Capitolo 10

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Valeria's pov

Sono passati tre mesi da quando lavoro per Christian. Li abbiamo passati tutti litigando, discutendo e provocandoci a vicenda, ma ultimamente ho notato qualcosa di strano in lui, qualcosa di diverso. Mi guarda come se...mi amasse.

Che sciocca.

Non può amarmi. È vero sono passati quattro anni da quel pomeriggio di marzo, ma lui mi ha lasciata senza un valido motivo, dicendo la cosa peggiore che un ragazzo possa dire in una situazione del genere.

"Borghesi."-la sua voce mi distolse dai miei pensieri. Non so cosa cavolo ci faccia qui, dato che non nel suo ufficio, ma mi trovo su una panchina in St. James Park.

"Che ci fai qui?"-dico voltandomi di scatto nella sua direzione.

"Ti ho vista qui tutta sola e ho pensato di venire a farti compagnia"

"La tua compagnia non è desiderata, grazie lo stesso."-ribatto.

Oggi il cielo è sereno e il clima mi permette di stare a maniche corte.

"Non fare così...sei sempre scontrosa..."

"Chissà perché?"-dico acida, anche se cercavo di essere anche un po' sarcastica.

Sospira, triste. Triste? Mah.

"So cosa ho fatto. Cosa ti  ho fatto, Valeria."-dice guardandomi negli occhi. I suoi occhi azzurro intenso sono bellissimi e non riesco a reggerli.

Allora lui mi prende il mento con le dita, in modo da poterlo guardare negli occhi.

"Mi dispiace. Molto. Io....non so spiegartelo a parole."-dice.

Poi succede. Mi prende il viso tra le mani e mi bacia. Un bacio travolgente al quale non so resistere. Mi era mancato tanto...

Poi si stacca da me e, appoggiando la fronte alla mia dice:"Ti amo, Vale."

Mi pizzicano gli occhi per le lacrime.

"Anch'io. Mi sei mancato moltissimo".

Ci abbracciamo e vorrei che il tempo si fermasse in questo preciso istante.

                           

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