Chapter 11

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So let's cross the lines we lost











Capitolo undici.












"Foto di famiglia! Louis, vieni immediatamente qui!" Urla Niall da fuori al giardino.
Hanno appena finito di sistemare tutte le loro valigie e borsoni nel van, e sono solo le sei del mattino, e Louis non si è mai alzato così relativamente presto in tutta la sua vita, nemmeno per seguire le lezioni. E' crudele. Niall e Liam sono crudeli, Zayn è crudele per aver accettato di fare questa cosa, ed Harry è crudele per non aver preso le sue difese quando ieri ha protestato contro il doversi alzare così presto per partire e soprattutto per avere quell'ascendente su di lui per il quale si ritrova sempre incapace a dirgli di no. Harry è in assoluto il peggiore, Louis ha deciso.
Si avvolge la sciarpa intorno al collo ed esce, chiudendo la porta dietro di sè. "Va bene, cavolo. Sto arrivando."
Niall vuole scattare una foto di gruppo davanti al furgone, quindi poggia la macchina fotografica sullo steccato che contorna la casa, imposta il timer e corre verso di loro, avvolgendo un braccio intorno alla spalla di Liam e l'altro invece intorno alla vita di Zayn. Louis si gira a guardare Harry velocemente, il quale è in piedi accanto a lui con una mano poggiata sulla sua schiena, perché stamattina è stato tutto così affrettato e così incasinato che non ha avuto nemmeno la possibilità di chiedergli se stesse bene. La fotocamera scatta, e lui non è sicuro che sia riuscito a distogliere in fretta lo sguardo dalla bellezza mozzafiato del ragazzo accanto a lui, con il sorriso più abbagliante del sole e le fossette in bella mostra, i capelli mossi dal vento ed i lineamenti scolpiti.
Niall e Zayn si siedono nella parte anteriore del van, perché il biondo vuole avere il completo controllo dello stereo mentre il moro guida. Il cielo si dipinge lentamente di una tonalità più chiara di blu, e sia Liam che Harry si addormentano su ciascuna delle spalle di Louis quasi immediatamente. Ed è una cosa così tenera da vedere che gli fa sciogliere il cuore. Lui invece non riesce mai a dormire durante i lunghi viaggi in auto, non è proprio una cosa che è solito fare, non importa quanto si senta stanco.
Trascorre quindi il viaggio guardando fuori dal finestrino il verde della natura ed il blu del cielo, e si ritrova a sorridere come un ragazzino alla prima cotta quando pensa che i suoi occhi e quelli di Harry sono esattamente uguali. Verdi e blu, natura e cielo, che si mischiano e si completano quando i loro sguardi si incrociano, creando un legame indissolubile ed eterno. Scuote la testa e si unisce alla conversazione che stanno avendo Zayn e Niall su non sa bene cosa.
Harry si sveglia dopo qualche ora, quando stanno attraversando una piccola cittadina, e quasi sobbalza quando nota che si era addormentato sulla spalla di Louis, forse pensando che a lui possa aver dato fastidio dato che erano in presenza dei loro amici.
"Merda, mi dispiace." Dice il giovane, appoggiandosi allo schienale.
"Va tutto bene." Replica Louis, sorridendo. "Ben svegliato, dormiglione."
Passano per strade contornate da case color pastello con disegni a mosaico sulle superfici e tavole da surf appoggiate alle pareti. La città è molto più tranquilla del solito però, secondo il parere di un Liam appena sveglio, che spiega loro che è a causa della stagione. Zayn sembra grato di questo e dice che è perché i bambini urlanti ed euforici che corrono sulla spiaggia sono una delle cose che più odia dell'estate.
Si fermano davanti ad una casa alla fine di una lunga strada, con la ghiaia che scricchiola sotto le ruote. Non è grandissima, ma è incantevole in un certo qual modo, è come se Louis potesse leggere tutti i ricordi e gli anni passati in quella casa sulle mura di legno consumate, come se fossero stati incisi lì. E' di un colore verderame quasi sbiadito, con porte di legno color pastello ed il cortile che affaccia direttamente sulla spiaggia poco affollata. Il cortile è collegato all'oceano grazie ad un piccolo sentiero fatto di ciottoli e sabbia, con pietre bianche e grigie a fargli da contorno. E' piuttosto pittoresco.
C'è una macchina parcheggiata nel vialetto e Liam spiega loro che è una macchina di riserva e la tengono lì tutto l'anno. C'è una pila di scarpe davanti alla porta, e Louis presume che appartenessero a Niall e Liam un po' di anni fa, dato che sono bucate e consumate. La porta d'ingresso, di un giallo quasi sbiadito, è scheggiata; c'è un cartello di legno appeso con un chiodo su cui è inciso un 'Benvenuti!' in stampatello, ci sono delle vetrate colorate da togliere il fiato, e della sabbia sulla soglia, forse portata dal vento. E' tutto perfetto.
"Questa è la casa sulla spiaggia più bella che abbia mai visto." Dice Louis quando Liam apre la porta ed entrano, e l'interno è ancora più sorprendente: pareti di legno coperte da cornici piene di fotografie, vasi colorati e conchiglie poggiate sugli scaffali e c'è addirittura una canna da pesca appoggiata al muro, un grande divano marrone di pelle ormai consumata al centro della stanza di fronte ad un piccolo televisore con un'antenna storta. A Louis piace, piace da morire. Sa di vissuto quella casa, sa di bei ricordi e di altri che ne verranno, sa di familiarità. Riesce già a sentire l'odore della salsedine impregnargli i capelli, riesce già a sentire i granelli di sabbia bollente sotto i piedi, riesce già a sentire il sole baciargli la pelle. Non vede l'ora.
"Poiché voi ragazzi siete praticamente miei ospiti, farò il bravo padrone di casa e prenderò il divano," dice Liam, gettando il suo borsone a terra nel soggiorno.
Niall prende Zayn per una mano e lo tira con sé, dicendogli che c'è una camera con una vista bellissima che devono assolutamente prendere loro e scomparendo quindi nel corridoio.
"Immagino che tu quindi sia con me," dice Harry, indicando con la testa l'altra stanza rimasta.
Louis sorride felice e lo segue. "Era la tua stanza quando vivevate qui?"
Liam ha spiegato a lui e Zayn che avevano vissuto in questa casa sulla spiaggia per un po' di tempo, per prendersi una pausa da tutto prima di iniziare l'università.
"Si," dice il giovane, posando la valigia su uno dei due letti. "Niall ed io prendevamo questa stanza, Liam e chiunque altro venisse con noi prendevano l'altra."
"Figo," replica Louis, sedendosi sull'altro letto. "Mi piace, è bello. Per quanto tempo sei stato qui?"
Harry sembra adorabilmente infastidito dal fatto che Louis abbia scelto di sedersi così lontano, quindi si avvicina e prende posto accanto a lui. "Per un paio di mesi, avevo anche trovato lavoro in un vecchio negozio di macchine fotografiche proprio in fondo alla strada, è stato davvero divertente."
"Perché hai deciso di andartene?" Gli chiede. Non che non sia felice del fatto che Harry abbia deciso di seguire Liam e Niall e sia finito col diventare il suo vicino, ma se fosse stato lui di sicuro avrebbe avuto difficoltà a lasciare un posto così bello, o un lavoro che ama. Gli ci vorrebbe una grande forza di volontà, questo è sicuro.
Harry sembra pensieroso quando risponde. "Niall e Liam volevano studiare e di sicuro avrei odiato restare qui da solo. Ho pensato di prendere in mano la mia vita e fare qualcosa di utile anche io."
"E hai fatto molto, Harry," dice Louis. "Hai fatto molto di più rispetto a tanta gente, compreso me. Voglio dire, guarda la vita che hai avuto, i posti che hai visitato, ed ora stai studiando per diventare pediatra."
"Stimolante."
"Stai zitto, sono serio."
"Lo so. Comunque non ci ho mai pensato più di tanto. Stavo attraversando un periodo di merda quando ho fatto tutto questo, stavo scappando." Dice Harry, girandosi verso di lui e lasciandogli un bacio dolce sulla guancia. "E poi, non ho fatto tutte quelle cose con te, quindi non conta."
"Conta invece," risponde Louis. "La tua vita conta, Haz."
Il riccio sospira e distoglie lo sguardo. "Non in quel momento, non la pensavo così in quel periodo. Diciamo che... mi limitavo ad esistere soltanto. Non sentivo più niente, come se nulla importasse. Non so per quanto tempo sarei rimasto bloccato in quel modo se non avessi incontrato Niall."
Louis si acciglia. "Ma è stato comunque importante per te. Ti ha portato dove sei ora."
"Tu sei importante."
"La tua vita è molto più importante di me."
Harry allora lo guarda, il verde dei suoi occhi è più brillante del solito. "Credevo ormai avessi capito che per me conti più di qualsiasi altra cosa al mondo, Lou."
Louis alza lo sguardo a quelle parole, mischiando i loro sguardi, sentendo le gambe di gelatina e le mani tremolanti. Sente il cuore battere all'impazzata, ogni singolo spazio del suo corpo e della sua anima in quel momento sono occupati dall'esagerata sensazione di calore che sta prendendo sempre più il sopravvento, dall'esagerata adorazione che prova per quel ragazzo. In così poco tempo è riuscito ad abbattere tutti i suoi muri, entrandogli sotto pelle come nessuno era mai riuscito a fare. Lui, con quei suoi occhi del colore più puro abbia mai visto, lui e le sue labbra piene e morbide come i petali di una rosa, lui con quel suo sorriso che avrebbe potuto illuminare il mondo e le fossette profonde per cui avrebbe fatto pazzie, lui e le sue battute squallide, lui e i suoi baci, le sue carezze, il suo essere presente anche quando si odiavano. Lui, semplicemente lui. Harry è sempre stato il suo punto debole, fin da quando erano al liceo. E' sempre stato lui, sempre lo sarà.
Il riccio lo guarda e sorride dolce, avvicinandosi e posando le labbra sulle sue in un leggero bacio. "Andiamo, Liam vorrà di sicuro andare a cena da qualche parte."
"Aye aye capitano."
Harry scoppia a ridere. "Okay, potremmo anche essere vicino all'oceano ma ti prego, non dirlo mai più."

So let's cross the lines we lost (Italian Translation)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora