Capitolo 19

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Valeria's pov

Finalmente l'aereo è atterrato. Sono a Roma. Christian mi sorride. Scendiamo ed entriamo nella zona arrivi dell'aereoporto. Mi siedo su una sedia, anche Christian si siede.

"Chris..."-inizio.

"Che facciamo, ora?"

"Non lo so. Vuoi restare qui, a Roma?"-mi chiede.

No. In realtà non volevo rimanerci. Per niente. Londra mi piaceva.

"No."-dico sicura.

"Vuoi tornare a Londra? Possiamo...possiamo vivere insieme"-propone.

Un sorriso enorme si fa strada sul mio viso.

"Oh, mio dio, Chris, davvero?"-esclamo.

Sorride e annuisce.

"Certo!"-urlo.

Ora però bisogna prendere un altro volo e tornare a Londra.

"Se ce la facciamo a prendere un volo ora, arriveremo lì che saranno le sei, più o meno."

Annuisco e mi alzo. Christian prende per me il mio borsone e se lo carica in spalla.

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Siamo di nuovo seduti in aereo. Devo ammettere che Christian ha un certo fascino e sa come ottenere qualcosa.

Mi appoggio alla spalla di Christian e ci vediamo un film sul tablet di cui è munito il sedile con le cuffie per non infastidire gli altri passeggeri. Stavolta il tempo della durata del viaggio sembra durare meno, e siamo già arrivati a Londra. Una volta lì, prendiamo un taxi. Arriviamo in un viale alberato e  molto curato, poco distante dal centro città, pieno di villette a schiera. Sono ville da due piani.

Ci fermiamo davanti ad una villetta color verde chiaro. È molto bella.

Entriamo dentro. È arredata magnificamente e i mobili sono fantastici.  "Questa è casa nostra"-annuncia fiero Christian.

Sgrano gli occhi e resto a bocca aperta.

"Casa nostra?" -chiedo sbalordita.

"Era casa mia, o almeno, mi apparteneva, ma non ci sono mai venuto qui. Così ho deciso di intestarla a te quando ci siamo messi insieme. Quindi praticamente, è casa tua."-sorride.

"Ti piace?"

"Se mi piace? La adoro! Grazie, Chris!"-dico abbracciandolo. Lui mi afferra ed io gli circondo la vita con le gambe. Entriamo dentro e lui chiude la porta con un piede. Ci baciamo e cadiamo sul divano. Rido. I suoi baci lungo il collo mi lasciano una scia di brividi piacevoli.

"Okay, okay, signorino. Ora bisogna cucinare, però. Sto morendo di fame."-dico staccandomi da lui ridendo.

"Non devi cucinare, prendiamo una pizza."

Quando la pizza arriva mi sono fatta una bella doccia calda nella vasca da bagno.

Scendo di sotto avvolta nell'asciugamano e mi siedo al tavolo della cucina a mangiare gli spicchi di pizza con Christian. Quando abbiamo finito sono talmente stanca che non ce la faccio nemmeno a mettermi il pigiama. Il viaggio doppio mi ha stancata moltissimo. Ma mi faccio forza e metto i pantaloni e la maglietta. Mi infilo nel letto matrimoniale che d'ora in poi condividerò con l'unico amore della mia vita: Christian Gordi.

La mattina dopo mi alzo e mi preparo con molta calma. Dopodiché chiamo Marta per informarla su tutto.

"Tesoro, mi hai fatto preoccupare."-dice lei prima di riattaccare.

Scendo in salotto dove c'è un biglietto sul tavolo. Lo leggo. È di Christian. Dice di andare in ufficio.

Mi metto degli stivaletti, un paio di jeans e una camicia.

Prendo le chiavi di casa che Christian mi ha lasciato ed esco.

Amo questa vita, finalmente sono felice.

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