5. The Folveshch

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"Non gli succederà nulla" sospirai, dopo che Aleksy mi aveva dichiarato le sue paure nel lasciare Viktor da solo

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"Non gli succederà nulla" sospirai, dopo che Aleksy mi aveva dichiarato le sue paure nel lasciare Viktor da solo.
Tagliai fuori le mie frustrazioni con un colpo della mia ascia.
"Gli abitanti del villaggio non gli faranno del male. Non gli passerebbe proprio dalla testa."

"Ma come puoi essere così sicuro di questo?"

"Perché non sono paranoico. Come ti ho già detto, c'è sempre la kabina se lo stai trovando molto faticoso. Non devi avere vergogna, se ne hai avuto abbastanza. Io e te li abbiamo perfino aiutati a costruirla."

Lasciò la sua ascia ondeggiare al suo fianco e disse:
"Si. I-io immagino che può restare per un bel po di tempo là..."

L'avevo sentito veramente, nonostante il forte rumore dell'acquazzone?
Feci una pausa e lo guardai.
"Puoi ripeterlo di nuovo?

"Ho detto che penso tu abbia ragione."

"Oh, quindi... hai preso in considerazione l'idea di lasciarlo lì?

Il ragazzo abbassò la testa verso i suoi piedi zuppi d'acqua.
"Mh-hm."

"Huh. Cosa ti ha fatto cambiare idea, ragazzo?
Ogni volta che io ti chiedo qualcosa sulla kabina scavi con i tuoi piedi e non ne vuoi sentire più niente.
E della parte in cui mi hai detto che tuo padre è un uomo calmo? Che lui non è un'anima perduta come mio padre?"

Sollevò le sue mani con i guanti, diede uno sguardo alla sua ascia attraverso i suoi palmi e la abbassò nella fanghiglia tra i suoi piedi.
"I-io penso che papà vuole andarsene" singhiozzò.
"Mi odia"

"Dovrebbe?"

"Ma non lo so cosa ho fatto di sbagliato, Stefan. Gli lavo come al solito la faccia, gli cambio la camicia , gli do da mangiare, tutto come ogni altro giorno.
Il fuoco è acceso, i suoi cuscini sono comodi, la sua avena per la colazione è proprio come piace a lui... e ancora non mi parla.
I-io gli ho chiesto cosa ho fatto di sbagliato, ma lui mi ignora. Non so più cosa fare, non lo so proprio."

Cosa potrei dire per confortarlo? Certo Viktor lo ignorava...non aveva mai risposto a nessuno per anni... ma Aleksy era l'unica persona nel villaggio che ancora non ci credeva.

"Lui è cambiato dopo che io ho disegnato queste immagini" continuò e una sola lacrima cadde giù lungo la sua guancia.
"Vuole lasciarmi e vivere per tutta la vita nella kabina con gli altri uomini di questo villaggio."

I suoi occhi blu luccicarono quando mi guardò piacevolmente ed ebbe il timore di avvolgermi con il suo velo nero.
Crescendo in quel villaggio sinistro penso di aver sviluppato un'immunità nel voler cambiare il vento, ma nel mio intimo sapevo che era successo qualcosa.
Aleksy non aveva mai pianto in tutti questi anni, lo sapevo e mi innervosì.

Marciavo per la casa senza tempo da sprecare, i miei stivali si inzuppavano nella fanghiglia.

"Stefan?" Aleksy dopo mi chiamò.
"Dove stai andando?"

The Folveshch (traduzione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora