Valeria's pov
Oddio, non è possibile.
Ma quando incontro i suoi occhi nocciola mi sento talmente male che temo di non riuscire a parlare e fare la figura della stupida, ma anche lui non mi sembra stia meglio di me.
"Chris?"-riesco a dire finalmente.
"Christian."-dico più decisa, perché so che è lui. Lo so e basta.
"Borghesi"-dice lui. Sentire il mio cognome pronunciato da lui è un duro colpo. Il suo distacco mi fa soffrire ancora, il suo distacco fa nascere in me un moto incontrollabile. Un moto di rabbia.
"Che ci fai qui?"-urlo.
"Questo è il mio ufficio, mi hanno madato qui per conoscere la mia segretaria."
"Cosa?! Io la tua segretaria? Scordatelo."
"Sei stata assunta"-ribatte lui con una calma sconcertante.
"Posso benissimo licenziarmi."
"Scordatelo"
"Lo farò. Mi licenzierò."-ribatto, poi mi alzo e me ne vado, ma all'ultimo momento mi blocca per un braccio.
"Non puoi licenziarti."-dice. "Non se non lo decido io. E non te puoi andare. Ora ti siedi e mi fai vedere cosa stavi facendo."-dice guardandomi negli occhi.
"Va bene."-dico in tono di sfida, divincolandomi bruscamente. Poi vado a sedermi e gli mostro gli appunti sui clienti. Dopo averli osservati e valutati per lungo tempo dice:"Ottimo lavoro. Visto Borghesi? Serve una segretaria come te".
Poi se ne va. Avrei voluto rispondere: "Sì, ma in un altra azienda", ma non ho detto niente. Elaborando ciò che aveva appena detto, che mi aveva dato rabbia: "Visto Borghesi? Serve una segretaria come te."
Vai a farti fottere, Christian.-penso.
Sei uno stronzo.
Verso l'ora di pranzo me ne vado.
Improvvisamente odio Londra, odio me stessa per aver mandato a rotoli una vita che a me, infondo andava bene.
Come ho fatto a non pensarci prima? Quel maledetto giorno di quattro anni fa mi disse che sarebbe andato in Inghilterra....e dove se non Londra? È una città che offre tutto.
Mentre seguo il filo dei miei pensieri non mi sono resa conto di una lacrima che mi è scesa lungo la guancia. Me la asciugo e prometto a me stessa di essere forte d'ora in avanti. Non mi licenzierò, guadagnerò abbastanza da permettermi una casa mia e di cominciare una nuova vita a Londra, una vera vita.
Christian's pov
Sono uno stronzo.
Non riesco a perdonarmi per come ho trattato Valeria. A casa mio padre mi sta aspettando e sta per dirmi qualcosa, ma viene interrotto dalla compagna, Nina.
La mia sorellastra, Alexandra, è in canera sua a provarsi i vestiti appena comprati. Ha un anno meno di me e mi odia. È la migliore amica della mia ragazza, Roxy.
L'ho conosciuta un po' di tempo fa, non voglio dire quando e non voglio parlare di questo perché mi vergogno. Ogni volta che ci penso il rimorso si fa strada in me.
"Christian!"-mi saluta Roxy che è in camera con Alexandra.
"Ehi."- non mi esce di meglio.
"Ehi? Andiamo amore, è tutto quello che mi dici?"-si lamenta mettendo il broncio.
Non la sopporto quando fa così. Forse una volta mi piaceva e probabilmente è stata una delle cose che mi ha fatto innamorare di lei, ma ora...non lo sopporto proprio. E non è ora nel senso di in questi ultimi anni o giorni, non so. È ora nel senso di oggi.
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Resta con me.
RomanceValeria Borghesi ora ha 20 anni. Quando aveva 16 anni, ha passato il giorno più brutto della sua vita, come pensava allora. Da quel giorno non ha più avuto un ragazzo e si è costantemente dedicata agli studi e alla ricerca di un lavoro. Ma ora, che...