Chapter 8

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So let's cross the lines we lost.













Capitolo otto.















Il cielo è del blu più puro che Louis abbia mai visto quando apre gli occhi quella mattina. Il sole filtra dalla finestra e si irradia sulle coperte, colpendo le sue dita e la schiena di Harry, che è steso accanto a lui, le lunghe strisce gialle contrastano sulla pelle nuda e bianca del giovane, creando un gioco di luci e ombre a dir poco ipnotizzante. Louis respira piano e alza una mano, carezzando dolcemente e distrattamente con le dita la linea della spina dorsale del riccio, ben visibile e in rilievo. Si è svegliato e si è ritrovato con il viso premuto contro il bicipite di Harry, e stranamente non ha avuto nessun attacco di panico o ripensamento, anzi ha sorriso e si è accoccolato sul suo corpo ancora di più, respirando lentamente. Se avesse potuto, sarebbe rimasto così per sempre.
Sono passate due settimane da quando sono andati a visitare Anne a Doncaster in ospedale, e sono esattamente due settimane da quando Harry non pronuncia una singola parola sull'argomento. E va bene così, se lo aspettava se deve essere sincero. Sa che il giovane non si aprirà più con lui come ha fatto quella giornata in cui ha saputo la notizia della madre, e spera - dio, spera che abbia almeno parlato con Niall e Liam di questa cosa. Non crede lo abbia fatto però, perché ormai Harry fa affidamento su di lui per tutto ciò di cui ha bisogno (il che è ridicolo, davvero. Niall una volta gli ha anche scritto per chiedergli dove fosse Harry quando era letteralmente a lavoro con lui.)
Louis sta anche iniziando ad abituarsi all'idea di svegliarsi accanto ad Harry quasi ogni giorno, è una cosa che fanno da quando sono tornati da Doncaster e, nonostante sia un po' terrificante, pensa che non ci sia niente di più confortevole e dolce al mondo. Mani che si sfiorano e corpi vicini, aggrovigliati insieme tra le lenzuola dopo lunghe notti in cui la bocca del giovane trova e adora ogni sua parte, notti in cui lo bacia per farlo tacere, sussurrando uno shhh contro le sue labbra per far si che Zayn non senta.
Non pensa che gli dispiaccia così tanto quell'ultima parte.
Osserva Harry inspirare profondamente e lentamente, i capelli scompigliati dal sonno, e le sue dita tracciano il contorno della sua mascella, accarezzando dolcemente la pelle calda e morbida del giovane. Il viso del riccio si estende poi in un assonnato sorriso, gli occhi ancora chiusi. "Hey," mormora con voce roca, poi gli mostra quello spettacolo che sono i suoi occhi. Verdi più di un bosco incantato, più del mare più verde che esista, più di tutte le cose belle al mondo, ed il suo cuore manca un battito.
Sorride dolcemente, come se non potesse farne a meno, e fa scorrere nuovamente la mano sul braccio di Harry, ancora e ancora. "Hey," risponde, quasi in un sussurro. Le sue dita si avvolgono intorno alla morbida pelle del polso del giovane, prima di tornare indietro verso il suo viso, tracciandone ogni contorno. Non sa perché lo fa, lo vuole e basta. Ha bisogno di memorizzare ogni dettaglio di quel viso angelico e perfetto nel caso in cui.... beh, per ogni evenienza, ecco.
"Stai bene?" Chiede Harry, gli occhi puntati su di lui con attenzione.
E davvero, Louis vuole sapere quale super-potere possiede il riccio dato che nota sempre, sempre quando lui ha qualche dubbio o è in pensiero per qualcosa. "Si. Sto bene."
Sente il giovane spostarsi un po', infilando una delle sue gambe tra le sue. Le sue dita vanno a posarsi sui suoi fianchi, e lo fa stendere di schiena poggiandosi poi sopra di lui, con i gomiti che premono sul materasso ai lati della sua testa, i corpi premuti l'uno contro l'altro. Lo guarda per poi premere un bacio leggero sulle sue labbra.
E' un bacio caldo e casto, e Louis dopo un po' sente le labbra del giovane incurvarsi in un sorriso che non può fare a meno di imitare, aprendo poi la sua bocca ed invitandolo ad entrare. Harry lo bacia, lento e languido, senza preoccuparsi si affrettare le cose o esagerare. Si baciano per quelle che sembrano ore intere, le lingue che si divorano a vicenda, desiderose di toccarsi, di sfiorarsi, le mani di Louis che vanno a trovare la schiena del riccio, portandoselo ancora più addosso, corpo contro corpo, bocca contro bocca, immergendosi l'uno nel calore dell'altro.
Dopo un po' Harry si tira indietro e si siede sul bordo del letto. "Rubo di nuovo quel tuo maglione grigio," dice, con voce rauca.
Louis emette un debole suono di protesta quando il riccio scende dal letto. Vuole sentirlo ancora contro di lui. "Dove stai andando?"
"Devi andare a lavoro tra poco e Zayn si sveglierà presto, sgattaiolo via prima che succeda."
Louis nota solo adesso l'ora. "Si, hai ragione," dice solennemente.
Harry si infila i jeans, una camicia e poi il maglione di Louis. Deve dire che sta molto meglio a lui, nota con un pizzico di invidia misto ad ammirazione, perché quel ragazzo è uno dei più belli che abbia mai visto.
Harry si precipita in bagno e questo lo costringe a distogliere lo sguardo. Si alza dal letto e rovista tra i suoi cassetti, e sta quasi per tirare fuori un paio di boxer puliti quando sente delle braccia avvolgersi intorno alla sua vita.
"No," mormora Harry, appoggiando il mento sulla sua spalla, le sue mani premute contro i suoi addominali. "Non devi vestirti."
Louis ride, allontanando dolcemente le mani del giovane dal suo corpo. "Mi farai fare tardi. E non credo che i ragazzi della biblioteca apprezzerebbero vedermi nudo come fai tu."
Harry lo volta verso di sè e gli lascia un bacio sul petto. "Ho proprio una brutta influenza su di te," sogghigna, posando le sue labbra sulle sue clavicole e sul suo collo, e Louis cerca di reprimere un brivido a sentire quei due petali di rosa, morbidi e caldi, sulla sua pelle. Cerca di controllarsi però, di certo non vuole passare l'intero tragitto verso il campus a cercare di nascondere una semi erezione a Zayn.
"Lo sei," Louis dice, spingendolo via e infilandosi dei pantaloni. "Ti odio."
Il giovane ridacchia, afferrando i suoi stivali dal pavimento. "Mi ami invece."
Louis sussulta, forzando una risatina. Sa che Harry lo ha detto per scherzare, eppure...
Comunque il riccio sembra non accorgersene; invece, inizia a camminare verso la porta. "Niall ha detto che guarderemo Die Hard stasera, lui e Liam venerano a dir poco John McClane, quindi non fare tardi."
Gli sorride dolce. "Non me lo perderei per nulla al mondo."











So let's cross the lines we lost (Italian Translation)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora