We don't talk anymore

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Pov Jace:
Finalmente i miei amici se ne sono andati.
Alexa rientra in casa, con a mala pena un asciugamano delle Winx addosso, e continua ad urlarmi in faccia ma io non la sto minimamente ascoltando. Riaccendo il cervello quando con fare molto arrabbiato mi schiocca le dita in faccia.
<<Non capisco come mai hai fatto questa scenata da bambino!!>>
<<Quello che non capisco io e che cosa ci facevi nel MIO giardino, dentro la MIA piscina con i MIEI amici!!>> Sbotto furibondo.
Mi guarda confusa e poi dice: <<Non ho sentito bene, anche se, queste non suonavamo come delle scuse. Forse volevi dire "Scusami Alexa per aver interrotto la TUA festicciola, nel TUO giardino, nella TUA piscina con i TUOI amici">> Mi guarda con superficialità.
<<È impossibile parlare con te! Sei proprio una bambina! Ma dove sei crescita? Tuo padre ti ha insegnato qualcosa?!>>
Solo dopo aver visto la sua espressione mi rendo conto della gravità delle mie parole.
Prima di lasciami solo sussurra senza guardarmi : <<Mi sa proprio che sei tu il bambino tra i due.>>
Nel preciso momento in cui sbatte la porta della sua camera dietro di sé sull'ingresso appare Ryan;
fa rimbalzare lo sguardo dalla porta di Alexa alla mia espressione colpevole e mi chiede: <<cos'è successo qui??>> Mi passo nervosamente la mano tra i capelli e distolgo lo sguardo dal suo, se capisse quello che è successo mi rispedirebbe a casa definitivamente.
<<Niente. Non è sempre colpa mia se qualcuno è arrabbiato!>> gli dico mantenendo la mia faccia impassibile, per quanto mi sia permesso dai miei sensi di colpa.
Esco. Devo schiarirmi le idee.

Pov Alexa:
<<C'è ti rendi conto? Mi hanno buttato fuori di casa!!>> Avevo chiamato Abby per sfogarmi e per evitare di uccidere Jace: sto cercando di non ucciderlo perché in prigione non ci sono i trucchi, non per altro,  ma alla fine sono io che da mezz'ora ascolto gli scleri di Abby dovuti alla reazione esagerata dei suoi genitori alla notizia del bambino.
<<Abby mi dispiace, ma vedrai che cambieranno idea, devi dargli tempo. E poi stare da tua nonna non è poi così male.>> Proprio per niente cucina benissimo, era il capo chef in un ristorante e dopo la pensione si è trasferita per un periodo in Italia per migliorare le sue ricette.
<<Lo dici solo per il cibo.>> ecco appunto.
<<Comunque lo so, e ringrazio mia nonna per l'ospitalità. Senza di lei non so come farei... ehm scusa Alexa ma devo andare ci sentiamo presto. Ti voglio bene.>>
<<Ciao.>>
Mi sdraio sul letto e guardo il soffitto finché la stanchezza non si impossessa di me.
***

Ovviamente come ogni mattina mi sveglio in clamoroso ritardo. Dopo essermi riempita di croissant (come da tradizione) mi rendo conto che è Jace a dovermi accompagnare, tendo le orecchie ma non sento nessuna lamentela da parte sua per il mio ritardo. Strano.
Cerco le chiavi dell'auto per aspettarlo in macchina: diversamente dalle altre mattine oggi sarò io a lamentarmi per il suo ritardo, visto che non ha dato segni di vita. Se non arriva entro due secondi parto per la mia strada. Controllo meglio ma le chiavi sono sparite.
Allora ci sono due opzioni:
1. O qualcuno ha rubato l'auto mentre dormivamo e ha superato la sicurezza della villa che neanche la Casa Bianca.
2. O quel coglione se n'è andato senza di me. Stronzo.
Ehm, credo che la seconda opzione sia quella più realistica.
Ma d'altronde meglio così chi voleva rivedere quella testa di cappero?!
Prima mattina e sono già infuriata, direi che non potevo iniziare meglio la giornata.
Esco sbattendo la porta e vedo Jace appoggiato all'auto che mi aspetta.
<<Sei pronta?>> mi chiede come se niente fosse.
Rimango colpita, ma la mia rabbia non fa che aumentare.
Questo ragazzo ha seri problemi di bipolarismo: prima mi insulta pesantemente e poi fa finta di niente.
Lo ignoro e inizio a camminare per andare a scuola.
<<Ehi dove stai andando?>>
Ignoralo Alexa, ignoralo non dovrebbe essere difficile.
Ammettilo che un po' che è difficile.
Tu taci.
<<Alexa? Dobbiamo andare a scuola. Siamo già in ritardo per colpa di QUALCUNO, non peggiorare la situazione.>>
Stufa di lui prendo le cuffiette e mi metto ad ascoltare la musica.
Dopo cinque minuti mi ritrovo a destra la macchina di Jace che mi sta seguendo, lui abbassa il finestrino: <<Alexa ma che fai? Dai sali e basta.>>
Alzo di più la musica finché non sento più le sue lamentele e sorrido compiaciuta.
Immaginate la scena perché è davvero esilarante: Jace che continua a guardarmi e a sbraitare (ormai ha perso la poca pazienza di cui era dotato) e intanto la canzone Don't worry be happy continua a tutto volume.
Dopo un po' che continuo ad ignorarlo, Jace si arrende e se ne va.
Arrivo a scuola con una mezz'ora buona di ritardo, entro e corro verso la classe di filosofia, quando, improvvisamente, mi scontro con un altro ritardatario e dico: <<fai attenzione a dove metti i piedi idiota!>> e proseguo per la mia strada senza dare peso alla sua risposta poco carina.
Appena entrò in classe il prof mi chiede il motivo della mia poca puntualità è io prontamente dico:<< ho quasi investito, con la macchina, un povero animaletto che attraversava la strada, ho dovuto portarlo dal veterinario>> la mia bugia regge, infatti il prof preoccupato mi chiede pure come sta il procione e instauriamo una breve conversazione.
Mi dirigo verso un posto vuoto quando, improvvisamente, entra in classe un ragazzo e il prof dice: <<Signor Lewis qual è la scusa del suo ritardo questa volta?!?>> lui risponde sicuro di sé:<<prof sono anche in anticipo di 10 minuti rispetto al solito e poi non sono l'unico in ritardo>> dopo aver detto questa frase  mi supera e si avvia verso il banco vuoto in ultima fila.
Il professore sta per incominciare la lezione quando al l'idiota che è entrato in ritardo e che, precedentemente, si era scontrato con me suona il cellulare. Mentre bevo il mio caffè il ragazzo cerca di convincere il signor Altman a non mandarlo dal preside, e fin qui tutto bene, ma il discorso prende una piega che non mi piace affatto: <<per favore, signor Altman, in fin dei conti non solo l'unico ad essere arrivato in ritardo, adesso spengo il cellulare, non mi mandi dal preside>> dice Lewis. Ma che gentile! Prima mi viene contro e poi cerca di mettermi in mezzo, giuro che se fa saltare la mia fantastica copertura gli lancio il caffè addosso.
Poi io prof ribatte: << la signorina Davis è arrivata in ritardo perché ha salvato un procione sul punto di morte, che aveva urtato con l'auto, lei invece, signor Lewis, perché è pigro.>> L'idiota fa una faccia perplessa e poi indicandomi: << lei non ha ferito nessun procione con la macchina! E se anche fosse, sarebbe un grave problema? L'ho vista arrivare con le cuffiette alle orecchie e la musica a palla, ma soprattutto l'ho vista a piedi non in macchina.>> Bravo, davvero, ti sei meritato una bella doccia al caffè nero doppio con panna montata.
Per fortuna il prof non indaga e decide di iniziare la lezione. Indovinate dove l'insegnante ha fatto sedere "Colui che odia i procioni" anche chiamato " anti-procioni".... esatto, di fianco a me.
Appena finisce l'ora mi metto lo zaino su una spalla ed esco dall'aula. L' Odia Procioni cerca di attaccare bottone, per fargli capire che non sono un maglione e che non mi va di parlare (soprattutto con lui) cambio direzione con uno scatto: il mio zaino percorre una parabola perfetta e finisce con forza contro la sua faccia.
Che ragazza dalle buone maniere.
Si hai ragione, la mossa dello zaino è molto più sofisticata rispetto al lancio del caffè e anche molto economica, non avrei mai sprecato 2$ e del buonissimo caffè per una persona così inutile.
Ehiiiiii! Da quanto tempo.
Finalmente adesso che è estate proveremo ad aggiornare il più possibile. Speriamo che vi piaccia e grazie mille!😘😘

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