35°Capitolo

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Se hai seguito Jennifer anziché restare con me, ci sarà un motivo.
Forse voleva spiegarle che io non sono nulla per lui, e che tutto è stato un gioco.
Mi butto sul cuscino ed inizio a piangere.
Non riesco.
Purtroppo sto piangendo troppo spesso e questa non è una cosa da tollerare.
Devo smetterla di piangere per un coglione.
Alzo la faccia dal cuscino.
Faccio un finto sorriso.
Mi alzo dal letto e vado vicino allo specchio.
'Che aspetto orrendo'
Prendo la borsetta dei trucchi e inizio a truccarmi, per aggiustarmi il viso.
Sono stanca di essere quella Madison molto fragile.
Ne sono assolutamente stanca.
-la sera seguente: h 20:09-
Mi alzo dalla sedia e mi guardo allo specchio.
"Finalmente sono ritornata"
In queste ore mi sono truccata, lavata, vestita e aggiustato i capelli.
Ora devo andare da Meghan.
Voglio un po' di buona compagnia.
Sospiro.
Esco dalla mia camera e vado al piano di sotto.
"Maaad.." dice Jason rimanendo a bocca aperta.
Lo guardo male e mentre apro la porta d'ingresso dice qualcosa.
"Dove vai così?"
Mi giro.
"Ma i cazzi tuoi no, eh?"
"Non mi piace come ti sei vestita. Troppo evidente"
"Ti crea problemi?"
"Si, non voglio che gli altri ragazzi inizino a guardarti"
"Se devi far finta di essere geloso, vai pure a spararti"
"Vengo anche io con te"
"No"
"Si"
"Non ci provare"
"Invece si"
Prende il giubbotto ed esce di casa, prendendomi per mano.
"Jason vattene prima che ti tiro un bel cazzotto e ti faccio andare in Danimarca"
"A quest'ora di notte, vestita con questo vestito nero corto e aderente, e coi tacchi alti, non ti lascio andare da nessuna parte"
"Tu non sei nessuno per obbligarmi ad uscire con te"
"Non ti sto obbligando. È solo che non mi va di farti uscire da sola"
"Sono maggiorenne. Ho una vita. Ho tutto, cazzo"
"Hai tutto, tranne me"
"Ed è una vera gioia non averti"
"Non è vero, lo so che per te non è un gioia"
"Oh, si che lo è"
"Non lo è"
"Come fai ad affermarlo?"
"Perché se non fosse stato così so già che mi avresti fatto volare con un cazzone, mentre tu vuoi che venga con te, perché non mi hai ancora fatto volare"
Ma come cazzo fa a saperlo?
"Non mi va semplicemente di litigare" mento.
"Sappiamo sia io che te, che non è così'
"Va bene, si, okay. Ora addio"
Mi giro e appena mi allontano un po',
vedo che mi sta seguendo.
Si avvicina a mi prende per mano.
"Lasciami la mano"
"No bambina"
"Troione di merda, lasciami la mano" ordino.
"Fammi pensare.. ehhm no"
"E se ti tirassi un cazzotto nelle palle? Che ne dici?"
"No no, quella è intimità"
"Intimità? Pff, vai a vedere che nemmeno le hai"
"Vuoi sempre avete ragione, eh?"
"Si"
"Di sicuro hai preso dai tuoi"
"Che ne so"
"Bhè però non puoi ritornartene a casa?"
"Ricordi che dovevamo sempre stare insieme"
"Dovevamo SOLO convivere"
"Bhè, anche stare insieme"
"Non è così"
"Vuoi che chiamo Mark? Chiediamo a lui?"
"Come lo conosci?"
"Ogni volta viene a giocare a questi obblighi, solo che tutte le volte facciamo solo scommesse, e non obblighi, come abbiamo fatto quando c'eri anche tu"
"Okay, bhè ciao"
Continuo a camminare ma mi blocca dal braccio.
Mi fa girare.
Ora siamo a soli qualche centimetro di distanza, dalle nostre facce, dai nostri corpi, dalle nostre labbra.

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