13. The Folveshch

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Circondai Aleksy nella cantina, spingendolo  contro il muro col mio avambraccio

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Circondai Aleksy nella cantina, spingendolo  contro il muro col mio avambraccio.
Ero iniziato ad essere un uomo forte dopo tutto... ed Aleksy, nonostante il modo in cui lo nutrivamo bene, era sempre stato fragile.

"Ehi, ehi, ehi!" gridò.
Sbattei la sua testa nel muro.
"Che diavolo stai facendo?"

"Dovrei chiederti la stessa cosa!"   

"Lasciami andare."
Mi strinse il braccio.
"Mi stai facendo male."

"No. Potresti spiegarmi questo? Mi riferisco al pezzo di carta! Mezzo villaggio pensa che mia madre sia stata rapita da un estraneo."

"Lo so, Stefan, io ero là, mentre Irina curiosava. Il suo stupido marito mi ha chiuso qui ed ora non so quello che sta succedendo. Per favore dimmi che l'hai trovata."

"Vorrei tanto averla trovata. Cosa le hai fatto?"

"Fatto? Io non ho fatto niente."   

"Poi perché..." sbattei il pezzo di carta sulla sua faccia. "hai scritto questo?"

Le sue labbra fecero un ghigno che mi passò da orecchio ad orecchio.
"Mi sorprendi Stefan. Sei più intelligente di quanto sembri. Persino io avevo trovato piuttosto bella la mia scrittura."

"Non è questo il punto, piccola merda. Mamma non può scrivere."

"Mio errore."

Ma io non lo trovai divertente.
Mi inclinai su di lui, il mio naso si mosse verso di lui ed enunciai ogni sillaba: "Cosa hai fatto con lei?"

"Ah...Stefan... mi stai facendo male."

"Ti ho fatto una domanda!"

"Non c'è niente che puoi fare. La Folveshch..."

"Oh, piantala!"

"La Folveshch è venuta per lei. Ho dovuto scrivere quella nota per spiegarlo agli abitanti del villaggio, ma ti avrei detto la verità, lo giuro."

"Quale verità? E cosa vorresti dire con "è venuta per lei"? Hai detto che designa come bersaglio solamente gli uomini del villaggio, mentre distrugge la comunità o qualcosa di simile."

"Lo faceva. La Folveshch è venuta per me e tua mamma si è sacrificata come avrebbe fatto anche per te. Dovevo farlo sembrare una fuga, se no le persone avrebbero pensato il peggio."

"Cosa? Che l'hai uccisa tu?"

"No." lui tentò di scappare da sotto di me. "Che lei si è suicidata. Ammettilo, Stefan, un altro anno nel suo stato e questo è come sarebbe andata realmente. Si sarebbe appesa qui in cantina, probabilmente. Come sarebbe stato il suicidio agli occhi della chiesa?

"Stai mentendo!"

"Bene. Incolpa me, se vuoi. Dì al villaggio che la odiavo, se questo è ciò che vuoi. Dì loro che ho spolpato le ossa e conservato il pane dolce per dopo. Sono già un mostro e tutti si spaventano di me. Lascia pure credere che sono stato io a mangiare i resti di tuo padre; che l'ho disseppellito come un animale morto di fame e che l'ho ripulito con un po' di birra scura. Avanti. Fai pure."

"Mio ... padre? Lui è alla kabina."

Il suo orrido sorriso tornò. "Ti stai confondendo, Stefan? Non è mai una buona idea essere arrabbiati e confusi nello stesso momento. Potresti fare qualcosa di ...avventato." I suoi occhi pallidi brillarono e guardò il mio avambraccio. La sua liscia e rosa lingua spuntò fuori e assaggiò la mia pelle. "Mmm. Sei salato" disse. "Potrei mangiarti dopo."

"Fanculo!" Mi allontanai, grato che Avgustin aveva pensato di incatenare la bestia al muro. "Aleksy, dimmi solo cosa sta succedendo. Nessuno dice niente che ha senso."

"È troppo da accettare, vero? Non è giusto aspettarsi che tu elabori tutto in una sola notte – ciò potrebbe portar via un uomo dalla sua sanità mentale. Che hai intenzione di fare adesso?"

"Non lo so ..." sospirai. "Non lo so. Voglio solo sapere se mamma se n'è veramente ... andata."

"Non sai che dipende dalla Folveshch? Ora, mi libererai da questo posto? Ti darò un po' di tabacco, se lo fai."

"Non sono sicuro di potermi fidare di te, Aleksy."

Lui si scatenò in una grande risata. "Ha! Fidarti di me? Sono tutto ciò che hai. Sono tutto ciò che non hai mai avuto. Siamo fratelli. Compagni di caccia. Migliori amici. Tuo padre non ti diceva sempre che noi eravamo gli uomini del futuro, di questa stupida, preziosa (comunità)? Sei stato buono con me, Stefan, e io lo sono sempre stato con te." Scosse la testa. "Ti prego, lasciami andare. Se non accetterai il tabacco, almeno lasciami prepararti uno spuntino."

Chiusi i miei occhi per un momento e pregai per un consiglio. Qualunque cosa che il ragazzo diceva o faceva era inquietante, ma non riuscivo ad odiarlo per chi era. Malvolentieri, tirai fuori le chiavi e lo liberai dalle sue catene, per tutto il tempo rassicuravo me stesso che non stavo commettendo un errore. Dopo tutto, attualmente, cosa sapevo con sicurezza? Veramente poco, e Aleksy aveva ragione su una cosa: lui era tutto ciò che avevo adesso. Quando si alzò, si avvicinò di un passo e posò i suoi indici sugli angoli della mia bocca, tendendo le mie labbra verso l'alto finché non mi fecero male.

"Fai un sorriso, Stefan," mi sussurrò, il suo sguardo intenso. "Tua madre diceva sempre che era la tua migliore caratteristica."

Quella notte, mi sedetti nella poltrona di papà, il giornale intatto, cercando di rimettere insieme gli eventi del giorno. Non avevo mai supposto che la Folveshch esistesse per davvero nei boschi, ma sembrava che Aleksy volesse farmi credere che mia madre, che non aveva neanche dato mai crediti alla storia, avesse sacrificato se stessa ad essa per salvare convenientemente la vita di Aleksy, mentre io non c'ero. Questa storia non aveva senso, ma con questo venne fuori che mia madre se ne (era) veramente andata. Perché non ero fuori a cercarla con tutti gli altri?

Sapevo già la risposta, ma non volevo dare pienamente forma al mio pensiero nella mia mente.

Speravo, per il suo bene ed il mio, che lei era realmente fuggita con il suo nuovo ed affascinante amato ed era andata a condurre una vita felice fuori dal villaggio, in cui lei poteva essere ritrovata. Trovai la bugia di Aleksy molto più facile da accettare, piuttosto che l'esistenza di un essere senza faccia nei boschi, a caccia nel villaggio. Se, come io avevo sempre dedotto, la Folveshch non era reale, cosa mi stava nascondendo Aleksy? Lui aveva realmente ... (che Dio non voglia) ... aveva realmente mangiato mia madre?

Non riuscivo a decidere cosa fosse peggiore.

Lo guardai intensamente, quando posò il brodo sulla stufa a legna, chiedendomi cosa, esattamente, ci aveva messo dentro.

Lo guardai intensamente, quando posò il brodo sulla stufa a legna, chiedendomi cosa, esattamente, ci aveva messo dentro

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The Folveshch (traduzione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora