<<Siamo quasi arrivate, tranquilla>> mi rassicura Madison.
È da ormai venti minuti che siamo in macchina, il quale non è rassicurante visto che ogni mattina dovrò farmi 20 minuti di viaggio per andare a scuola.
Madison accosta la macchina nel parcheggio della scuola, che è deserto, eccetto qualche macchina.
Davanti a noi, un edificio altissimo, si vede subito che è stato recentemente ristrotturato, il che lo rende più bello.
Appero, devo dire niente male per essere una scuola.
<<Benevnuta all'inferno, dove capirai che vita è un schifosissimo disastro>> sorrido per il suo commento molto cool nei confronti della scuola.
<<High School of Chicago>> annuncia.
<<Nome davvero originale>>
<<Già>>
Ed è così che passo la mia mattinata: vedendo aule - una più bella dell'altra, sarò sincera - palestra, giardino e una serie di descrizioni sui professori, infatti tranne la professoressa di matematica, tutti gli alti sono dei diavoli.
<<E gli studenti? Cosa mi dici di loro?>>
<<Gli studenti? Allora la maggior parte dei maschi sono dei pervertiti senza uno scopo di vita, mentre la maggior parte delle ragazze sono delle galline stupide in calore, ovviamente alcune, non tutte>>
<<Tu sei un'eccezione?>>
<<Certo che si>> dice quasi offesa.
<<Sei mai stata a Chicago?>> chiede curiosa.
<<Si, ci sono già stata. Credo di ricordarmela abbastanza>>
<<Ricordartela? Quindi hai vissuto qui?>> non so ora vuole anche chiedermi il mio codice fiscale?
<<Fino a quando avevo dieci anni, ho sempre vissuto in questa città. Poi mi sono trasferita in Canada, e ora eccomi di nuovo qua>>
La nostra conversazione sulla mia vita privata viene interrota dal mio cellulare che squilla.
Charlotte? E ora questa che vuole? Mi sta appicicata come Brad ad Angelina quando stavano insieme.
Ah Brad, hai fatto un grande errore a scegliere lei invece che me.
Rifiuto la chiamata e continuo la conversazione.
<<E tu invece? Parlami di te.>> ok, ammetto di essere curiosa anch'io.
<<Cosa vuoi che ti dica? Sono una ragazza piena di sogni che non si è mai impegnata a realizzarli, i miei sono separati da quando avevo sei anni, e ora ho una sorellastra a dir poco odiosa. Mio padre pensa solo alla sua nuova moglie, e mia madre pensa solo al suo nuovo marito e la sua nuova "figlia", quindi io non esisto, ma alla fine va bene così. Ho degli amici troppo pazzi per sembrare veri e ho un cugino che è innamorato di me e cerco in tutti modi di evitarlo>>
Mi metto a ridere per l'ultima affermazione e lei mi raggiunge poco dopo.
<<Ti capisco benissimo per la parte della sorellastra odiosa>>
<<Ma Charlotte è una persona fantastica>>
<<Stai delirando Madison, ti ha per caso drogato?>>
Scoppia in una risata improvvisa che mi fa cagare sotto. Nota subito la mia faccia spaventata e ride di nuovo, solo più forte.
<<E dovresti farti rispettare per la parte familiare, voglio dire, porco spino, sei la loro unica figlia abbiano almeno un po' di dignità.>> Sto praticamente urlando, infatti alcune persone che stanno uscendo da scuola mi guardamo male.
<<Che avete da guardare?>> chiedo tranquillamente.
Le persone continuano a camminare, ignorandomi.
Maleducate.
Sento il mio stomaco brontolare, devo assolutamente mangiare, mi guardo intorno in cerca di un fast food, aspetta un attimo sto cercando un fast food in mezzo al parcheggio della scuola?!?! Il trasferimento mi sta facendo andare fuori di testa.
Dopo alcuni secondi decido di andare al mio fast food preferito, o meglio l'unico che conosco visto che ci andavo da piccola per prendere la colazione prima di scuola.
Mi incammino quando mi sento chiamare, perchè Madison sta urlando il mio nome infastidendo tutte le persone nel raggio di un chilometro con la sua voce da angioletto.
<<Alexa, scusa dove stai andando ?>>
<<Secondo te dove sto andando? A mangiare ovviamente. Sto morendo di fame.>> le rispondo svogliatamente.
<<Ti porto io con la macchina, dimmi solo dove vuoi andare>>
Sbuffo e la raggiungo, ma aggiungo subito:<<Solo perché hai la macchina e arriviamo prima>>
<<Certamente>>
Perché è sempre cosí dannatamente gentile, mi irrita un sacco.
Arriviamo da Bobby's verso le 12:15 e il mio stomaco sta ballando la samba dalla fame.
Ci sediamo ad un tavolo e vediamo cosa ordinare.
<<Tu che prendi?>> mi chiede Madison indecisa.
<<Un doppio cheeseburger, con patatine fritte accompagnate con maionese e senape. Sei chicken nuggets e una coca cola grande. Tu?>> appena ho finito di elencare il mio futuro pranzo, davanti a me c'è una Madison sorpresa con la bocca spalancata. Ma che vuole?
<<Che c'è?>>
Madison si riprende dal suo stato di schok.
<<Ehm... niente. Io comunque prendo un'insalata e dell'acqua>>
Anoressica.
Quella frase mi aveva lasciata senza parole, perché se una ragazza ha fame non mangia?! Io se ho davvero fame sono capace di far fuori una intera fiorentina in 5 minuti senza farmi problemi.
Stavo ancora guardando Madison con una faccia stranita quando arriva il cameriere, ha una faccia familiare ma non ci faccio molto caso. Poi si presenta, come se ha me potrebbe fregare qualcosa di come si chiama la persona che mi deve semplicemente portare il cibo.
<<Buongiorno ragazze io mi chiamo Nathan, ma se volete potete chiamarmi Nat, e saró il vostro cameriere per oggi>>,ma chi è che vorebbe chiamarti Nat?? Ma soprattutto che persona sana di mente lascerebbe che qualcuno lo chiamasse Nat?? Sembra una marca di yougurt.
Decido di guardare in faccia Nathan, mi rifiuto di chiamarlo con quel soprannome, e continuo a pensare che l'ho già visto da qualche parte, noto che assomiglia molto al mio migliore amico - se così lo posso definire - d'infanzia ma lui si chiamava Zed, anche quasto un nome molto normale; comincio a pensare che le persone a Chicago abbiano tutte nomi strani. Amche se pure io sono di Chicago e il mio nome lo cambio in Alexa, ma non lo cambio in Yogurtina.
Appena gli occhi di Nathan, Nat o come cacchio si chiama, incontrani i miei, lo riconosco immediatamente.
Cavolo, dopo 6 anni è rimasto un grandissimo figo. (Anche lui modello di Armani).
<<Alexandra...>> mormora.
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Non c'è amore senza odio
RomanceAbbandonata dalla madre quando era piccola, perde il padre in un incidente aereo, e la matrigna scappa senza un vero motivo; Alexandra Davis è costretta a trasferirsi dalla sorellastra, futura moglie del miliardario Ryan Miller. Il quale ha un frate...