosamente e appoggiando la fronte sul grembo di Louis. Lui geme in segno di protesta e strattona i capelli di Harry.
"Penso che dovresti chiamare tua madre," dice il riccio di punto in bianco.
Louis inclina la testa all'indietro e ride, affannato e isterico quasi. "Wow, bel modo di rovinare l'atmosfera."
Il giovane lo guarda imbarazzato, le labbra rosse e gonfie e gli occhi lucidi. Osceno. "Non volevo dimenticarmi di dirlo."
"Amore," Louis afferra una manciata dei ricci di Harry in una mano, carezzandoli dolcemente, ed il suo intero corpo trema ancora a quel contatto. "Lo farò. Solo- questo non è il momento okay? Davvero, preferirei non pensarci adesso, e non voglio nemmeno sapere perché tu lo stessi facendo."
Il giovane si lecca le labbra, ridacchiando piano. La sua mano è tornata a lavorare freneticamente l'erezione nei suoi pantaloni, eppure riesce ancora a dire "Perché penso sempre a ciò che è meglio per te?"
Louis alza gli occhi al cielo. "Non potevi aspettare altri cinque minuti?"
Si sporge per afferrare tra le mani il volto del riccio e lo bacia, profondo e dolce. Quando le loro lingue si scontrano, Louis riesce a sentire un retrogusto salato su quella di Harry e questo lo porta a gemere nella sua bocca, mentre sente il giovane sorridere e ansimare, baciandolo con ardore.
"Perché? Sembra che questa cosa non ti abbia molto 'turbato', almeno non quaggiù," dice Harry, e poi un acuto lamento gli sfugge dalla gola, la mano che continua a pompare il suo membro. "Cazzo Lou–– sei così bello, sto per––"
Louis tira forte i ricci del ragazzo e poco dopo la sua bocca è di nuovo su di lui, inglobandolo quasi del tutto e colpendo la sua gola. Louis sente le sue ginocchia tremare mentre sente Harry succhiare forte, incavando le guance e facendo roteare la lingua. Harry geme intorno al suo cazzo e subito dopo tutto si offusca intorno a lui, emette un gemito profondo e viene nella bocca del giovane, il quale deglutisce rumorosamente senza alcun problema e quando si allontana, lo vede pompare altre tre, quattro volte la sua erezione e spalanca la bocca, venendo sul suo pugno.
Le dita di Louis allentano la presa sui capelli del giovane e li accarezza dolcemente, tastandone la morbidezza. Rimangono fermi per qualche momento così, riprendendo fiato. Non riesce a credere che abbiano appena saltato la lezione per scambiarsi un pompino in bagno, ed è stato bellissimo nonostante i non-soddisfacenti ricordi che ha dei suoi ultimi pompini in bagno, ma ora era Harry a farlo, ed Harry rende tutto più bello. Non sentiva nulla di simile allora, niente è paragonabile alle cose che prova con Harry, perché si sente davvero voluto, desiderato, amato. Come mai prima d'ora. Lui riesce a rendere anche la cosa più banale meravigliosa, ha questo potere di rendere migliore la vita delle persone semplicemente con la sua presenza e con il suo sorriso. Ed è bello sentire quelle cose, è bello stare con qualcuno che ti aspetta sempre, che abbia bisogno di averti, che ti provochi. Qualcuno che, anche se ti ha accanto, pensi lo stesso a te, sempre. E da quando ha Harry nella sua vita, sembra che tutto sia più bello, come se lui avesse fatto tornare insieme tutti i pezzi rotti del suo cuore.
Il giovane si rimette in piedi ed entrambi si risistemano i jeans. Lentamente poi fa scivolare le mani sulla vita di Louis e affonda il viso nel suo collo, emettendo un sospiro soddisfatto. "Ti amo."
Louis inghiotte l'improvviso nodo in gola e si lascia sfuggire invece una dolce risata. Bacia il riccio, ancora e ancora, trattenendosi a malapena. E' che non si abituerà mai ad Harry che gli dice di amarlo, non si abituerà mai al capitombolo che fa il suo cuore quando sente quelle due paroline, non si abituerà mai al fatto che vorrebbe così tanto ricambiare, ma le parole gli si bloccano ancora sulla lingua, come se fossero incollate.
Quando finalmente riescono a staccarsi l'uno dall'altro e Louis si sente abbastanza stabile da poter camminare senza crollare, si fissa nello specchio e afferra alcuni fazzoletti per ripulire entrambi ed aggiustarsi i vestiti sgualciti.
"Come ti sembro?" Chiede ad Harry, sorridendo.
Il giovane lo guarda e sogghigna, stringendo le labbra. "Distrutto."
"Oh, grandioso."
Il riccio fa scivolare un braccio intorno alle sue spalle. "Per me stai bene così, voglio che le persone sappiano a chi appartieni."
Louis alza gli occhi al cielo, il suo fianco colpisce quello di Harry giocosamente e poi si avviano insieme verso la porta. Ricevono qualche sguardo stranito da parte di alcuni studenti di passaggio, ma sinceramente se ne frega. Sta facendo davvero progressi.
Liam, d'altra parte, lancia loro uno sguardo consapevole quando finalmente vanno a sedersi accanto a lui in aula. "Non so se voglio davvero sapere dove siete stati."
Harry sorride felice e si avvicina a Louis, premendo un dolce bacio sulla sua guancia. Da qualche parte dietro di loro, qualcuno fischietta in approvazione mentre qualcun altro grida un "Vai così, Harry!", che fa sorridere Louis, il quale fa scivolare poi la mano in quella del riccio, intrecciando così le loro dita.
"Ci siamo persi molto?" Chiede tranquillamente a Liam.
"Non proprio. Venerdì ci sarà un open day per gli studenti delle superiori. E penso proprio che dobbiamo andare a ritirare il programma d'esame dal professore." Dice loro il castano. Così, quando la lezione giunge al termine, Louis si fa largo tra la folla di studenti per arrivare di fronte alla cattedra, sapendo che gli altri due ragazzi gli sono dietro. Il professor Reynolds sta sistemando una pila di fogli quando lui attira la sua attenzione.
"Ehi ragazzi," dice l'uomo. "Tutto pronto per la sessione d'esami?"
Louis annuisce con orgoglio ed entusiasmo. "Ovviamente. Come se dedicassi il mio tempo a qualcos'altro che non sia lo studio. Sa, tutto ciò che faccio durante il mio tempo libero è sedermi alla scrivania con una pila di libri e studiare senza sosta-"
"Styles, è tuo? Portalo lontano da me, per favore," dice Reynolds con un sorriso, scuotendo la testa.
Harry avvolge le braccia intorno al suo bacino e lo abbraccia da dietro, appoggiando il mento sulla sua spalla e cullandolo dolcemente. "E' impossibile, mi scusi. E' fatto così, ha un modo tutto suo di approcciarsi alle persone."
Louis lo colpisce piano nelle costole con un gomito. "Ad ogni modo, possiamo avere uno dei programmi d'esame?"
Il professore scava attraverso alcune pile di fogli e porge loro ciò che hanno chiesto. "Oh hey, siete occupati domani?"
"Ci sta chiedendo di uscire?" Dice Louis, e subito dopo sente Harry stringere la presa un po' più forte sul suo corpo, e giura di poterlo percepire sorridere contro il suo collo. "Scusi, ho esagerato."
L'uomo ridacchia. "Fortunatamente no. In realtà, volevo chiedervi se foste interessati a presenziare nelle piccole bancarelle di informazioni per i dipartimenti scientifici all'open day? Al momento abbiamo solo pochi studenti che si sono offerti volontari per farlo. Dovete semplicemente distribuire opuscoli, rispondere alle domande e cercare di non spaventare gli studenti delle scuole superiori, ci state?"
Liam si stringe nelle spalle. "Certo, lo faremo."
Louis lancia un piccolo sbuffo. "Non sapevo che avessimo iniziato a prendere decisioni collettive, adesso."
"Certo che lo facciamo," replica il ragazzo. "Una famiglia che vive insieme distribuisce volantini a ragazzini impertinenti insieme."
Louis sorride e alza le spalle perché beh, è vero. "Suppongo che ci saremo, allora."
Liam alza la mano per salutare. "Ci vediamo domani-"
"Oh!" Reynolds batte le mani come se si fosse appena ricordato di qualcosa. "Quasi dimenticavo. Harry, ti dispiace venire con me un attimo? Vorrei parlarti in privato."
Louis gira la testa per guardare il giovane, che è ancora premuto contro di lui. "Ooh. Sembra importante."
Il riccio inarca un sopracciglio, staccandosi da lui. "Si, certo."
Liam allora si avvicina a Louis. "Vieni amico, andiamo a pranzo," poi si rivolge ad Harry e "Ti mando un messaggio per farti sapere dove siamo," dice.
Il giovane annuisce, ondeggiando avanti e indietro sui talloni. Le dita di Louis allora vanno a stringersi rapidamente intorno ad un suo fianco, carezzandolo dolcemente. "Ehi," dice, sporgendosi e lasciandogli un bacio sulla guancia. "Ci vediamo tra poco."
Lui e Liam finiscono con l'andare ad uno dei fast food del campus e condividono un piatto di patatine fritte. Louis ha i piedi poggiati sulla sedia di fronte a lui e sta ascoltando il suo amico lamentarsi di uno dei suoi collaboratori in palestra, Katie, in particolare della sua alta coda di cavallo.
"Oh, quindi ti piace," sogghigna, muovendo più volte le sopracciglia su e giù.
"Cosa? Assolutamente no. E' tipo, sai, antipatica, e poi quei suoi capelli che oscillano ogni volta che cammina o gira la testa sono fastidiosi." Borbotta il castano.
Louis sorride. "Mhm."
"Sta' zitto." Liam gli dà una piccola spallata. Lui ridacchia, gli occhi che vanno a posarsi sulla porta dietro di lui dove un gruppo di persone che sicuramente non sono Harry ha fatto il suo ingresso nel locale. Rivolge di nuovo la sua attenzione a Liam che "Inoltre, credo mi piaccia Sophia," dice.
"Sophia? La ragazza del bar alla casa al mare?"
"Si, io- non lo so ancora ma... è stato davvero bello rivederla. Insomma, siamo sempre andati d'accordo e lei è meravigliosa, vero?"
"Si, certo, è bellissima," dice, e quando Liam gli lancia un'occhiata aggiunge "Cosa? Sono a mio agio con la mia sessualità."
L'amico sorride. "Lo so, lo so. Ma comunque, quello che sto dicendo è che non potrei mai iniziare una storia con una mia collega. L'altro giorno sono stato invitato a bere qualcosa da una dei nostri membri-"
"Liam, tu stallone."
"E' solo strano. Mi sento come se stessi aspettando qualcuno che non sono sicuro di dover aspettare. Non so nemmeno se sia reciproca la cosa, sai?"
"Fai quello che pensi sia giusto. Se volessi, non so, andare ad un piccolo appuntamento con una delle tante adorabili signorine che vogliono un po' di Payno, non fartene un problema. Non ci sarebbe nulla di sbagliato."
Liam sorride, poi guarda la salsa in cui sta facendo roteare una patatina. "Penso... penso che aspetterò."
"Beh, è una cosa buona, no?"
"Lo è, vero?"
"... lo è?" Louis chiede, inclinando la testa.
Liam espira, annuendo una volta. "Si. Si, okay. Lo è."
Louis ridacchia. "Comunque non immaginavo che il nostro timido e coccolone Liam Payne fosse un rubacuori."
Liam alza gli occhi al cielo. "Smettila."
Louis tira fuori la lingua, ma poi si ritrova a sussultare quando avverte l'improvvisa presenza di qualcuno al loro tavolo. Harry gli sorride dolce. E' un sorriso strano però, sembra molto più distratto rispetto a venti minuti fa, e lui fa del suo meglio per non pensarci troppo. Rimuove le gambe dalla sedia ed il riccio si siede.
"Ehi," dice Louis, guardandolo con occhi curiosi.
Harry si toglie la giacca; ha una camicia sbottonata in modo che si veda il petto, e la sua pelle sembra ancora leggermente baciata da sole, quasi dorata, e sembra spiccare nel grigio cielo della città. "Ehi. Di cosa state parlando?"
Louis sbuffa quando Liam inizia a ripetere l'intera conversazione appena avuta.
"Di cosa si trattava?" Chiede, forse interrompendo il suo amico a metà frase.
Harry lo guarda. "Hm?"
Louis si acciglia. Sa che il riccio ha qualcosa che non va, perché fa assolutamente schifo a nascondere le sue emozioni e ciò che gli passa per la testa. E' un tratto che deriva dall'essere una persona così emotiva, e lui sa quanto questo sia difficile per Harry, perché a volte riesce a sentire tutto triplicato e diventa troppo.
"Reynolds, di cosa voleva parlarti?" Gli chiede gentilmente.
"Oh, mi ha solo chiesto se potessi fare di nuovo da babysitter a suo figlio stasera." Dice il giovane casualmente.
Louis si tranquillizza. Forse non c'è nulla di strano, forse è solo paranoico perché ha paura, perché le cose per lui non sono mai andate così bene per tutto questo tempo, forse ha semplicemente paura di vedere di nuovo Harry scivolare via dalle sue mani come sabbia. Ma sa che non succederà. "Vuoi venire con me? Prometto che questa volta non dovrai uscire di soppiatto dalla finestra."
Liam alza le sopracciglia. "Aspetta, cosa? Lo hai fatto davvero?"
Louis sorride e lascia una pacca sulla spalla al suo amico. "Meno sai, meglio è Payno."
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So let's cross the lines we lost (Italian Translation)
FanfictionLouis vive una vita non così tranquilla in un quartiere non altrettanto tranquillo. L'inizio dell'università doveva essere una cosa facile per lui, un nuovo inizio, ciò fino a quando non scopre che il suo nuovo vicino di casa è Harry Styles, e loro...