Capitolo 3

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Fin da quando ero piccola ho sempre sognato di diventare una segretaria; mi piaceva molto l'idea di stare seduta dietro una scrivania, rispondere al telefono e fare tutto quello che deve fare una buona segretaria. Perciò, dopo la telefonata di Marta, decido di andare in un azienda giornalistica per trovare lavoro come segretaria. L'edificio è a qualche chilometro di distanza da dove mi trovo io, perciò decido di partire per tempo. Per l'occasione indosso un paio di jeans ed una camicia nera, in modo da essere vestita in modo abbastanza formale. Decido di legare i capelli in una cipolla bassa per rendere il nido dei miei capelli castani per lo meno presebtabili.

Arrivo sul posto almeno cinque minuti prima, ma decido di entrare lo stesso attraverso il grande portone in vetro.

Arrivo allo sportello della segreteria e mi presento: "Buongiorno, sono Valeria Borghesi. Ho visto sul vostro sito internet che cercate una segretaria."- dico.

"Sì, per il signor Bossetti. Il responsabile di questa azienda. Potrei avere un suo documento?"

"Certo"-glielo porgo.

"Per favore, compili questi moduli."-dice porgendomi un fascio di fogli spillati insieme. Guardo il primo. Devo rispondere a domande personali.

"Deve complilare questi moduli entro la prossima settimana, poi lo daremo al signor Bossetti che valuterà se fare un incontro di lavoro con lei o meno."

"Va bene".-rispondo, poi me ne vado con i moduli in mano.

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A casa, nella cucina luminosa, guardo più volte quei moduli. Improvvisamente non sono più sicura di compilarli ed entrare a lavorare in quell'azienda. Non sono più sicura di rimanere qui, a Roma. Di lavorare qui. Penso a Marta, a come lei ha lasciato tutto e tutti senza esitazioni per andare a vivere e a lavorare in un'altra città. Penso molto a questo e penso alle mie scelte e alle possibili conseguenze.

Poi, verso sera, decido.

Andrò a Londra.

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