11. The Folveshch

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Il secondo giorno di aprile del 1932, ricevetti un urgente colpo nella mia porta d'ingresso circa alle sei in punto della mattina

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Il secondo giorno di aprile del 1932, ricevetti un urgente colpo nella mia porta d'ingresso circa alle sei in punto della mattina.
Il sole aveva già spezzato l'orizzonte collinare, gettando via dei raggi arancioni.
Il tintinnio della legna svegliò mamma che dormiva al piano di sotto e che iniziò a mandare maledizioni.
Non appena mi misi i vestiti addosso andai alla porta.

"Chi viene così presto la mattina a bussare alla nostra porta?" ringhiai, aprendo la porta.

Riconobbi immediatamente la striscia grigia nei capelli. Era Pyotr, leggermente ansimante e con un vibrante rossore nelle guance.

"Solo un uomo, Stefan." disse irrompendo dentro. "Ho bisogno di parlare con Aleksy Malenhov. Subito. Lo tieni ancora qui? È al piano di sotto? È al sicuro?"

Ruotai i miei occhi.
"Non di nuovo" pensai. "Si, perché?"

"Ho ricevuto una notizia da Isaak. Riguarda Viktor."

"Cosa può riguardarlo? È morto da tempo."

"Faresti bene a sederti" Pyotr disse... "perché farai fatica a crederci."

"Cosa intendi? Il suo corpo se n'è andato via?" Aleksy rispose quando Pyotr gli rivolse la parola. Ho avuto più o meno la sua stessa reazione. "È morto. Morto e sepolto. Ho visto gli uomini seppellirlo sotto terra!"

"Che Viktor sia vivo o morto non ha niente a che fare con questo." spiegò mio cugino.
"Il custode della tomba disse che ha sentito dei rumori la notte, ma era troppo spaventato per investigare... non è una sorpresa. È un uomo superstizioso, Yeshevaky, forse non ideale per fare il custode di tombe.
Quando fece i soliti giri perlustrativi questa mattina, trovò la tomba di tuo padre aperta del tutto. Qualcuno o qualcosa ha dissotterrato i suoi resti e non c'è nessuna traccia di lui al cimitero."

Alzai la mano.
"Che diavolo intendi con "qualcosa"? Non potresti provare a dire che è stato fatto da un animale?"

"Non è stato fatto da nessuno strumento" Pyotr rispose.
"Se un uomo avesse voluto dissotterrare il corpo di Viktor Malenhov, non sarebbe alleggerito il lavoro usando una pala? Isaak distintamente vide segni di graffi nella terra attorno ad esso."

"Artigli o dita?" Aleksy domandò.

"Non lo so. Non ha specificato. Forse quando il sole sarà più alto potresti venire e vedere tu stesso." lui mi guardò con occhi preoccupati, grigi.
"Stefan, ti assicurerai che il ragazzo sia ben incatenato? Voglio tornare a casa da Yuliya tutto in un pezzo e preferibilmente non masticato."

Accennai col capo, rigidamente, "si" e dopo mi girai verso Aleksy "mi dispiace, ragazzo."

Un ufficiale di Darakyev prese i nostri nomi e ci concesse, ad Aleksy, Pyotr e me, di entrare nel cimitero.
Aleksy ci seguì con le sue mani limitate in una catena utilizzata per un cane da caccia, che causò agitazione quando l'ufficiale la notò.

The Folveshch (traduzione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora