Chapter 19

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So let's cross the lines we lost














Capitolo diciannove. 













Il mattino seguente, a Louis ci vogliono alcuni secondi in cui sbatte le palpebre confuso per riuscire a mettere a fuoco nella sua mente in quale anno si trovi, dal momento che la sua stanza non è cambiata di una virgola da quando se ne è andato. Gli sembrava di essere tornato a quando era un bambino, a quando viveva in quella casa e sua madre veniva a svegliarlo con un bacio sulla fronte per avvisarlo della colazione, e allora lui scendeva giù contento e trovava suo padre intento a leggere il giornale che gli scompigliava sempre i capelli, mentre Jay gli preparava una tazza di latte con i suoi cereali preferiti, e tutto gli sembrava perfetto.
Poi però sente Harry muoversi tra le sue braccia, e tutti i pezzi ritornano al loro posto. Una sensazione strana prende possesso del suo stomaco, e non riesce a decifrare cosa sia. Forse è dettata dall'enormità di quante cose sono cambiate ora, sia a livello familiare sia emotivo. Forse è dettata dalla mancanza di senso di colpa e di rabbia interiorizzata che ha portato con sé fino ad ieri, forse è perché si è liberato di tutte quelle sensazioni in un giorno. Forse perché finalmente è felice, davvero felice.
Sente delle urla provenire dal piano di sotto, urla femminili, e sorride inconsapevolmente, pensando a quanto gli fosse mancato tutto quello.
Si stropiccia gli occhi e lentamente si sveglia del tutto. Vorrebbe soltanto restare a letto con il suo fidanzato sinceramente, come al solito, ma questo è il primo Natale che passa a casa, quindi è meglio alzarsi.
Quando finalmente guarda Harry, trova il ragazzo già sveglio, ed il suo cuore fa un capitombolo. Ha i capelli sparsi sul cuscino e qualcuno che gli ricade sul viso, le labbra a forma di cuore tirate in un piccolo sorriso, gli occhi verdi e scintillanti nelle prime luci del mattino, le ciglia lunghissime, la pelle di porcellana. E' quanto di più bello abbia mai visto, la cosa più bella su cui abbia mai posato gli occhi. E lo sta guardando con sguardo profondo e intenso.
"Da quanto tempo sei sveglio a guardarmi?" Chiede con voce bassa Louis.
"Da un po'. Sei così bello mentre dormi. Perfetto. Non riesco a credere che tu sia mio."
Louis gli sorride con il cuore in gola e si sporge per baciarlo. "Che ore sono?" Domanda poi.
"In realtà è ancora piuttosto presto," dice Harry, allungando un braccio per prendere il cellulare e controllare meglio. Lo posa subito dopo. "Non volevo svegliarti." Continua, infilando una mano tra i suoi capelli. "Però, ora che sei sveglio, probabilmente sarebbe meglio alzarci e scendere giù a dare una mano a Mark e Jay."
"Sei il sogno di ogni genitore, lo sai?" Sorride Louis mentre Harry si avvicina per poterlo baciare ancora una volta e poi si alza, tirandolo su con lui.
Si vestono quindi, infilandosi abiti più comodi e adatti alla temperatura fredda della giornata, ma improvvisamente Harry dice a Louis di aspettare un secondo ed inizia a scavare nella sua valigia. Tira poi fuori un regalo di forma rettangolare, incartato con della carta di colore blu e verde, e glielo consegna.
"Buon Natale, amore." Gli dice.
"Ma non dovevi prendermi nulla. Avevamo anche detto niente regali. E poi, il regalo più bello ce l'ho già di fronte a me."
Harry arrossisce a quelle parole, le sue guance sembrano due mele mature, e lui si sente sciogliere a vederlo così.
"Dai, aprilo e basta." Replica il riccio.
E quindi lo fa. Strappa con delicatezza la carta colorata e dentro ci trova una cornice. Quando però nota la fotografia all'interno, il suo cuore fa una capriola. E' stata scattata l'anno in cui hanno trascorso il Natale insieme durante il liceo, quindi è vecchia e ci sono alcune pieghe, ma i colori sono ancora lì, vivaci e brillanti, ed il ricordo di quel momento fa breccia nella memoria di Louis. Non riesce a credere che Harry l'abbia conservata per tutto questo tempo.
Nella foto, in primo piano, ci sono lui ed Harry, che ridono di qualcosa accanto al caminetto. Louis non riesce a ricordare bene per cosa ma un sorriso si insinua lo stesso sul suo viso a quella vista. Non ha la minima idea di chi abbia scattato la foto, ma non importa. Erano così giovani, e spensierati. Indossavano entrambi dei maglioni natalizi, lui di colore rosso mentre il riccio di colore verde, e quest'ultimo aveva una mano poggiata sulla coscia di Louis ed il busto inclinato verso di lui, le fossette ampie e in bella vista. Mille farfalle prendono possesso del suo stomaco in quel momento, perché il modo in cui lo guardava Harry in quella fotografia è lo stesso di adesso, non è cambiato di una virgola. E pensare che dopo tutti questi anni lui lo guardi ancora così, come se fosse la cosa più bella del mondo, gli fa tremare le gambe.
"Dove l'hai pescata questa?" Chiede con voce tremante.
"L'ho sempre avuta con me," spiega Harry. "L'ho tenuta nel mio portafoglio per anni perché per quanto volessi dimenticarti, non ci riuscivo mai. E quella foto era l'unica cosa che mi rimaneva di te. Però penso che dovresti averla tu, ora."
"Grazie," dice semplicemente. Si avvicina al ragazzo e avvolge le braccia intorno al suo collo, intrecciando le mani nei suoi capelli e tirandolo verso di sé per un bacio dolce e morbido. "Davvero, grazie. Quanto sarei vanitoso nel dire che è un bellissimo regalo dal momento che è una mia foto?"
Harry ride. "Oh, incredibilmente vanitoso. Sei una persona terribile. E non c'è di che."
Louis sorride e lascia un bacio sulla guancia del giovane. "Il tuo regalo tecnicamente è ancora a casa. Lo ha costruito Zayn perché sappiamo tutti quanto è bravo con queste cose, però sappi che è stata un'idea mia quindi è come se lo avessi fatto io."
"Hai fatto fabbricare a Zayn qualcosa per me? E' una cosa così dolce!"
"A tua insaputa, quando eravamo ancora alla casa al mare, sono tornato alla baita e ho preso un mucchio di quelle conchiglie tramonto che ti piacciono tanto, e con esse ho fatto fare a Zayn uno di quei sonagli a vento. Perché sei strano e so che ti piacciono questo tipo di cose quindi ho solo... ho pensato... che c'è?"
Harry lo sta guardando con così tanto ardore, gli occhi verdi che brillano ed un sorriso talmente mozzafiato da far impallidire il sole. Alcune ciocche di capelli gli ricadono sul viso e dio, Louis vuole baciarlo fino a consumarsi le labbra.
"Sono così innamorato di te," dice poi, con voce roca.
E Louis... Louis vorrebbe tanto poterglielo dire, poterlo ricambiare. Eppure quelle due paroline gli rimangono incastrate in gola ogni qualvolta cerca di dirle, e non capisce il perché. Prima o poi riuscirà a dirglielo, lo sa. Prima o poi riuscirà a dire ad Harry quanto lo ami, quanto lo abbia cambiato, in meglio ovviamente, quanto è stato d'aiuto in ogni singolo istante. Gli dirà che c'è lui, sempre, costantemente, in ogni cosa che ha attorno. Che lui è la ragione per la quale si alza al mattino, la ragione per cui sorride, la ragione di tutto. Perché Harry è la sua promessa più bella, è tutti i suoi domani, l'aria di cui ha bisogno per respirare. Stare con Harry è come una boccata d'aria fresca, da quando è tornato nella sua vita si sente così felice; era come se in tutto quel tempo avesse vissuto sott'acqua e lui invece, con il suo ritorno, lo avesse tirato fuori da quello stato di apnea perenne, facendolo tornare a respirare aria pura.
Gli sorride, gli lascia un bacio dolce sulla guancia e poi scendono al piano di sotto, dove le ragazze stanno mangiando avidamente i pancakes mentre fissano l'albero di Natale come se avessero paura che i regali al di sotto di esso potrebbero scomparire da un momento all'altro.
Harry e Louis si uniscono a loro, e le gemelle salutano allegramente il riccio e subito gli prendono le mani per poter controllare che abbia ancora lo smalto, sotto gli occhi divertiti di Louis. Jay lo saluta con un bacio sulla guancia e Mark gli sorride calorosamente. Con le pance piene, tutti si spostano poi in salotto ed iniziano a scartare i regali. Jay mette in sottofondo una vecchia canzone natalizia ed il pavimento presto diventa un cimitero di carte colorate. Si scambiano i regali con sorrisi e grazie, e Louis ed Harry si guardano con occhi innamorati. Perché non hanno bisogno di cose materiali. Perché il regalo più grande sono loro stessi, l'essersi ritrovati ed aversi, giorno per giorno.
Louis lancia ad Harry un bastoncino di zucchero ed aiuta sua madre a ripulire, poi accompagna Mark fuori per buttare la spazzatura.
"Allora, ho una domanda, e puoi anche dirmelo se sono fuori luogo," inizia l'uomo, chiudendo il coperchio del cestino. "Tu ed Harry non siete soltanto amici, vero?"
Louis sorride timidamente. "No, non lo siamo. Te lo ha detto la mamma? Va bene se lo ha fatto, non le ho certo chiesto di tenerlo segreto."
"In verità non ne ha avuto la possibilità, sai con il Natale e le bambine di cui occuparsi," dice con una risatina. "L'ho capito da solo. Dal modo in cui vi guardate... come se i vostri occhi si cercassero costantemente, come due calamite di poli opposti. E poi lui ti guarda... ti guarda come se potessi tirare giù le stelle dal cielo. E' una bella cosa, state benissimo insieme. Lui sembra un ragazzo fantastico."
"Lo è."
Mark annuisce, passandosi una mano tra i capelli. "Sono davvero felice di averti conosciuto, Louis. Non mi aspetto di certo che tu mi tratti come un padre o qualcosa del genere, ma comunque se vuoi puoi sempre contare su di me, e mi piacerebbe davvero conoscerti meglio."
Louis annuisce. "Piacerebbe molto anche a me."
Si sorridono complici ed insieme rientrano in casa, e quando prende di nuovo posto accanto ad Harry, quest'ultimo gli dice di controllare il suo telefono, dal momento che entrambi sono stati aggiunti ad un gruppo whatsapp con Niall, Zayn e Liam.

Niall: Buon Natale, cazzoni xxxx mi mancate tutti (specialmente tu Z)

So let's cross the lines we lost (Italian Translation)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora