39°Capitolo

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"Hahahahaha ma che c'è da ridere?"
"Niente"
"Certa gente andrebbe applaudita in faccia con due mattoni" sussurro.
"Con due mattoni? Vuoi tirarmi due mattoni?"
"Ehm, boh"
"Ti faccio vedere io"
Prende tutto lo zucchero a velo che c'è sul vassoio e me lo butta addosso.
Oddio.
I miei capelli sono tutti sporchi di zucchero.
"Che cazzo fai?"
Mi alzo dal letto.
"Te la faccio pagare"
Inizia a correre così lo inseguo.
"Tanto non mi prendi! Sono più veloce di te"
"Sei peggio di un bambino"
Si ferma.
"Chi è peggio di un bambino?" chiede.
"Tu"
Mi prende in braccio.
"Mettimi giù"
"E ora chi è la bambina?"
"Tu"
"Ma mettimi giù" continuo a lamentarmi.
"No"
"Rompipalle"
Mi porta in camera, e mi poggia sul letto.
Si stende accanto a me ed inizia a farmi le coccole.
"Ti amo bambina mia"
"Anch'io bambinone"
Mi accarezza la guancia.
"Alla fine.. eccoci qua"
"Eh sì"
Sospira.
"Non sai quanto sei importante per me"
"Anche tu sei importantissimo per me"
"Non mi odiavi?"
"Non è mai stato vero. Ti ho sempre amato"
"Davvero?"
"Si"
"Dai vieni" si alza e mi prende per mano.
"Dove mi porti?"
"Ora vedrai"
Usciamo fuori e andiamo in macchina.
"Dove stiamo andando?"
"In spiaggia"
"A fare?"
"Una passeggiata, poi ci prendiamo un gelato, e ci divertiamo. Ci stai?"
"Si si" sorrido.
"Dio mi fa impazzire"
"Che cosa?"
"Il tuo sorriso"
Sorrido nuovamente.
"Non sorridere sempre altrimenti mi fai impazzire"
Sorrido di nuovo.
Voglio vedere che fa.
Si avvicina e mi bacia.
"Potrei fare anche qualcos'altro" dice con un sorrisetto malizioso sul viso.
"Scemo"
Gli do un pugnetto sulla spalla.
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"Dai scendiamo"
Scende dalla macchina e mi apre lo sportello.
"Che cavaliere" e rido.
"Grazie"
Mi stringe la mano e subito dopo andiamo in spiaggia.
"Che fai?" chiede.
"Mi sto togliendo le scarpe"
"Me le tolgo anch'io allora"
Prendiamo i paia di scarpe in mano ed iniziamo a farci la passeggiata sulla riva del mare.
Non c'è cosa più romantica di questa, secondo me.
"E i tuoi?" domando.
Zittisce.
"Oh scusa, se non vuoi parlarne ti preoccupare"
"No no. È che mia madre.. diciamo che mi ha abbandonato da piccolo mentre mio padre sta sempre con la birra in mano in un locale ad ubriacarsi. Non torna quasi mai a casa, e in quelle poche volte che torna, mi porta dei soldi"
"Mi spiace. Hai un fratello?"
"Dovrebbe stare con mia madre"
"Cioè?"
"Mia madre aveva lasciato solo me nelle mani di mio padre, mentre mio fratello se lo portò con lei"
"E quanti anni avevi quando è successo tutto ciò?"
"3-4 anni"
"Mi spiace"
"Mio fratello aveva solo qualche mese"
"E non l'hai più visto, giusto?"
"No"
Si rattristisce.
"Scusami, non volevo parlare di questo argomento"
"Non ti preoccupare. Te lo dovevo dire comunque"
Mi avvicino.
Gli prendo il viso tra le mani e gli do un bacio.
Mi morde il labbro inferiore.
Sorrido.
"Così mi fai impazzire"
"Ti amo troppo"
"Anch'io amore della mia vita"

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