So let's cross the lines we lost.
Capitolo 9
Quando Louis torna a casa da lavoro quel venerdì, ha solo una notte per preparare la valigia dato che l'indomani partirà per due giorni per partecipare ad un seminario a Brighton, di cui a quanto pare erano stati informati settimane fa, ma Louis è determinato a credere di averlo saputo solo stamattina, quando il professor Reynolds a fine lezione li ha trattenuti per dirgli: "La frequenza al seminario non è obbligatoria, ma è consigliata in quanto sarà considerevolmente vantaggioso per il vostro voto sul saggio finale."
Comunque, ha scelto di considerare questo piccolo viaggio come distrazione, mentre Harry, d'altra parte, non ha nemmeno bisogno di partecipare considerando che ha finito il suo saggio molto prima in modo da poter passare i restanti giorni della settimana in ospedale da sua madre, ma il riccio ha affermato che verrà lo stesso perché gli sembra una cosa molto interessante –– Louis sa che è solo una scusa per andare a fare shopping in tutti i negozietti eccentrici della città, trascinandosi dietro un riluttante Liam Payne.
I due ragazzi d'altro canto hanno già fatto le valigie, mentre Louis in questo momento sta ripiegando un maglione proprio accanto ad una canottiera perché non ha idea di come sarà il tempo lì.
"Lou." Dice Harry. "Louis... Lewis... Tommo... hey."
Louis si gira dal basso della sua posizione, dato che è seduto a gambe incrociate sul pavimento, e fulmina Harry che invece è comodamente seduto sul suo letto. "Cosa? Cosa vuoi?"
Il riccio regge tra le mani un peluche arcobaleno a forma di unicorno con grandi occhi rosa scintillanti e un corno altrettanto sfavillante, e sorride divertito. "Da quanto tempo lo hai e perché io lo noto soltanto adesso? Forse mi saresti piaciuto di più se avessi saputo che dormi con un peluche. Voglio dire, sono stato nel tuo letto abbastanza spesso ultimamente."
Louis scuote la testa e sorride, sistemando una maglietta in valigia. "E' di mia sorella, me lo ha dato quando sono andato via."
"Quale sorella?"
"Phoebe."
"Che dolce." Dice il giovane. "Aveva tipo, quattro anni quando l'ho vista l'ultima volta."
E' passato tanto tempo anche per me, pensa Louis, piegando perfettamente una camicia e mettendola in valigia.
"Certo che sei davvero lento a fare i bagagli," si lamenta Harry, alzandosi dal letto per dargli un colpetto con il piede sulla schiena. "Partiremo senza di te."
Louis lo spinge via. "Il treno parte domattina, coglione."
"Continui a ripiegare la stessa maglietta. Sei tipo, molto meticoloso, non ne avevo idea. Dovresti esserlo più spesso." Dice il riccio, divertito.
Louis scuote la testa, sorridendo stupidamente. "Dio, riesci a stare zitto per più di due secondi?"
"Lo odieresti se lo facessi." Risponde.
Louis apre la bocca ed è sul punto di dire qualcosa di sarcastico, ma sente la gola secca tutto d'un tratto quindi decide di restare in silenzio e posare in valigia la maglietta che aveva tra le mani, poi si alza in piedi e si gira verso Harry, che gli sta sorridendo. Senza dare all'altro ragazzo un attimo di preparazione, si butta su di lui, le gambe che si attorcigliano intorno vita del riccio, e fa cadere entrambi di nuovo sul letto, un "oomph––" sfugge dalle labbra di Harry e le mani di Louis si posano sulle sue spalle. Si sistema a cavalcioni su di lui, premendo le loro labbra insieme in modo famelico.
Harry sorride contro la sua bocca mentre ricambia il bacio, rilassandosi contro di lui, le sue mani scivolano lungo la parte bassa della sua schiena, infilandosi sotto la maglietta, e Louis sente la sua pelle andare a fuoco ovunque lui tocchi, quasi come se le sue orme si incidessero sul suo corpo. Le mani del riccio accarezzano dolcemente la sua schiena, i suoi fianchi morbidi, per poi salire su fino alle scapole. La bocca del giovane finalmente poi si apre, facendo incontrare le loro lingue, bagnate e calde, e questo porta Louis a premersi ancora di più contro il suo corpo.
"Mmh, ciao," dice con voce ansante Harry, le labbra curvate in un sorriso quando si separano per prendere fiato. I loro sguardi si incontrano, densi e lussuriosi, e Louis si perde a guardare il viso di Harry, i suoi lineamenti sono così morbidi e allo stesso tempo così spigolosi che deve mordersi un labbro per non dire qualcosa di stupido. Perché Harry è, semplicemente, ogni cosa splendida al mondo. E' così bello che gli toglie il respiro, gli fa credere che gli angeli esistano davvero, gli fa credere che qualcosa di buono esista ancora in questo mondo, semplicemente gli fa credere nella bellezza. Wow.
Louis sente il suo cuore battere così velocemente che il suono gli rimbomba nelle orecchie –– bacia di nuovo Harry, facendo scivolare la sua lingua sulle sue labbra, condividendo il suo sorriso. Ha un sapore buono (probabilmente è dovuto ai brownies che Zayn ha preparato questa mattina - senza l'assistenza di Niall per una volta - e ha passato un'ora a convincere Liam che non contenevano alcun ingrediente poco raccomandabile). Fa scorrere la lingua lungo tutto il labbro inferiore del riccio e poi apre la bocca, invitandolo ad entrare di nuovo, e i suoi fianchi iniziano a muoversi contro il bacino di Harry, facendo scontrare le loro crescenti erezioni, e questo porta Louis a contorcersi contro di lui, spingendosi ancora di più contro il corpo del giovane ed iniziando ad armeggiare con la cerniera dei jeans del riccio.
"Tommo, sei qui?" Sente la voce di Niall chiamarlo dalle scale.
Louis balza all'indietro con una velocità che non credeva di possedere e si allontana da Harry, colpendo con la sua coscia lo spigolo del comodino. Una forte scossa di dolore gli attraversa la gamba e deve utilizzare tutta la forza che ha in corpo per non imprecare ad alta voce.
E' abbastanza sicuro di aver appena visto la sua intera vita passargli davanti agli occhi, ma in qualche modo riesce a ritrovare un po' di compostezza, facendo un passo indietro e lisciandosi la maglietta. Harry si appoggia sui gomiti, le labbra rosse e le sopracciglia aggrottate. Louis nota un'espressione strana sul suo viso che non riesce bene a decifrare e sparisce prima che ne abbia la possibilità, quindi gli rivolge un piccolo sorriso, sperando sia abbastanza.
Il cigolio della porta annuncia l'ingresso di Niall nella stanza, e Louis cerca di essere il più naturale possibile. Gli occhi del biondo guizzano tra di lui ed Harry. "Oh - uhm, siete entrambi qui. Fantastico. Mi chiedevo solo... potrei dormire nella tua stanza mentre voi ragazzi siete via?"
Louis alza un sopracciglio. "Perché esattamente?"
"Beh, Harry e Liam se ne andranno e sarà parecchio strano rimanere in casa da solo. Zayn ha detto che potremmo farci compagnia a vicenda, guardare film e cose così, quindi ho pensato che potrei semplicemente rimanere qui se per te vabene?"
A Louis verrebbe voglia di arrossire per conto di Zayn. "Si. Assolutamente."
Niall tira un sospiro di sollievo. "Grandioso, ah, benissimo, si. Grazie," guarda di nuovo Harry, e poi si appoggia allo stipite della porta. "Tu cosa ci fai qui?"
Un leggero rossore inizia ad imporporare le guance del riccio e quindi si siede correttamente sul letto, aggiustandosi la maglietta dato che era salita un po' e scopriva un lembo di pelle tatuata. "Lou ha bisogno di sostegno morale mentre fa i bagagli o non si muoverà mai," si gira verso di Louis e gli offre un sorrisino sghembo, poi riporta lo sguardo su Niall. "Stai bene amico?"
Il biondo sembra essersi congelato sul posto e al suono della voce di Harry sobbalza leggermente, come se lo avesse attraversato una piccola scossa. "Si! Si. Volevo solo - volevo parlare con Louis di... una cosa..."
Il riccio lo guarda con espressione confusa e poi lancia un'occhiata a Louis che semplicemente scrolla le spalle, confuso tanto quanto lui. Si tra su dal letto quindi, lasciando una pacca rassicurante sulla spalla di Niall mentre esce dalla stanza. Louis non vuole che se ne vada, sente già la sua mancanza. Sta iniziando ad avere un problema serio con l'essere lontano da Harry per troppo tempo. Cerca di non pensarci troppo però, convinto che se non affronterà il problema, questo se ne andrà via prima o poi. Rivolge quindi la sua attenzione al ragazzo ed entrambi si siedono sul letto.
"Quindi," Niall dice dopo qualche secondo di silenzio, abbassando lo sguardo e iniziando a torturare con un dito le coperte.
"Quindi?" Louis inclina la testa per incontrare lo sguardo del biondo, curioso e relativamente confuso da quel suo comportamento. "Ho per caso fatto qualcosa, o...?"
Niall alza subito la testa. "No, dio, no. Volevo solo chiederti qualcosa di... personale?"
Louis lo fissa pensieroso. ""Okay... quindi diciamo che è qualcosa che non potresti chiedere agli altri anche se sei più vicino a loro, vediamo... vuoi chiedermi come faccio ad essere così dannatamente bello? Perché non è un qualcosa che si può insegnare sfortunatamente, è un dono, una benedizione ed una maledizione allo stesso tempo e se vuoi-"
La risata di Niall lo interrompe. "Sei bellissimo ma no, non è questo. In realtà volevo chiederti di Zayn?"
"Zayn? Cosa vuoi sapere?"
"Tipo. Qual è il suo... sai?"
Louis si limita a sbattere le palpebre in risposta, non capendo a cosa si riferisca il ragazzo.
"Tipo," Niall ci riprova. "Che preferenze ha?"
"Posso avere qualche altra informazione?"
Niall si schiaffa il palmo della mano sulla fronte, esasperato. "Oh mio Dio, è gay?"
Dritto al punto. Bene. Benissimo.
Un attimo-
"Whoa amico. Mi stai chiedendo ciò che penso tu mi stia chiedendo?"
"Beh non sono stato affatto vago. E una risposta sarebbe davvero gradita in questo momento."
Louis lo guarda. "Vuoi andare a letto con Zayn?"
"No! Beh, si. Ma - no, io... io voglio tipo, stare con lui? Tutto il tempo, o - o comunque ogni qualvolta lui mi voglia, e voglio parlare con lui e tipo, fargli il caffè ogni volta che ne ha bisogno, anche se è una cosa che già faccio, ma. Ma tipo, voglio renderlo felice, perché lui è davvero, davvero fantastico ed è davvero sexy-"
Louis agita le mani come a fargli cenno di smetterla perché la situazione sta degenerando. "Okay, okay, cavolo. Stai chiedendo la mia benedizione per il vostro matrimonio o?"
Niall ridacchia. "Andiamo, questo non è facile per me okay? Non ho mai dovuto... sai, parlare con gli amici di un ragazzo che mi interessava prima d'ora. Ma Zayn è un fottuto enigma."
Louis sorride, annuendo in assenso. "E' vero. Ed ha avuto dei fidanzati in passato, si."
Il giovane sembra più sollevato dopo quelle sue parole, il suo corpo sembra sciogliersi, come se stesse lasciando scivolar via tutta la tensione accumulata. "Okay, quindi è..."
"Non gli piace etichettarsi, ma onestamente Ni, vedrai che andrà tutto bene. Provaci," poggia una mano sulla spalla del biondo, per poi "Hai la mia benedizione," dire, usando un tono di voce più serio.
Niall scoppia a ridere, ma lo guarda con occhi dolci. "Molto gentile da parte tua, e... grazie."
"Nessun problema. Inoltre, credevo che voi due aveste già scopato, quindi."
Il biondo emette un suono di protesta. "Gesù," si alza in piedi, camminando verso la porta prima di girarsi nuovamente verso di lui. "Per la cronaca, penso che anche noi due ci siamo avvicinati molto ultimamente. Non sono più vicino solo agli altri. Sei tanto importante per me quanto loro e sono personalmente offeso dal fatto che tu la pensi diversamente."
Il cuore di Louis gli si stringe nel petto a quelle parole, e Niall gli offre semplicemente un caloroso sorriso prima di tornare al piano di sotto. Si distende quindi sul letto e fissa il soffitto. Non passa molto tempo prima che Harry ritorni nella sua stanza.
"Beh, cazzo," mormora piano Louis quando il riccio si poggia sul letto accanto a lui. "Cosa?"
"Penso di essermi innamorato di Niall," dice Louis, cercando di assumere un tono di voce più serio possibile e beandosi della reazione di Harry: ha un'espressione che è un mix di confusione, fastidio e sembra anche leggermente sconcertato. E' divertente, ma allo stesso tempo questo suo comportamento gli fa venire i brividi lungo tutta la spina dorsale, anche se non sa perché. "Sto scherzando. Mi ha soltanto detto che sono importante per lui. Mi ha fatto sentire strano, in un certo senso."
"Oh, quindi è questo quello che un ragazzo deve dirti per farti innamorare? Beh, cazzo, avresti potuto dirmelo-"
Louis si gira verso di lui e lo bacia, interrompendolo: non dirlo.
Harry si sistema meglio per poter così poggiare una mano sul lato del viso del castano, premendo le loro labbra insieme con impazienza; le dita di Louis vanno ad intrecciarsi nei capelli del giovane, accarezzando piano i ricci e tirandoli leggermente, facendo gemere Harry nella sua bocca. Vorrebbe davvero tanto continuare a toccarlo, continuare a stringerlo a sé così, ma deve per forza interrompere tutto, quindi si allontana.
"Comunque prima c'è davvero mancato poco, cristo," borbotta Louis, ignorando il gemito di protesta che abbandona le labbra di Harry quando si mette seduto. "Inoltre, ho ancora un sacco di cose da fare."
Scende quindi dal letto per sedersi nuovamente a terra, di fronte alla sua valigia.
"Sai che è soltanto una notte, giusto?" Chiede il riccio.
"Ho bisogno di essere preparato per tutti i tipi di cambiamenti del tempo," dice. "E' importante."
"Ovviamente." Harry allora scivola a terra, sedendosi accanto a lui. "Cosa voleva Niall?"
"Non so se posso dirtelo." Dice, facendo finta di chiudere la sua bocca con un lucchetto immaginario.
Il riccio mette il broncio, ma Louis di sicuro non cederà. Non c'è modo che lo faccia. E' assolutamente immune a quelle labbra imbronciate, a come il labbro inferiore del ragazzo sembri molto più rosso e gonfio in quella posizione, a come vorrebbe solo sporgersi e morderlo con foga. Assolutamente immune.
"Odio i segreti." Brontola Harry.
Louis lo fissa. "Beh, stiamo letteralmente facendo sesso in segreto da mesi."
Il giovane ghigna a quelle parole. "Si, ma quello è divertente, e poi sono coinvolto personalmente. Questo invece non è divertente."
"Lo è per me." Dice Louis.
"Si, ma sei uno stronzo."
"Vero," risponde, esaminando i vestiti che ha messo in valigia per assicurarsi di non aver dimenticato nulla.
"Ehi," dice Harry, allungando una mano per afferrare una delle sue e intrecciarle così insieme.
Louis lo guarda, il cuore che manca un battito a quel tocco intimo. "Non era niente di brutto però, vero? Quello che ti ha detto Niall, dico."
Louis scuote la testa. "Niente di brutto," dice, e gli sorride, stringendo la sua mano ancora di più.
***
Il sabato mattina, Zayn e Niall li accompagnano alla stazione e li salutano, ed i tre ragazzi si dirigono verso i binari per incontrare il resto dei loro compagni di classe.
Hanno dovuto svegliarsi relativamente presto, e quando salgono sul loro treno avviandosi ai loro posti, Louis è sicuro che si addormenterà non appena toccherà il sedile. Si siede di fronte ad Harry e Liam, e lo spazio tra di loro è abbastanza breve da permettergli di allungare le gambe e poggiarle sul sedile vuoto proprio accanto al riccio.
A Louis di certo non dispiacciono i lunghi viaggi in treno, così come quelli in macchina, anzi, a volte lo aiutano a schiarirsi la mente. Anche se, rimanere da solo in compagnia dei suoi pensieri angoscianti non è sempre una buona idea, perché oscillano sempre tra il 'morirò da solo' e 'manderò a puttane ogni cosa bella che possa capitarmi nella vita.' E' davvero difficile riuscire a trovare un equilibrio.
Per fortuna però, questa volta non viene lasciato da solo in balia dei suoi demoni. Guarda verso Liam, che indossa una felpa grigia abbastanza larga e dei jeans, e gli sembra leggermente ansioso e stanco in quel momento; sta tamburellando le dita nervosamente sulla sua coscia, probabilmente nemmeno se ne è reso conto, perso com'è nei suoi pensieri. Harry, d'altra parte, sembra essere appena uscito da una di quelle commedie romantiche, con quella bellezza e compostezza tipica di alcuni attori. I suoi capelli sono ancora arruffati dal sonno, alcuni ricci gli ricadono davanti al viso con delicatezza; indossa dei jeans assurdamente stretti ed ha una fottuta camicia di flanella sopra una maglietta bianca a maniche corte. Sembra che stia cercando di ritrovare se stesso sui binari del treno, dato che ha lo sguardo perso fuori dal finestrino, intento a guardare la fitta vegetazione di fianco a loro.
Gli sembra di essere finito nel bel mezzo di un film di Nicholas Sparks.
Quando il treno parte, per un po' nessuno dice nulla, ed il viaggio è abbastanza tranquillo. Louis si chiede se per caso Harry e Liam sono i tipi di ragazzi che gli disegnerebbero cose strane sul viso se provasse ad addormentarsi quando Liam, ancora stranamente nervoso, si alza in piedi.
"Vado a cercare un bagno," dice irrequieto, prima di sfrecciare lungo il corridoio.
Louis incontra quindi lo sguardo di Harry con aria confusa, incerto se seguirlo o meno, ma Liam di solito non è il tipo che si fa problemi a dirti ciò che gli passa per la testa, quindi intuisce che magari per adesso vuole restare solo. Harry ritorna a guardare fuori dal finestrino, chiudendo gli occhi contro il sole quando questo si insinua tra i rami degli alberi colpendogli il viso, per poi riaprirli poco dopo, le ombre che giocano con i lineamenti mozzafiato del suo volto. Louis lo guarda esterrefatto perché ha chiaramente dei problemi quando si tratta di Harry, ed è stupido pensare che potrebbe anche solo lontanamente distogliere lo sguardo dallo spettacolo che si ritrova davanti, quando vede il sole brillare negli occhi del giovane, come se avessero inghiottito tutta la sua luce ed ora quello stesso sole fosse incastrato tra le pupille del riccio, mischiato al verde smeraldo delle sue iridi, come se tutto lo spettacolo della natura fosse racchiuso nei suoi occhi. E' quasi incredibile da vedere.
Cristo, si sta trasformando in uno dei personaggi melensi di cui scrive il sopracitato Sparks.
Si sente ancora mezzo stordito dalla visione che è Harry quando il suo telefono vibra, e nota un messaggio di Niall lampeggiare sullo schermo. Il che è buono. E' una buona distrazione.
Niall: sei ancora sul treno?
Louis: sono passati tipo, a malapena venti minuti, quindi si sono ancora sul treno.
Niall: ho delle domande per te di cui probabilmente conosco già la risposta, ma non voglio sbagliarmi e uccidere accidentalmente Zayn o qualcosa del genere.
Louis: oh mio dio cosa è successo? Harry è lo studente di medicina.
Niall: non l'ho ferito o altro! Volevo soltanto sapere - Zayn è allergico a qualcosa? Gli piacciono i ragazzi che hanno molti tatuaggi? Gli piacciono i fiori? (se si di che tipo??)
Louis: 1. no. 2. non gli importa. 3. credo di si ma non l'ho mai sentito nominare un tipo di fiore in particolare.
Louis: e comunque, amerà letteralmente tutto ciò che farai. Respira Nialler e stai tranquillo x
Niall: grazie amico xxx
In tutta risposta, gli invia una serie di faccine che mandano baci e poi ripone il cellulare in tasca.
"Che hai da sorridere in quel modo?" Chiede Harry, con tono curioso.
"Sto aiutando i nostri amici ad andare finalmente a letto insieme e vivere felici e contenti."
Il riccio alza un sopracciglio. "Oh? Credevo che fosse già successo ormai ma beh, buon per loro."
Louis ridacchia, poi passa la lingua sul suo labbro inferiore e si china verso il corridoio vuoto; ancora nessun segno del loro amico. "Liam sta bene?"
Harry lo guarda. "Non credo, no. I suoi genitori saranno presenti al seminario. Sono dei medici, quindi."
Louis aggrotta le sopracciglia. Anche con la poca conoscenza che ha della storia tra Liam ed i suoi genitori (e principalmente grazie al crollo di Liam alla festa e alla loro conversazione post-sbronza) è abbastanza sicuro che il suo amico non starà affatto bene. "Oh... è tipo, davvero così brutto? Mi ha parlato di loro un paio di settimane fa, è stato un po' angosciante se devo essere sincero."
Harry alza le spalle. "Non posso esattamente esprimere un giudizio, li ho incontrati solo un paio di volte e loro... si aspettano così tanto da lui, quindi le loro aspettative sono molto alte e questo non fa che metterlo sotto pressione."
"Dio... che merda."
"Già," mormora. Il riccio prende poi un respiro profondo e deglutisce, dopodiché gli offre un piccolo sorriso. Non gli raggiunge gli occhi, ma Louis pensa che probabilmente potrebbe ancora illuminare metà del mondo con quel suo sorriso–– ok basta. Dio Louis, datti una regolata.
"Quindi," Louis dice, nel tentativo di cambiare argomento, sia della loro conversazione sia dei pensieri che gli giravano per la testa. Scivola quindi sul sedile accanto a quello di Harry, quello che prima era occupato da Liam. "Ricordi il compleanno di Liam, vero?"
Harry sogghigna e lo guarda con una scintilla che fa intuire a Louis che si, lo ricorda. "Come potrei mai dimenticarlo?"
"Niall disse che avevi avuto una storia con un ragazzo in Spagna?"
Ah si, ottima mossa Louis, complimenti. Si schiaffeggia mentalmente per quella domanda.
Il giovane lo guarda incredulo. "Mi stai seriamente domandando del mio ex? Allora è lecito che io possa farti la stessa domanda?"
Louis alza le spalle, indifferente. "Ho un solo ex fidanzato e tu lo conosci già. Tutti gli altri non hanno mai avuto importanza, sono state solo avventure di una notte."
Louis nota quanto suonino assolutamente tristi quelle parole dette ad alta voce, ed è quasi imbarazzato. Ha sempre parlato a Zayn del 'vecchio se stesso' in tutta onestà, anche se si è sempre vergognato di entrare nel dettaglio, forse perché era ancora una ferita aperta, forse perché è sicuro che non guarirà mai. Sente il petto stringersi a quel pensiero, ma Harry porta una mano sul suo ginocchio, forse intuendo il flusso dei suoi pensieri.
Il riccio poi inizia a parlare. "Dante era un pittore ed un chitarrista, possedeva una barca a vela e parlava dieci lingue differenti. Ha passato alcuni mesi in Uganda, a costruire case per i senzatetto." Dice, mordendo un sorrisetto. Louis grugnisce.
"Disgustoso. Lo odio."
"Me lo hai chiesto tu!"
"Dovevi per forza descriverlo come se fosse una specie di santo sceso in terra?"
Harry ride. "Non avevamo un buon feeling, sorprendentemente. Non aveva molti argomenti di cui parlare ed era sempre occupato a fare qualcosa. E poi aveva la mia età, sai che io invece ho un debole per gli uomini maturi."
"Ho appena due anni in più di te! Detto così sembra che io abbia settant'anni o giù di lì."
Il giovane ridacchia di nuovo, intrecciando poi insieme le loro mani e accarezzando dolcemente con il pollice la sua pelle. "Quindi, non c'è stato davvero nessuno che tu abbia considerato più di una 'scopata'?"
Louis non ha nemmeno bisogno di pensare per rispondere a quella domanda. "No. Non penso di aver mai provato nulla in quei momenti, ero semplicemente un corpo senza anima che si donava a chiunque per il puro scopo di trovare piacere e dimenticarmi del resto," dice, incapace di incontrare lo sguardo di Harry.
"Lo so che è terribile, ma non era facile per me. Non riuscivo a provare emozioni."
"Non riuscivi? E adesso invece?"
"Ci sto provando." Dice con un sorriso, e decide di alzare lo sguardo verso il giovane, facendolo cadere sulle sue labbra piene e rosse. E' così vicino che potrebbe baciarlo...
"Hanno dei bagni davvero puliti su questo treno," la voce di Liam lo fa sobbalzare e allontana immediatamente la mano da quella di Harry. Non intendeva farlo in modo così brusco e sta per scusarsi con il ragazzo quando Liam fa la sua apparizione, sedendosi al posto che prima era occupato da Louis senza farsi troppe domande.
"Ragazzi, va tutto bene?" Chiede poi, come se non fosse lui quello che sta avendo una specie di crisi di nervi.
Harry parla prima che Louis possa anche solo aprire bocca. "In realtà sto morendo di fame."
"Amico, Nick ha tipo, un intero supermercato nel suo zaino," dice Liam.
"Dai, andiamo a rubare qualcosa da lui." Il riccio si alza in piedi e poi si gira verso di lui.
"Vieni?"
Louis scuote la testa, il suo stomaco si contorce un po' a disagio. "Passo."
Harry quasi prende in considerazione l'idea di sedersi di nuovo e restare lì con lui, ma poi sembra pensare la stessa cosa che pensa lui, e cioè che sia ridicolo il fatto che ormai non possano stare lontani l'uno dall'altro per lunghi periodi di tempo, quindi segue Liam in fondo al corridoio.
Louis quindi rivolge il suo sguardo al finestrino, osservando il mondo scorrere velocemente e ascoltando il ritmo frenetico del suo cuore che inizia ad affievolirsi e ritornare normale.
***
Una volta arrivati al loro hotel, Louis rimane stupito dal notare quanto siano incredibilmente vicini al mare. E' tentato di sussurrare "Reynolds. Identità segreta. Questo lo prova," nell'orecchio di Harry ogni qual volta vede qualcosa di magari troppo sfarzoso per gli standard e le possibilità economiche della loro università, ma si trattiene.
All'ingresso dell'hotel è appeso un lungo striscione per il seminario, e Louis si aspetta di vedere solo uomini in camice bianco che vagano per la hall e parlano di cose terribilmente noiose prima di ricordare che è proprio questo il motivo per il quale si trova lì.
Vengono divisi in gruppi di tre e di quattro per le stanze, e quando viene chiamato il suo nome insieme a quello di Liam ed Harry non può che essere felice, quindi tutti e tre si dirigono verso la loro camera, che è assolutamente meravigliosa ed ha la vista sull'oceano. Non invia assolutamente una foto a Niall e Zayn, con una emoji che esprima quanto sia felice e compiaciuto di questo viaggio alla fin fine, non lo fa.
Ci sono solo due letti matrimoniali, sormontati da piumoni d'oro lucido e fin troppi cuscini per i suoi gusti.
"Okay, chi condivide il letto e chi invece dormirà da solo?" Chiede Liam, posando il suo borsone a terra.
Louis lancia un'occhiata ad Harry e sembra si leggano nella mente: vogliamo davvero che Liam ci sorprenda a dormire abbracciati? No, probabilmente no.
Il giovane gli sorride, quasi triste, e "Beh, io e Liam abbiamo già dormito insieme in più di un'occasione, quindi," dice, avvolgendo con un braccio le spalle del castano.
"Eccellente." Dice Louis, prima di buttarsi a capofitto proprio al centro del letto, con il piumone soffice che si gonfia tutto intorno a lui, e questo provoca una risata ai due ragazzi che hanno assistito alla scena, ma l'unica che riesce davvero a sentire e che gli scalda il cuore è quella di Harry.
***
Dopo essersi sistemati nelle loro stanze, i tre ragazzi si dirigono verso la sala congressi e si incontrano con il resto della classe. Liam prende una tazza di caffè per distendere i nervi, Louis invece si serve con dei mini pasticcini al buffet per poi prendere posto per assistere ad una discussione che di sicuro parlerà solo di cambiamenti climatici e cose simili.
E' ancora troppo presto per lui, sopprime uno sbadiglio per astenersi dal sembrare maleducato al relatore, e dopo un paio di ore chiusi lì dentro finalmente la conferenza finisce ed Harry li trascina fuori.
Anche se si sta avvicinando l'inverno, il cielo è di uno splendido colore blu, il sole è alto nel cielo ed i suoi raggi riscaldano la pelle di Louis in modo confortevole. Girano un po' per la città, ed Harry li trascina in piccoli negozi eclettici e parsimoniosi, ovviamente dopo aver accompagnato Liam a prendere qualcosa da mangiare, dato che stava diventando insopportabile.
"Cosa ne pensi?" Chiede il riccio, provandosi il decimo paio di occhiali da sole.
Louis gli sorride, perché nonostante quegli occhiali siano assolutamente ridicoli, sembrano fatti apposta per lui, e lui lo odia un po' perché quel ragazzo sembra stare bene con tutto ciò che indossa e quindi, per la decima volta, risponde "stai benissimo, Haz," ma a quanto pare quella non è la risposta che cercava perché Harry scuote la testa e sbuffa, spulciando lo scaffale in cerca di un altro paio.
Finiscono poi con l'andare in un negozio poco più avanti; ha delle porte colorate fatte di legno riciclato, pieno di cianfrusaglie poggiate su mensole polverose e delle pareti pitturate con colori stravaganti, ma Louis comunque riesce a trovare dei libri che stava cercando da tanto tempo in una grande cassa verniciata coi colori dell'arcobaleno mentre Liam li aspetta fuori con un frappè, e sta parlando a telefono con Niall riguardo qualcosa.
Harry ne approfitta quindi per trascinare Louis nel camerino insieme a lui, togliendosi la maglietta e provandone alcune che aveva trovato in negozio, chiedendo la sua opinione ancora e ancora. "Potresti comprare una maglietta simile in un negozio migliore di questo, e potresti anche pagarla la metà," sottolinea Louis.
"Ma mi piace questa. Mi sta bene." Risponde il riccio, mettendo il broncio.
"Si, ma-"
"Fantastico. La prendo." Sorride, ed una volta aver indossato di nuovo la sua maglietta, blocca Louis contro lo specchio e lo bacia fino a quando le loro bocche diventano rosse.
Escono poi dal camerino e, mentre Harry ripone al loro posto gli abiti che non vuole, lui si ritrova in piedi davanti ad uno scaffale pieno di antiche palle di vetro, di quelle con la neve dentro; ne rimane quasi affascinato e allunga una mano per afferrarne una. La rovescia all'ingiù ed osserva l'intricato monumento di bronzo posto al centro, poi la rigira all'insù, guardando incantato la neve scendere ed occupare tutto lo spazio.
"Palle di neve?" Chiede Harry d'improvviso, mettendosi al suo fianco, e Louis semplicemente scrolla le spalle e "Mi piacciono," dice.
Esce poi fuori ed aspetta lì con Liam mentre il riccio va alla cassa per pagare i suoi nuovi acquisti. Prende un sorso del frappè alla vaniglia di Liam quando quest'ultimo glielo allunga per togliersi così la felpa, il sole che colpisce i suoi bicipiti, e proprio in quel momento una macchina piena di ragazze passa di lì e suona il clacson in apprezzamento. Louis non smette di ridere per le guance rosse di Liam per almeno venti minuti buoni.
Louis poi compra degli hamburger vegetariani per se stesso ed Harry (il ragazzo ha una brutta influenza su di lui) mentre Liam, ancora affamato, prende una porzione di patate fritte, ed insieme si siedono su una piccola pedana di legno che costeggia la spiaggia. Harry prende un pezzo del suo panino e lo sbriciola per lanciarlo verso alcuni gabbiani, ma poco dopo si ritrova sommerso da essi. "Ecco, guarda cosa hai fatto Haz," dice Louis sorridendo e scuotendo la testa, la frangia che non ne vuole sapere di rimanere al suo posto dato che viene colpita dalla leggera brezza che soffia attorno a loro.
Liam usa la sua felpa come cuscino e si sdraia sulla pedana, chiudendo gli occhi e rilassandosi al sole. Harry si assicura che Liam non li stia guardando quando si avvicina a Louis, e la sua testa va a poggiarsi nell'incavo del suo collo, sussurrandogli nell'orecchio di voler rimanere così per sempre, e lui è sicuro che non sarà mai più in grado di riuscire a respirare normalmente dopo quella confessione. Vorrebbe piangere perché c'è una vocina nella sua testa che gli dice che le cose tra di loro non potranno mai andare bene. Quella voce si trasforma poi in tante voci, voci di persone diverse che sono state importanti nella sua vita, persone che dicevano di amarlo e che invece alla prima buona occasione lo hanno abbandonato, lasciandolo solo. Ricorda ancora le notti passate a piangere tra le braccia di sua madre e, quando anche lei lo aveva poi abbandonato, tra quelle di Zayn. E non è sicuro che riuscirà a riprendersi in fretta se dovesse succedere qualcosa di brutto tra lui ed Harry. Anzi, crede non riuscirà mai a riprendersi.
Quando ritornano in hotel appena dopo il tramonto, si fermano nella loro stanza per farsi una doccia e rendersi più presentabili, poi si dirigono verso la sala congressi, trovandola piena di corpi che si mescolano tra di loro, bottiglie vuote e bicchieri sparpagliati per i tavoli, vassoi d'argento pieni di piccoli antipasti e ciotole enormi piene di ponce.
Il forte suono della risata di Nick riempie le loro orecchie, e lo trovano in piedi al lato della sala insieme con alcuni degli altri - Jade, Perrie e Luke - mentre bevono alcuni drink e parlano tra di loro di non sa cosa.
Reynolds poi si avvicina a loro e li porta in giro con sè per presentarli ad alcuni ospiti importanti, e Louis si sente già prosciugato di tutte le energie quando Liam lo presenta ai suoi genitori.
"Questo è Louis, e conoscete già Harry," dice il ragazzo, le mani incrociate dietro la schiena.
Louis sorride e stringe la mano all'uomo e alla donna di fronte a lui, notando quanto Liam somigli incredibilmente ad entrambi. "Salve, piacere di conoscervi."
"Piacere mio," dice la donna, per poi "Spero tu tenga il nostro Liam lontano dai guai," aggiungere, e dal tono che usa non sa se sia incredibilmente seria o stia solamente scherzando.
Sente Harry sbuffare sottovoce e tenta di mascherare il suono dietro un colpo di tosse, mentre Liam distoglie lo sguardo per sogghignare lontano dagli occhi indiscreti dei suoi genitori. Louis è personalmente offeso.
"Ma certo," dice, poi con tono più genuino, "Vostro figlio è eccezionale, sono davvero fortunato ad averlo come vicino e come amico. Dovreste essere orgogliosi."
I volti dei due si illuminano a quelle parole, e Liam sembra quasi scioccato da quella reazione. Si scusa con tutti e si allontana per prendere un drink, e qualche minuto dopo intercetta lo sguardo di Liam che gli mormora un: grazie mille.
Già, si sente molto fiero di sè in questo momento. Forse è il nuovo messia, chi lo sa.
***
Un'ora dopo, Harry sta parlando con alcuni ospiti, medici di un importante ospedale, mentre Louis si ritrova seduto ad uno dei tavoli con Jade; stanno condividendo una bottiglia di vino tra di loro ed un piatto con un sandwich mezzo mangiato.
Liam è ancora con i suoi genitori ed alcuni dei loro colleghi, e lui sta solo aspettando che il ragazzo gli mandi un segnale per fingere così di chiamarlo ed inventarsi qualcosa se avesse bisogno di allontanarsi da quella 'prigione.'
In questo momento si sta concentrando particolarmente su Harry però, che sta facendo innamorare tutti con quel suo completo attillato che lo fascia perfettamente, i capelli tirati all'indietro da un paio di occhiali da sole e quel sorriso abbagliante completo di fossette di cui lui non può più fare a meno. Louis lo guarda e si scava le dita nelle cosce, ripetendo a se stesso che non gli importa, non gli importa.
"Solo amici, mh?" Dice Jade in tono suggestivo, e quando si gira verso di lei vede che la ragazza lo sta già guardando, e dal modo in cui lo fissa riesce a intuire che lo abbia visto osservare Harry per tutto il tempo.
Lui le sorride soltanto. "Qualcosa del genere."
"Vogliamo andare a parlarne fuori?" Chiede la ragazza, con tono più dolce ora.
"Sono una grande ascoltatrice, e sembra proprio che tu abbia bisogno di toglierti un peso dal petto."
Louis si ritrova ad annuire ed i due quindi escono nel giardino sul retro dell'hotel; attraversando un piccolo sentiero fatto di ciottolini proprio in mezzo al verde, e si dirigono verso una piccola panchina in ferro posta tra i fiori, tra cespugli di rose e margherite, in sottofondo i deboli suoni dell'oceano e dei grilli. E' tutto molto suggestivo.
Inizia a giocare con il polsino della manica, improvvisamente nervoso. Non sa da dove iniziare, non sa come, ma sa di certo che si sentirà di sicuro meglio se ne parlerà con qualcuno non coinvolto direttamente, qualcuno che può dargli dei consigli magari. Qualcuno al di fuori del suo gruppo di amici in particolare, perché così non è costretto a vederlo tutti i giorni, e Jade è una brava ragazza ed una buona amica.
Respira pesantemente, sentendo un nodo alla gola.
"Non ti giudicherò, tanto perché tu lo sappia." Dice la ragazza, sorridendo rassicurante.
"Lo so," dice Louis. "Quindi, vuoi la versione abbreviata o hai un po' di tempo?"
Jade ride. "Per quanto interessanti siano le conversazioni che si stanno tenendo all'interno, preferisco restare ad ascoltarti."
"Okay," risponde, preparandosi a raccontare cose di cui non ha mai parlato nemmeno con Zayn, e sente il suo stomaco contorcersi. "Va bene. Quindi. Ho incontrato Harry al liceo, ci siamo conosciuti grazie ad una lezione che avevamo in comune e subito siamo andati d'accordo. C'era una certa alchimia tra di noi, eravamo praticamente inseparabili e conoscevamo tutto l'uno dell'altro, tranne una cosa... All'epoca uscivo con questo ragazzo, Aiden, e lui è stata la prima persona per la quale ho perso davvero la testa. Diciamo che non era propriamente dichiarato e non voleva che qualcuno sapesse della nostra storia, quindi non siamo mai stati insieme alla luce del sole, non siamo mai stati insieme ufficialmente, non per lui almeno. Beh, al tempo quella fu una vera batosta per me ed Harry era l'unica cosa che rendeva la mia vita migliore, degna di essere vissuta. Era praticamente tutto per me, ma non gli ho mai raccontato di Aiden."
"Comunque, la nostra storia è andata avanti per un anno e poi–– e poi, uhm, ho beccato Aiden con un'altro," Louis si ferma, la gola secca. Deglutisce un groppo amaro prima di continuare, "L'ho beccato a tradirmi con Harry, ed io... sono andato fuori di testa. Ero così ferito e non pensavo nemmeno fosse per Aiden ad essere onesto, solo perché era stato il mio primo tutto, sai? Anzi, devo dirti che non provavo assolutamente niente quando ha continuato a chiamarmi dopo ciò che era successo, diceva che sentire la mia voce lo faceva stare bene anche se non stavamo più insieme, ma io il più delle volte gli staccavo il telefono in faccia."
"Cazzo - per quanto tempo ha continuato?" Chiede Jade, visibilmente arrabbiata.
Louis ride amaramente, espirando lentamente. "Ha smesso di chiamarmi poco più di un anno fa, ma avevo smesso già da tempo di rispondergli. Non so cosa volesse ricavare da tutto ciò, forse aveva qualche strana mania di possessione di cui ero all'oscuro, non lo so- immagino fossi soltanto il suo giocattolino gay," dice triste, "Ma penso... penso che ciò che mi ha ferito di più è stato Harry. Mi ha fatto stare così male. Certo, non sapeva nemmeno di me e Aiden, ma non riuscivo... non riuscivo a passarci sopra. E dopo ciò ho iniziato a fare delle cose di merda, cose davvero, davvero terribili."
Si ferma un attimo e prende un profondo respiro prima di rivelare il tutto.
"Uhm. Quindi si, la nostra amicizia è finita così come è iniziata, in un battito di ciglia. Ed è andata così per tutta la durata del liceo e anche nell'anno successivo. In quell'anno avevo vinto una borsa di studio grazie al calcio ma poi mi sono infortunato e ho dovuto abbandonare tutto, mio padre non aveva più un motivo per restare nella mia vita quindi se ne è andato, ho avuto una serie di terribili e tossiche relazioni, ed è stata completamente colpa mia perché ho lasciato che accadesse, ho lasciato che prendessero tutto di me senza nulla in cambio, ho lasciato che mi usassero e facessero cadere completamente le idee sull'amore e sulle relazioni. Ma in quel tempo... in quel tempo volevo accadesse, volevo fosse così perché volevo essere colui che se ne andava dopo una scopata, volevo che provassero ciò che avevo provato io, non mi importava di loro, non mi importava di nulla, ero totalmente in balia dei miei demoni e non sapevo come uscirne. E'... un casino, vero?"
Jade non risponde, ma Louis la vede scuotere delicatamente la testa.
"E... e poi Harry si è trasferito nella casa accanto alla nostra all'inizio del semestre. Durante i primi tempi è stato decisamente orribile, perché vederlo mi faceva capire quanto tutto facesse ancora fottutamente male." Louis respira profondamente e scava con la punta delle scarpe nelle pietre, imbarazzato per ciò che sta per confessare. "Poi siamo andati a letto insieme."
"Wow, mentre ancora vi odiavate?" Chiede la ragazza.
"Oh, specialmente allora," Louis sorride leggermente. "Tanto. Ed era fottutamente bello –– ma di sicuro non vuoi sentirlo. E uh. E quindi è stato come... riscoprire tutto di lui, tutto quello che... che mi rendeva felice, ed è stata una cosa stupida da fare perché ora è di nuovo la persona più importante che ho e mi fa paura."
"Paura perché non vuoi che se ne vada, o paura perché pensi di mandare tutto a puttane?" Domanda Jade, riuscendo a capire in poco tempo le paure che lo attanagliano, nonostante tutto.
"Esattamente e credo... credo entrambe. Perché tipo, se dovesse succedere di nuovo qualcosa... è Harry. E non avrò un'altra seconda possibilità."
La ragazza resta in silenzio per un momento, cercando forse di trovare le parole adatte, poi inclina la testa per incontrare il suo sguardo. "Hai mai pensato che potresti non averne bisogno?"
Louis si blocca a quelle parole, soprattutto perché è strano per lui parlare così apertamente dei pensieri che gli inondano la testa, ed è ancora più strano trovare qualcuno che lo capisca così velocemente. "In verità? Ci penso quasi tutti i giorni, e poi sento il mio petto stringersi e non riesco a respirare. So che sembra completamente, esageratamente drammatico ma-"
"No, non lo è. E' totalmente comprensibile."
"Se gli facessi del male," alza poi gli occhi sul suo viso, lanciandole uno sguardo serio e bagnato, perché si sente sopraffatto da tutto, da tutto ciò che è Harry ed il loro rapporto. "Non sarei- non sarei nemmeno in grado di - dio."
Jade a quel punto poggia una mano sulla sua. "Hey, è normale essere spaventati. Vuol dire che tieni davvero tanto a lui. Che ne pensa lui di tutta questa situazione, del restare 'nascosti'?"
"Dice che per lui va bene, che capisce che ho bisogno di tempo ma in realtà non so di quanto tempo ho bisogno. Mi sento malissimo."
"Non devi. A lui importa abbastanza da aspettare, aspettarti. E va bene così, Louis." Dice Jade, offrendogli un sorriso confortante. "Ora, se posso chiedere, qualcuno ha preso a pugni in faccia questo Aiden? Perché posso farlo io."
Louis scoppia a ridere, sentendo la tensione abbandonare i suoi muscoli. "Zayn voleva farlo. Ma di sicuro poi avrebbe preteso di sapere il nome dell'altro ragazzo per fare esattamente la stessa cosa e non volevo di certo che Harry venisse ferito. E' stata mia la colpa, avrei dovuto parlargli di Aiden molto prima." Scuote la testa. "Penso... penso di non averglielo mai detto perché sapevo, in fondo al cuore, di non contare niente per Aiden e mi vergognavo di essere il suo piccolo 'esperimento gay.'"
Louis poi si perde nei ricordi, e non osa confessare alla ragazza che aveva preso una cotta colossale per Harry anche in quel periodo, periodo in cui lui non avrebbe mai immaginato che il ragazzo provasse lo stesso. Eppure adesso, vedendo come il riccio lo guarda, come lo tocca ogni volta che sono insieme, come gli stringe le mani, come bacia e venera ogni parte del suo corpo, non può fare a meno di pensare a quanto siano stati stupidi, allora. A quanto lui sia stato stupido a lasciar andare una persona come Harry, che è il fottuto sole e non se ne rende conto, che è tornato ad illuminare la sua vita grigia e buia.
Per quanto dire tutto ad alta voce possa aver fatto male ed aver fatto riaffiorare ricordi che non voleva, sente di stare molto meglio adesso, come se un peso schiacciante si fosse finalmente tolto dal suo cuore.
Guarda verso Jade con cautela e lei gli sorride dolce. "So che non hai specificamente richiesto i miei consigli, ma penso davvero che quando finalmente ti sentirai pronto, allora starai bene. E se decidessi di dirlo a tutti anche in questo momento, andrà tutto bene. Non farti vincere dalla paura, se lui è ciò che ti serve per essere felice non lasciartelo scappare. Vi ho visti sai? Vi guardate in un modo... come se tutto il vostro mondo fosse negli occhi dell'altro, come se foste i due pezzi mancanti di un complicato puzzle. Hai passato troppo tempo al buio, lascia che lui ti riporti alla luce."
Le sue parole sembrano così genuine che quasi lo convince, come se fosse tutto così semplice... Avrebbe davvero voluto dirlo ai suoi amici, avrebbe voluto dirlo al mondo intero, ma poi viene colpito dalla schiacciante paura di non meritare nulla, di non meritare Harry, perché lui è tutto ciò che c'è di più bello al mondo e non vuole mandare tutto all'aria e non vuole ferirlo ancora una volta e sa che se dirà a tutti quanto lui lo renda felice allora qualcuno troverà il modo di rovinare tutto e lui non può permetterlo.
La ragazza però deve intuire che qualcosa non va, quindi continua a parlare, come se non volesse lasciarlo da solo in balia dei suoi pensieri. "Ti senti meglio adesso? Adesso che hai cacciato tutto fuori? Sei stato teso per quasi tutta la serata."
Louis annuisce. "Si. Grazie per avermi ascoltato e per... sai, non dire nulla a nessuno di questa storia."
Jade sorride, come se fosse felice di sentire quelle parole. "Non preoccuparti, anche io ho avuto una relazione segreta per due anni ai tempi del liceo, quindi so quanto possano essere confuse e complicate le cose. Non dico che questa è la stessa cosa, è solo- capisco che possa far schifo. E che è spaventoso."
Louis vorrebbe chiederle spiegazioni ma non lo fa, perché sa che la ragazza ha già fatto abbastanza per lui, quindi annuisce semplicemente, sorridendo perché le parole grazie mille non sembrano sufficienti.
Una volta rientrato in sala, Louis vede Harry cercarlo tra la folla e quando lo fa, gli sorride e si fa spazio tra la gente per arrivare a lui. Jade sbadiglia e si scusa, dicendo che tornerà nella sua stanza; la abbraccia quindi e le mormora un altro grazie - non sembra abbastanza ma lo dice col cuore, indubbiamente.
Le è davvero grato.
Harry li raggiunge e fa giusto in tempo a salutare la ragazza prima che lei vada via, poi riporta il suo sguardo su Louis. Ah, quei suoi occhi verdi. Quanto gli erano mancati.
"Hey... ti avevo perso per un momento."
Louis non riesce a respirare per il profondo affetto che gli scalda il cuore a quelle parole. "Era un po' affollato, quindi io e Jade ci siamo seduti fuori per un po'."
Il riccio annuisce. "Penso che Liam voglia tornare in camera, i suoi genitori lo stanno facendo impazzire. Vieni?"
Louis gli sorride. "Si, certo."
***
Zayn si sporge verso il lavandino e si spruzza dell'acqua sul viso, sentendosi subito rigenerato. Si tampona poi il viso con un asciugamano e stringe le mani attorno al bordo del marmo nella speranza che il suo battito cardiaco rallenti, ma il fatto che Niall entri poi in bagno non aiuta assolutamente la situazione, e anzi il suo cuore fa una capriola a quella vista.
Il biondo si posiziona di fronte allo specchio proprio accanto a lui dopo aver messo i suoi vestiti sporchi in lavatrice nel triste tentativo di mettere in ordine la sua stanza perfettamente disordinata; indossa soltanto dei pantaloncini con il logo della Nike sulla sinistra, il suo petto è in bella vista, così come le sue gambe lunghe e snelle, e Zayn riesce a sentire la pelle d'oca espandersi sulla sua pelle.
"Hai una maglietta che potrei rubarti?" Chiede Niall dopo essersi lavato i denti con uno spazzolino in più che aveva trovato nel mobiletto sotto al lavandino.
"Uhm," Zayn resta in silenzio per un momento e si gira verso destra, sbirciando nella sua stanza e osservando il mucchio di vestiti sporchi e puliti sparsi sul pavimento. "Prova nell'armadio di Louis."
Quando il ragazzo ritorna un minuto dopo, sta indossando una maglietta che Zayn non aveva mai visto addosso a Louis, e lo guarda con aria interrogativa. Niall infatti poco dopo dice, "Hey, questa è la maglietta che avevo regalato ad Harry, l'ho presa al parco nazionale di Yellowstone."
"Sei stato a Yellowstone?"
"Si," annuisce il giovane, leccandosi le labbra ancora rosse. "Strano. Giuro, ha più vestiti qui che a casa nostra."
Zayn ridacchia, riponendo lo spazzolino al suo posto dopo essersi lavato anche lui i denti. "Si, è... sempre qui ultimamente. Non che mi dispiaccia o altro, è bello vederli andare così d'accordo - poi vedo Lou molto più sorridente, quindi sono felice."
Niall inizia ad applicare uno strano prodotto tra i suoi capelli con le dita e Zayn lo guarda attraverso lo specchio; il biondo sorride quando lo sorprende a guardare, lavandosi poi le mani.
"Dorme qui? Perché sono andato nella sua stanza la scorsa notte ed il suo letto era vuoto."
"Credo di si?" Dice il moro con le guance arrossate, uscendo poi dal bagno per dirigersi nel suo letto, tirandosi su le coperte disordinate. "Guardano parecchi film nella stanza di Louis, quindi presumo che si addormentino lì."
"Che carini."
"Si," dice Zayn, appoggiandosi su un gomito e sporgendosi per guardare meglio il biondo, ancora in bagno. "Ora torni a letto? Mi sono alzato troppo presto questa mattina e ho bisogno di dormire."
"Si, si, sto arrivando." Dice Niall, il tono di voce divertito.
Si affretta quindi a tornare nella stanza e mettersi a letto, appoggiando il mento sopra la spalla del moro, le mani attorno alla sua vita, e avvicinandosi al suo volto in cerca di un bacio.
***
Tornati in stanza, Liam crolla subito sul letto, soccombendo ad un misto di stanchezza per aver conosciuto più persone oggi che in tutta la sua vita e stanchezza per essere stato a stretto contatto con i suoi genitori per quasi un'intera giornata.
Harry invece si dirige in bagno per darsi una rinfrescata e cambiarsi, e dopo un po' esce vestito con dei pantaloncini che gli fasciano perfettamente le gambe lunghe e snelle ed una maglietta bianca che sembra trasparente, tanto che gli si intravedono i tatuaggi. Louis deglutisce, si spoglia e si mette a letto, sussurrandogli uno 'buonanotte' e guardandolo mentre si sistema sotto le coperte accanto a Liam, spegnendo la luce e svanendo nel buio. Gli mancherà dormire abbracciato a lui stanotte.
Si stende finalmente a letto e chiude gli occhi, ma non si sente stanco, non riesce assolutamente a dormire. Il suo telefono poi vibra sul comodino e di certo non vuole che la luce o il rumore svegliassero qualcuno, quindi lo afferra velocemente e si dirige fuori al balcone, appoggiandosi al muro e scivolando verso il basso finché non è seduto a terra.
Mamma: è passato un po' di tempo, piccolo mio, va tutto bene? I preparativi del matrimonio stanno andando a meraviglia se vuoi saperlo, ma capirei se fosse il contrario. Voglio che tu sappia che ho parlato con Mark del modo in cui abbiamo lasciato che le cose finissero tra di noi e mi ha fatto capire che sono stata un po' ingiusta con te, non solo la prima volta, ma ogni altra volta dopo, e mi odio per averti ferito. Non sto dicendo di aver sbagliato completamente, ma sono disposta a parlare con te per poter finalmente chiarire, se me lo permetterai. Lui vorrebbe incontrarti, e poi so che anche tu hai molto da dirmi. Chiamami quando puoi, mamma x.
Louis stringe gli occhi e si porta il telefono al petto. Non le risponde, non ancora, non se la sente perché nulla ha davvero senso per lui in questo momento, ed è stanco, ed ha già confessato troppe cose stasera. Ne ha avuto abbastanza per oggi, il suo cuore è stato già sottoposto a troppe emozioni tutte insieme, e non vuole sovraccaricarlo.
Sospira pesantemente e nell'aria frizzante della sera, con la vista sull'oceano e al chiaro di luna, si accende una sigaretta e lascia che gli bruci la gola. Patetico, patetico, patetico...
Il tempo sembra scivolare lentamente, ma la stanchezza non lo assale mai, anche se deve essersi perso nei suoi pensieri per qualche minuto perché registra a malapena dei passi finché non si ritrova Harry in piedi proprio di fronte a lui.
"Non riesci a dormire?"
Louis alza lo sguardo e vede che il giovane lo sta guardando con occhi preoccupati, quegli occhi verdi che nel buio illuminato solo dalla luna sembrano due diamanti, sono così luminosi e belli e splendidi che vorrebbe annegarci dentro e lasciarsi inghiottire.
Ritorna al presente e per rispondere alla domanda del riccio semplicemente si stringe nelle spalle, spegnendo la sigaretta.
Harry allora si siede di fronte a lui a gambe incrociate, con le ginocchia che toccano le sue ed i loro sguardi ancorati l'uno all'altro. "Ehi."
"Ehi," mormora Louis, sperando che quel nodo che gli attanaglia lo stomaco sparisca presto. Il riccio sospira, allungando una mano verso di lui per poter così intrecciare le loro dita insieme.
"Stai bene?"
"Si," mente.
Ma come sempre Harry riesce a capirlo. "No non è vero. Che succede?"
"Non lo so," dice con un sospiro.
Harry si morde l'interno della guancia, senza distogliere lo sguardo dal suo. "Va tutto bene, lo sai, non devi parlarne se non vuoi."
A volte Louis lo odia per essere così meraviglioso. "Tu stai bene? Non ne hai parlato da quando siamo tornati," dice Louis, non dovendo sottolineare a cosa si riferisca con quelle parole.
"Sai che andrò a trovarla tra un paio di giorni."
"Non è la stessa cosa però, parlare ti farebbe bene."
Harry annuisce. "So che non lo è. E' solo che... non so proprio cosa dire."
Louis allora si sposta e si siede proprio accanto al giovane, appoggiando la testa sulla sua spalla e continuando a tenere le loro dita intrecciate, per fargli capire che lui è lì e non ha intenzione di andare da nessuna parte, che lo ascolterà anche fino al mattino dopo, che gli rimarrà accanto. Harry stringe la sua mano e poggia la testa sulla sua, in un gesto dolce ed intimo, un gesto che gli fa battere il cuore a mille.
"Dimmi come ti senti," lo implora poi Louis.
"Onestamente non lo so... sto cercando di capire come dovrei sentirmi ma probabilmente non sarò in grado di farlo finché non riuscirò a parlare direttamente con lei, sono solo... triste."
Louis sospira. "Odio che tu sia triste e odio ancora di più il fatto che non c'è nulla che io possa fare per farti star meglio," mormora tranquillamente contro il suo collo.
"Lo so," dice il giovane a bassa voce.
Louis si ritrae dalla sua spalla, il suo cuore batte ad un ritmo disumano senza motivo apparente. A volte vorrebbe raccontare tutto ad Harry, tutto ciò che gli passa per la testa, tutte le sue paure, anche quelle che non vuole ammettere a se stesso. Questa è una di quelle volte, quindi una distrazione sarebbe davvero, davvero gradita in questo momento.
E all'improvviso Harry si alza in piedi, tirando su con lui anche Louis grazie alle loro mani ancora intrecciate. Restano così, a guardarsi, ed è tutto così silenzioso attorno a loro e Louis non è in grado di registrare il resto del mondo. Per lui esiste solo Harry, solo lui e i suoi occhi verdi e le sue labbra rosse e il suo viso illuminato dalla luce pallida della luna.
E poi -
"Vado a fare una nuotata." Dice il giovane.
Okay.
Louis scuote la testa. "No. Non vai da nessuna parte. Siamo nel bel mezzo della fottuta notte, è così che le persone muoiono."
Harry sorride maliziosamente. "Sarà divertente, non ho mai fatto il bagno di notte."
"Per una buona ragione, voglio sperare."
"Fare qualcosa di nuovo ogni giorno è una buona cosa per vivere la vita al meglio," dice, aprendo la porta del balcone per poter tornare nella loro stanza.
"Questo non significa che tu debba darti all'ipotermia." Sussurra Louis mentre lo segue.
Una volta nel corridoio, Harry afferra di nuovo e con dolcezza le sue dita e lo trascina verso l'ascensore. E' tutto illuminato da luci gialle soffuse e da carta da parati dorata, e tutti stanno dormendo ad eccezione di loro due e perché Louis lo sta anche solo seguendo.
"E' dolce che tu ti preoccupi per me, ma io ho deciso di andare, l'unica cosa che puoi fare è venire con me e assicurarti che io non anneghi." Mormora il riccio e dio, Louis lo odia perché lo fa sciogliere in due secondi quando fa così.
"E' davvero ingiusto," dice infatti, mettendo il broncio. Non dura a lungo però, perché non appena le porte dell'ascensore si chiudono dietro di loro, Louis si ritrova sbattuto contro il muro con le labbra di Harry sulle sue, le mani strette alla sua vita, i corpi bollenti e non si ricorda nemmeno più il motivo per il quale avesse messo il broncio.
***
Seduto sul bordo della spiaggia, con le dita dei piedi che scavano nelle pietre lungo la costa, Louis osserva Harry che in quel momento si sta togliendo la maglietta. Non distoglie lo sguardo da quella meraviglia che gli si presenta davanti agli occhi. Lo ha ammirato nudo tante volte, ma deve ammettere che ora c'è qualcosa di diverso, qualcosa di magico.
Le ombre si muovono sinuose lungo i muscoli tonici del giovane, suoi suoi tatuaggi e sui fianchi definiti e morbidi, la luce bianca della luna risplende e danza sulla sua pelle. Louis deglutisce, la gola improvvisamente secca. Niente sembra reale.
Harry lascia cadere anche i suoi jeans e rimane con solo un paio di sottili boxer neri, e quando inizia a dirigersi verso l'acqua, Louis sbuffa pesantemente e, con riluttanza, si priva dei pantaloni e della maglietta, seguendo il ragazzo.
Quando l'acqua nera inghiotte i suoi piedi nudi e colpisce le sue caviglie, viene improvvisamente colpito dalla razionalità, quel tipo di razionalità che dice: 'non seguire strani ragazzi nell'oceano nel pieno della notte' , e si maledice da solo perché si sta già allontanando e l'acqua ormai gli arriva alla vita, seguendo la sagoma dai lunghi capelli e dalle spalle larghe, metà del suo corpo coperto dall'acqua che rispecchia le stelle luccicanti in cielo. Lo ucciderà.
"Questa è l'idea peggiore che tu abbia mai avuto," urla contro Harry, e non ottiene risposta.
L'acqua gli arriva quasi alle spalle quando lo raggiunge.
Il ragazzo si è fermato e sta solamente guardando l'acqua scura come se quest'ultima gli stesse dicendo qualcosa di importante. Le onde piccole e morbide colpiscono entrambi, cullandoli, e Louis osserva Harry che ha lo sguardo alzato verso il cielo. Non sa se sia più bella la luna che si riflette sul mare, o il giovane che ha di fronte, bello tanto da annullare qualsiasi spettacolo che la natura offre.
Harry si gira verso di lui quando nota la sua presenza e gli sorride dolce, poi si immerge sott'acqua e Louis sente le sue braccia afferrargli la vita per poter tirare così a fondo anche lui. Non fa più così freddo perché il suo corpo ormai è privo di ogni sensibilità, ma dell'acqua salata gli entra in bocca per l'improvviso gesto del riccio e quando riemerge, i capelli gli si sono appiccicati in testa, e quindi li sposta di lato con una mano, mentre Harry ha i capelli per metà sulla faccia.
"Ti odio," dice Louis, spostandogli i capelli dal viso in modo che possa guardarlo. "Ti odio davvero."
Il sorriso del giovane non vacilla, anzi si avvicina a lui e "no non è vero," mormora contro le sue labbra prima di farle scontrare con le sue, intorpidite e fredde, e fa poi incontrare le loro lingue mentre gli stringe il viso tra le mani, approfondendo il bacio. Louis si abbandona al suo tocco e lo bacia con urgenza, il cuore che gli batte all'impazzata mentre le loro bocche si amano e venerano in silenzio, e in sottofondo si sentono solo il rumore degli schiocchi delle labbra e le onde del mare che si infrangono sui loro corpi.
"Invece si," sussurra Louis dopo un po', chiudendo gli occhi contro il chiaro di luna e premendo le sue mani contro i fianchi morbidi del riccio. "Ti odio davvero, davvero tanto," ed Harry lo bacia di nuovo, lentamente e a bocca aperta, mettendogli una mano sul collo per stringerlo ancora di più contro di lui, l'acqua salata che bagna le loro labbra e le loro pelli, facendogli venire i brividi lungo tutta la schiena. I loro petti sono praticamente schiacciati l'uno contro l'altro ed il riccio prende il labbro inferiore di Louis tra i denti prima di allontanarsi, facendolo gemere.
"Sai di fumo." Dice Harry, arricciando il naso.
Louis ridacchia e lo spinge via, schizzandogli un po' d'acqua.
"Fa così fottutamente freddo. Non riesco a credere che tu mi abbia costretto a nuotare qui a quest'ora."
Harry spalanca la bocca. "Costretto?"
"Hai praticamente detto che saresti annegato se ti avessi lasciato andare da solo. Ed ogni essere umano che si rispetti sa che non è sicuro nuotare da solo di notte, contrariamente a quanto si crede, e di certo non volevo lasciarti affogare."
Il giovane si finge scioccato. "Non vuoi che io affoghi? E' così dolce da parte tua!"
"Sta' zitto," borbotta Louis affettuosamente, facendo poi un cenno verso la riva.
"Dai usciamo, o ci prenderemo un raffreddore."
Harry lo segue fuori dall'acqua. "Ti senti meglio però? L'oceano è fatto per, tipo, dare al nostro cervello una pausa da ogni cosa. Quindi spero che questa cosa ti abbia aiutato ad allontanare tutta la merda negativa che ti assillava."
Louis lo guarda, lampi di bianco che rimbalzano sulla sua pelle grazie alla luce della luna. "Perché devi essere così intelligente e carino anche a mezzanotte passata? Non ti è permesso."
"Sono sempre intelligente."
Louis sorride e distoglie lo sguardo. "E per rispondere alla tua domanda si, mi sento meglio. E tu?"
"Si."
"Bene."
"Bene."
Lasciano che la leggera brezza asciughi i loro corpi, dato che non volevano gocciolare in tutto l'atrio dell'hotel, e poi si rivestono, anche se i vestiti gli si appiccicano quasi addosso.
Tornati nella loro stanza, vedono che Liam sta ancora dormendo profondamente e si dirigono in bagno, dove Harry si siede sul bordo della vasca ed inizia a spogliare nuovamente Louis, togliendo via i vestiti dalla sua pelle ancora umida. Una volta entrambi nudi, entrando in doccia insieme, l'acqua calda che scalda e bagna i loro corpi intorpiditi, e Louis geme quando le dita del giovane si avvolgono attorno al suo membro già mezzo duro.
"Shhh," sussurra Harry, baciandolo. "Vuoi per caso svegliare l'intero edificio?"
Louis sorride un po', le parole: non mi interessa sono sulla punta della sua lingua, ma il giovane non gli da la possibilità di parlare e lo bacia nuovamente.
Harry passa il pollice sulla punta bagnata del suo membro e Louis preme la fronte contro la spalla del ragazzo, mordendosi il labbro inferiore per impedirsi di gemere ad alta voce. Il riccio preme dei baci bagnati su tutto il suo petto, passando più e più volte le labbra sul suo cuore che in quel momento sta battendo all'impazzata, e Louis si sente le gambe di gelatina al pensiero che il battito del suo cuore possa rimbombare sulle labbra del giovane.
Harry continua a far scivolare le sue labbra gonfie sul suo stomaco, cadendo poi in ginocchio, e lui deve poggiarsi al muro della doccia per non capitombolare, mordendosi forte l'interno della guancia per attutire i suoi gemiti quando le labbra del riccio tracciano la base della sua erezione, mantenendo però i loro sguardi fissi l'un l'altro.
Accarezza con movimenti lenti e mirati la sua lunghezza, leccando di tanto in tanto fino a quando il cazzo di Louis non è completamente eretto.
"Dio, Haz," geme, ansimando contro l'acqua che gli scorre lungo il viso e su tutto il corpo. Trova i capelli di Harry e li afferra, quel tanto che basta per non farlo male, spingendo i fianchi in avanti. Harry allora si avvicina di nuovo a lui, leccandolo dalla base alla punta, dolorosamente lento, succhia in modo provocatorio la testa e poi torna indietro.
Finalmente poi lo prende in bocca, a poco a poco, ed il calore della sua bocca bagnata fa gemere in modo spudorato Louis, che deve portarsi una mano alla bocca per non lasciar trapelare nulla, ma Harry non cede, anzi scava le guance e lo prende più a fondo, stringendo tra le mani i suoi fianchi e Louis è incapace di distogliere lo sguardo.
Il giovane incalza un ritmo eccitante, muovendo la bocca su e giù e prendendolo in un modo che fa tremare le sue gambe, le sue labbra sono rosse e bagnate e sta guardando Louis con gli occhi verdi completamente annacquati di lacrime e piacere.
Gli occhi di Louis si chiudono, un'improvvisa ondata di piacere lo fa sussultare mentre la bocca del giovane si muove ancora su e giù, e quando gli tira i capelli il riccio geme attorno alla sua lunghezza e si ritrova a spalancare la bocca per il piacere che sta provando. Harry è così bravo a prenderlo, a sapere cosa gli piace e come farlo impazzire, e lui non può fare a meno di poggiare una mano sulla sua guancia, proprio dove di solito spuntano le fossette, per sentire la consistenza del suo membro contro la sua pelle, e quasi si sente svenire.
Il riccio si allontana e Louis geme contrariato, ma poi sente la sua lingua iniziare a leccare dalla base alla punta, prestando particolare attenzione alla vena sporgente, e porta una mano sui suoi testicoli, iniziando a stuzzicarli delicatamente. Lo prende poi nuovamente in bocca, succhiando con foga, e Louis deve mordersi a sangue il labbro inferiore, trattenendo il respiro, e sente il suo intero corpo tremare, fuochi d'artificio gli scoppiettano dietro le palpebre chiuse.
Harry continua ad andare avanti, sempre più a fondo, sempre più veloce, e deve soffocare un gemito quando sente ormai il familiare calore prendere possesso delle sue membra, e dopo pochi secondi viene nella bocca del riccio, che ingoia tutto.
Louis si sente completamente svuotato, le membra intorpidite e l'acqua che continua a scorrere sul suo corpo, ed Harry si alza in piedi, sorridendo dolcemente.
Louis guarda in basso e vede la sua mano sporca di bianco, e quasi si eccita di nuovo al pensiero del giovane che si masturba mentre gli fa un pompino.
"Sei incredibile," mormora contro le sue labbra, premendo dei baci sulla sua guancia, la sua mascella, il suo mento. Ovunque. Non pensa sia abbastanza, non riesce a farne a meno.
"Vale lo stesso per te," replica il giovane, sorridendo con le fossette in bella mostra, respirando contro la sua bocca, e Louis riesce a percepire i loro respiri mischiarsi e, forse, anche le loro anime.
***
I due si asciugano, si rivestono e tornano nella stanza dove Liam è, ancora, pacificamente addormentato. Si siedono sul letto di Louis con le mani intrecciate, senza dire nulla.
Louis controlla il suo telefono per assicurarsi non ci siano altri messaggi emotivi, ma deve dire che si sente così incredibilmente tranquillo, molto più di quanto non fosse un'ora fa. Si sporge e preme un bacio sulla tempia di Harry.
Il ragazzo si gira verso di lui, guardandolo attraverso l'oscurità. "Per cos'era questo?"
Louis scrolla semplicemente le spalle. "Lo sai," dice sottovoce, e forse non è così, forse non lo sa, ma non dice nulla. Ed è bello. Va tutto bene.
Harry lo tira più vicino a sè, schioccandogli dei baci lungo tutto il suo viso, sul suo naso, sulle palpebre chiuse, sfiorando leggermente le sue labbra, dolce e delicato come un battito d'ali di farfalla, per poi risalire e lasciare un ultimo bacio sulla sua tempia. Si, lo sa. Lo sa.
Louis sospira contento, lasciandosi andare contro di lui, le farfalle nel suo stomaco che non vogliono sapere di andarsene molto presto. Però deve allontanarsi da lui, deve farlo perché c'è Liam lì con loro e non possono dormire insieme e se non il riccio non si allontana è sicuro che lui non sarà in grado di farlo.
Ovviamente, essendo la persona contraddittoria che è, dice "Voglio che tu resti qui con me," e la sua voce è così dolce e bassa che non è nemmeno sicuro che Harry abbia sentito.
Ma il giovane lo guarda, quindi okay, lo ha sentito. "Cosa?"
"Solo... finché non mi addormento?"
Il viso del riccio si ammorbidisce. "Si. Certo, Lou. Tutto per te."
Louis allora scivola sotto le coperte morbide, sdraiato su un fianco così che possa guardare Harry, mentre quest'ultimo si appoggia contro la testiera. Il più grande trova di nuovo la sua mano, stringendola come se non potesse dormire senza, come se fosse l'unica sua ancora di salvezza. Può sembrare infantile e bisognoso di attenzioni ma dio, non si è mai sentito così prima d'ora. Non è mai stato così, non aveva paura di dormire senza qualcuno, non era mai stato quello che aveva il cuore pieno d'affetto e lo stomaco pieno di farfalle. Si sente terrorizzato, una paura quasi schiacciante, ma sa anche che lo sarebbe ancora di più se tutto questo finisse, perché per la prima volta si sente giusto.
Harry gli stringe la mano e Louis si addormenta con in sottofondo il ritmo costante del suo respiro.
***
Una luce arancione si riversa nella stanza d'albergo, Louis sente la consistenza di morbide coperte contro la sua pelle e qualcosa di caldo premuto contro di lui.
Harry, Harry, Harry, Harry ––
Apre gli occhi e vede Liam ancora addormentato nel suo letto, il respiro saldo e costante, quindi allunga una mano e sfiora i capelli di Harry, spostando quelle poche ciocche che gli erano finite davanti al viso. Riesce ancora a sentire il profumo dello shampoo che ha usato la scorsa notte durante la loro doccia, e solo quello è abbastanza per far capitombolare il suo cuore.
Si sporge in avanti e preme le sue labbra sulla fronte del ragazzo. E' così bello. Lo è sempre, ma quando dorme ha proprio un'aria angelica, sembra finto da tanto è perfetto.
Harry inizia a risvegliarsi sotto le sue attenzioni, sorridendo e alzando la testa così che le sue labbra possano toccare quelle di Louis. Le loro lingue si incontrano subito, le mani si stanno già risvegliando desiderose di voler esplorare i loro corpi ormai familiari.
Istintivamente, Louis si mette a cavalcioni su di lui, spingendosi verso il basso e respirando più forte.
"Lou..." Harry mugola piano, arcuando i fianchi in avanti, calore e piacere che si mescolano all'interno del suo stomaco ed in ogni centimetro del suo corpo. "Parlami, piccolo."
Louis non è sicuro di cosa voglia dire con quelle parole, ma se ne dimentica subito dopo, quando il giovane si stacca dalle sue labbra per poter così mordere il lobo del suo orecchio, i fianchi che strusciano contro i suoi e l'eccitazione che si diffonde e lo avvolge completamente.
"Ti voglio," Louis piagnucola, il respiro spezzato, le dita che si spostano verso il basso, vogliose di toccarlo. "Ti voglio, ti voglio, voglio solo te."
"Non è questo quello che intendevo," Harry gli afferra le mani quando queste trovano l'elastico dei suoi pantaloncini, trattenendolo e guardandolo dritto negli occhi.
Louis gli bacia la guancia, sussurrando un "Ho bisogno di te," dritto nel suo orecchio.
Harry ridacchia. "Fuochino," dice, e fa incontrare nuovamente i loro fianchi, facendo scontrare le loro erezioni.
Louis geme, cercando di baciarlo di nuovo ma il giovane si ritira, abbastanza da permettergli di poter vedere come lo sta guardando, ed è sicuro di non aver mai sentito nulla di così intenso e irrevocabile, tanto da fargli sentire il fuoco prendere possesso delle sue membra.
"Ti amo Harry. Sono così innamorato di te."
"Meglio," sorride Harry. "Meglio, meglio."
Gli occhi di Louis si spalancano improvvisamente, nel suo stomaco sente un'ondata di calore ardente.
Che cazzo è stato?
Si alza, ansimando, portandosi una mano al petto per cercare si riprendere fiato. Lancia un'occhiata a Liam ed Harry, che stanno dormendo nel loro letto (Harry deve essersi spostato una volta che aveva intuito che si era addormentato) e quindi afferra un cuscino e se lo stringe tra il petto e le ginocchia.
No. No, no, no, no-
Non sa per quanto tempo rimane fermo in quella posizione, completamente paralizzato, ma la stanza inizia a diventare sempre più luminosa, il sole va a finirgli negli occhi, e alla fine si stende su un lato, pensando cazzo, cosa sto facendo?
Chiude gli occhi e cerca di ricordarsi come respirare. Cosa sto facendo?
Il mondo circostante rallenta, il sole ormai è alto nel cielo, e quando sente che i due ragazzi iniziano a svegliarsi, finge di essere stato addormentato per tutto il tempo.
Quanto mi volete ammazzare per la fine del capitolo? Tanto vero? Ma non è colpa miaaaaaa, lo giuro! Comunque URLOOOOOO Louis ha finalmente ammesso a se stesso, incosciamente, di amare H! AAAAAAH. Secondo voi ora cosa succederà? Louis prenderà in atto i suoi sentimenti o si allontanerà per paura?
Fatemi sapere mi raccomando! Mi potete lasciare una recensione oppure commentare qui, all'hashtag #SLCTLWL
Vi aspettoooo!U
Un bacio, Sil&Giul. <3
All the loveeee xx
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So let's cross the lines we lost (Italian Translation)
FanfictionLouis vive una vita non così tranquilla in un quartiere non altrettanto tranquillo. L'inizio dell'università doveva essere una cosa facile per lui, un nuovo inizio, ciò fino a quando non scopre che il suo nuovo vicino di casa è Harry Styles, e loro...